Zucchero e «Lo spirito nel buio» dove brilla la luce inestinguibile di Cristo Redentore

Padre Gabriele

Omiletica dei Padri de L’Isola di Patmos

—  omiletica —

ZUCCHERO E LO «SPIRITO NEL BUIO» DOVE BRILLA LA LUCE INESTINGUIBILE DI CRISTO REDENTORE 

Nella festa della Presentazione del Signore, detta la Candelora, si accendono delle candele. Queste candele, le nostre candele permettono alla piccolissima fiammella di accendere il buio nel mondo. Di mostrare il nostro spirito nel buio, perché acceso dallo spirito d’amore di Gesù offerto al tempio. 

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Autore:
Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P.

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Cari fratelli e sorelle,

in questa festa della Presentazione del Signore [testi della Liturgia della Parola, QUI], passava per le radio una canzone del cantautore italiano Zucchero, intitolata Spirito nel buio. L’autore ha un desiderio: che il mondo sia effuso di una luce d’amore. Infatti il testo della canzone dice esplicitamente: «Vorrei vedere tutto il mondo in festa che accende spirito nel buio».

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Nella festa della Presentazione del Signore, detta la Candelora, si accendono delle candele. Queste candele, le nostre candele permettono alla piccolissima fiammella di accendere il buio nel mondo. Di mostrare il nostro spirito nel buio, perché acceso dallo spirito d’amore di Gesù offerto al tempio.

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Cerchiamo di meditare su questa festa, partendo dal testo vetero-testamentario del Profeta Malachia:

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«Ecco io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me […] Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai» [Ml 3, 2].

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In questa profezia Malachia descrive il messaggero di Dio con due immagini: il fuoco e la lisciva, che si usava come detergente per sbiancare i panni. Entrambi questi due elementi, richiamano la purificazione e il tornare puliti dopo essere sporchi. Questo messaggero non può essere allora un angelo, che non è chiamato a purificare, disinfettare e a lavare. Malachia annuncia già Cristo, chiamato per questo compito così importante: offrirsi per la nostra purificazione.

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Questo è un richiamo a purificare allora le nostre vite, le nostre abitudini, soprattutto il nostro modo di vivere la fede. Purifichiamo la nostra vita dagli idoli che, senza farsi vedere, ne hanno occupato il centro.

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Per giungere a questo prendiamo consapevolezza che Dio stesso si prende cura di noi, come ci spiega l’Autore della Lettera agli Ebrei:

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«Cristo infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura» [Eb 2, 16]

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In un certo senso, possiamo stare tranquilli di questa protezione continua del Signore. Anche di fronte agli eventi difficili e terribili della Storia, che sfuggono al nostro controllo e alla nostra responsabilità, possiamo solo metterci sotto la sua ala protettiva.

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Penso anche a questi giorni, per esempio riguardo le notizie sul Coronavirus, che per quanto esagerate, mostrano da parte di buona fetta della popolazione mondiale un senso di smarrimento. Lasciamo che sia il Signore a proteggerci, con l’aiuto degli scienziati e dei medici: senza paura.

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Infatti la festa di Gesù che é presentato al tempio è sintetizzato in questo: Gesù è offerto al Padre, consacrato del padre per liberarci dal peccato e da tutte le inquietudini conseguenti, come ci illustrano le parole del saggio e anziano Simeone che li benedisse e a Maria sua madre disse:

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«Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» [Lc 2, 34].

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Gesù è chiamato ed è offerto al Tempio, di cui Egli diviene centro e fondamento. Infatti, nel suo essere offerto e presentato al Tempio, si pone come definitivo Luogo dove incontrare Dio. Ecco perché Gesù è segno di contraddizione e caduta per molti: perché i farisei erano legati ai loro schemi rituali e alle pratiche del Tempio, che però avevano perso la loro caratteristica di essere riti per mettere in comunione con Dio. Gesù è invece colui che svela i pensieri di molti cuori: svela la contraddizione di una religione bigotta e ripetitiva rispetto invece a Dio che ci chiede una adesione di fede autentica, viva e responsabile.

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La fede non diventi dunque per tutti noi abitudine e ripetizione meccanica: questa sarebbe davvero una contraddizione per tutti noi. Ravviviamo invece la fede, offrendoci tutti noi al tempio con Gesù, vivendola con forza nel quotidiano.

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Charles Baudelaire, sebbene annoverato dalla critica letteraria nel gruppo dei cosiddetti “poeti maledetti”, lungi dall’essere privo di profondità, scrive: «Vola via lontano da questi morbosi miasmi; va’ a purificarti nell’aria superiore, e bevi, come un puro e divino liquore, il chiaro fuoco che riempie i limpidi spazi»

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Il Signore ci doni sempre il desiderio di dissetarci del suo vino consacrato, per far entrare gli spazi della sua Eternità nella nostra vita offerta a Lui.

Così sia.

Roma, 2 febbraio 2020

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14 commenti
  1. Antonio Bonifacio
    Antonio Bonifacio dice:

    I rospi sono lusijgati e ringraziano per cotanta degnazione, le altre creature meno vista questa riflessione di Hillman che sposo appieno

    Chi sono, gli animali che compaiono nei nostri sogni, e perché vengono a noi, proprio a noi che abbiamo trascorso gli ultimi due secoli a sterminarli regolarmente, a un ritmo sempre più rapido, senza pietà, specie dopo specie, in ogni parte del globo?”
    (James Hillman)

    Ci farebbe bene leggere Viveiros de Castro forse si capirebbe qualcosa in più sul raporto uomo animale
    A. B.

  2. Davide Maria
    Davide Maria dice:

    Santa Angela da Foligno amava persino i rospi, perchè vedeva anche in loro una traccia dell’amore di Dio.
    L’ arte è la sorella piccola della religione ed è piu vicina alla verità della scienza, perchè “ragiona” con il cuore.
    In parallelo, non sequenziale.
    Un peccatore.

  3. fabio
    fabio dice:

    Gesù indica come semi di bene la conversione che hanno avuto dalla predicazione di Giovanni

  4. fabio
    fabio dice:

    gentile fra Gabriele
    le riporto una frase del vangelo di GIOVANNI 14,6 “Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”
    perché lei dice “cerchiamo i semi di verità dappertutto.” con il suo ragionamento non si cade forse nel relativismo?
    La ringrazio

    • Padre Ariel
      Redazione de L'Isola di Patmos dice:

      Allora prenda lei questo brano del Vangelo e ci spieghi che cosa riesce a leggere in esso …

      «E Gesù disse loro: “In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli”» [Mt 21, 31-32].

      Quali semi di bene indica Cristo, in questa categoria di persone che erano considerate le più infime dell’epoca?

  5. yehohanan
    yehohanan dice:

    Bravo Luca! con te al 100%

    e @ don Gabriele: non creda che la stavo criticando. Era solo una preferenza d’impostazione all’articolo, tutto qui. Forse sono troppo puntiglioso…lo ammetto. E forse non sarebbe stato necessario.
    E’ che risuona in me il detto di s. Paolo di essere irreprensibili, cioè non prestare il fianco a cicchessia che voglia colpirci.
    Un saluto fraterno…

    • Padre Ariel
      Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P. dice:

      Si ho capito quello che vuole dire.
      Cerchiamo solo di non essere chiusi mentalmente ma di aprirci. Nessuna dottrina per quanto fallace è completamente falsa, scrive San Tommaso d’Aquino.
      Quindi cerchiamo i semi di verità dappertutto.
      Un saluto fraterno anche a lei.

      P.S. proprio perché fra-terno, la prego: io sono fra Gabriele o padre Gabriele e non don Gabriele. ?

  6. Padre Ariel
    Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P. dice:

    Scusi abbia pazienza, ma credo che sia sfuggito proprio lo spirito con cui compongo le omelie.
    Se da un’occhiata anche alle altre prediche, vedrà sempre che c’è un richiamo culturale, oppure all’arte, o infine da qualche evento quotidiano.

    Questi sono dei “trampolini” concettuali tramite i quali si passa da una verità naturale ad una verità sovrannaturale.
    Per questo non ho voluto, ovviamente, prendere Zucchero come modello di vita cattolica, ma solo la sua canzone, anzi una porzione di essa per poi innalzare lo sguardo.
    Il tutto è peraltro tipico della predicazione domenicana:
    Contemplari et contempata aliis tradere.

    • Luca Innocenti
      Luca Innocenti dice:

      Caro Don Ciro, la sua risposta mi mortifica e avvilisce. Non era mia intenzione e neanche quella di Yehohanan “fare gli occhi alle pulci” a un Sacerdote Domenicano. Sappiamo bene quale distanza siderale c’è tra noi e voi riguardo a Dignità, Autorità,Carismi. Lungi da noi il pretendere di insegnare ai Sacerdoti ( semmai in caso di errore correggerli fraternamente). Intendevamo rimarcare e difendere quella differenza macellata dalla attuale società che vi è tra essere(anime) e produrre (atti o parole). Se questo lei lo intende come dettaglio io mi permetto di affermare che tale distinzione è la base per un approccio oggettivo nelle relazioni con chi mi circonda, punto fisso prima ancora di pensare. Se poi noi siamo lo “spirito desolante” che connota gli attuali fedeli… che vuol farci… questo è quello che passa il convento… Pace e Bene !

  7. yehohanan
    yehohanan dice:

    caro don Ciro…in primis non è la “vostra” ma la mia, come la chiami, preoccupazione: il fratello Luca Innocenti non c’entra nulla.

    E in secundis: io non sono minimamente preoccupato, nè faccio le pulci al “predicatore domenicano”. Ho solo espresso un parere…non pensando che avrebbe attirato il tuo disappunto al punto da farti giudicare i fedeli sulla base di alcune semplici parole.

    E in tertiis: il fatto che i fedeli se ne vanno e ridono in faccia ai clericali è perchè non vedono in loro il volto di Cristo.
    Diventa santo, ma non socialmente, cioè buono per portare da mangiare a chi ha bisogno: diventa santo alla p. Pio o alla santo Curato d’Ars… poi fai miracoli (ovviamente nel nome di Cristo e per la sua gloria)… e poi vedrai che la gente, nella tua chiesa, non troverà posto perchè sarà strapiena e non ti riderà dietro nessuno.
    Ma ovvio che a stare quaggiù a perdere tempo a rispondere a me, non ti aiuterà molto a percorrere la strada della santità.
    Su, su…percorriamola insieme questa strada e facciamo di nuovo bella la Sposa di Cristo.

    yehohanan

  8. yehohanan
    yehohanan dice:

    Ti ringrazio Luca per le parole, che mi vedono completamente d’accordo. E infatti, come ho scritto nella seconda parte del mio intervento, avrei gradito una frase del tipo: “citiamo questo cantante ma ovviamente prendiamo le distanze dal suo (spiritualmente) sballato genere di vita…”…così, tanto per non dare luogo a fraintendimenti.
    Ti confesso, e qui posso essere io fallace, che dopo aver letto l’articolo non mi è parso chiaro se zucchero fosse stato preso a modello di approccio alla spiritualità oppure se il riferimento era esclusivamente alle sue parole.
    Grazie di nuovo…

    • Padre Ariel
      Don Ciro (Napoli) dice:

      … fatemi capire, perché forse mi sono perso qualche cosa: la Chiesa è giorno dietro giorno allo sbando, siamo travolti da problemi dottrinali, morali e finanziari, la nostra credibilità come clero è ai minimi storici, le chiese sono sempre più vuote e la gente ci prende in giro quando passiamo per la strada e …. e la vostra preoccupazione, dinanzi a questo disastro che solo i ciechi non possono vedere, è quella di fare le pulci a un predicatore domenicano che ha citato un elemento positivo tratto dalla canzone di un cantante che di sicuro non è un modello di cristiane virtù?

      E con questo ho dipinto in modo realistico lo spirito desolante di certi nostri fedeli dinanzi ai quali, se noi preti non avessimo una fede solida, da tempo avremmo veramente gettata la spugna.

  9. Luca Innocenti
    Luca Innocenti dice:

    Mi permetto di rispondere al fratello yehohanan. Nessuno è completamente buono o completamente cattivo (tra i presenti sulla Terra) e in questo non fa eccezione Zucchero.
    Dunque anche se non rappresenta un modello da seguire, se dice qualcosa di buono e giusto perché disprezzare…? Anche il demonio sotto esorcismo compose una poesia straordinariamente bella alla Madre di Dio. Possiamo leggerla senza lodare l’ autore (ma attribuendone almeno l’origine per evitare di appropriarcene) soffermandoci solo sulla Verità che proclama.

  10. yehohanan
    yehohanan dice:

    Grazie della riflessione. Tuttavia vi pregherei di non additare il cantante zucchero come voce ‘utile’ per la bella riflessione che avete fatto. O meglio: nel suo testo vi si trova spunto per la riflessione, d’accordo; ma eviterei di mettere riferimenti tipo il link su youtube per il suo video.

    A meno che non sia stato fulminato sul una ‘via di Damasco’ (cosa che non risulta da nessuna parte) zucchero è uno dei più grandi bestemmiatori di Cristo esistenti sulla faccia della terra. E lo dice lui stesso!
    Mi ricordo una sua frase: “mi chiedete se Dio esiste? Certo: lo bestemmio, quindi c’è!”

    Avrei gradito, dunque, che aveste preso spunto da una frase ma prendendo le distanze dalla sua persona, vivente in assoluto disprezzo per Cristo e la sua Chiesa. Ricordate?: “solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’azione cattolica…”

    certo di aver fatto cosa gradita, invio fraterni saluti in Cristo

    yehohanan

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