Sensazionale coming-out: «il Padre Ariel S. Levi di Gualdo e Monica Bellucci si amano», con la benedizione degli editorialisti di Avvenire
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Stim.mo Rev. Cavalcoli, poiché nel suo articolo ha espresso alcune domande, retoriche certamente, ma che hanno una sana risposta, mi permetto di suggerire dove cercare.
Probabilmente conosce il nome di Luisa Piccarreta ma, forse, non se ne è mai interessato al punto di approfondire i suoi scritti; quindi rimediamo subito: in uno di questi scritti Gesù dice che nell’ amore ci possono essere molte imperfezioni, nella Divina Volontà invece, tutto è perfetto (Vol.IX, 12/03/1910. La pace dopo tanto sconcerto è dunque trovata: chi ama non è infallibile, commette errori e certamente in buona fede, come sarà avvenuto di certo anche per il buon Leonardi; chi vive nella Divina Volontà invece opera con perfezione, poiché vive della Volontà stessa del Padre Creatore.
Non mi fraintenda, non è che non abbia occhi e orecchi, per cui non veda certe incongruenze nei comportamenti altrui, è solo che mi impongo ogni santo giorno e con notevole sforzo (ma spesso con altrettanto scarso successo, ahimé),di guardare solo il Bene ed evitare di lasciarmi irretire dal male anche solo per un fugace sguardo…del resto sono un semplice fedele: il giudizio è solo di Dio!
Pace e Bene
L’articolo di Leonardi è illuminante. Nella mia meschinità io pensavo male. Invece adesso ho finalmente capito perché Tarquinio permette a Leonardi di scrivere le sue periodiche cavolate: un’alta e nobile amicizia.
Noto anche che ultimamente nel mondo cattolico vanno di moda gli sdilinquimenti: sono tutti innamorati, chi di Cristo, chi di Papa Francesco. Sembrano ragazzine sotto il palco mentre guardano estatiche esibirsi il loro idolo appena uscito dalla catena di montaggio de l’X-Factor. Se poi penso ad Eugenio innamorato di Giorgio Mario… brrrrrr… spero di dormire bene stanotte. Un po’ di contegno, via!
Concordo sul fatto che la sana teologia della sana presa di culo difensiva, salverà noi e salverà persino la fede.
Da noi uomini, il demonio, vuole essere preso sul serio. Che c’è invece di peggio, di non prendere sul serio le sue lusinghe, smascherarle e poi prenderlo pubblicamente in giro?
Grazie Padre Giovanni: grazie!
Mi avete fatto morire dal ridere, e ne avevo veramente bisogno.
L’argomento trattato è serio e devastante, stiamo difatti a parlare di un nostro confratello autore di un articolo intriso di un languore degno di una adolescente ai primi amori che è stato pubblicato sull’organo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, sicché ci sarebbe da piangere, molto!
Eppure, come scrisse tempo fa il Padre Ariel (che non è volgare manco quando dice qualche parolaccia, è solo incisivo), in questo momento tragico “non bisogna prenderli sul serio ma bisogna prenderli per il culo” [NdR. «Preti trendy? Non pigliateli sul serio, pigliateli per il culo, è un atto di perfetta carità cristiana. E adesso vi spiego che cosa è veramente volgare»].
Ha ragione il Padre Ariel, ha ragione il Padre Giovanni … se dinanzi a queste cose li prendiamo sul serio, si corre il rischio di finire consumati da un cancro al fegato.
Padre Ariel ha davvero buon gusto.
Buona Pasqua!
… già! Per questo il caro Ariel è diventato prete tardi, mentre noi eravamo già dentro il seminario a 14 anni, dove semmai ci insegnavano che vita dissoluta condusse certo Aurelio di Tagaste in gioventù, prima che divenisse Agostino, diventato poi vescovo, santo e dottore della chiesa, dopo tante scorribande, ma tante …
Reverendo padre Giovanni, credo che lei, con sole otto parole, abbia ben condensato tutto l’articolo: “Leonardi vorrebbe inoltre farci credere che questa SUPPOSTA…”
Essendo poi anch’io innamorato del Santo Padre, non mi sembrerebbe giusto fargli notare che,
mentre Lui ha oggi detto: “Questa porta, però, è serrata solo da una parte, la nostra; per Dio non è mai invalicabile. Egli, come insegna il Vangelo, ama entrare proprio “a porte chiuse” – l’abbiamo sentito –, quando ogni varco sembra sbarrato.”,
nell’Apocalisse (3.20) si afferma: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me».