Autore Padre Ariel

il Vangelo delle “tentazioni”: il Demonio cerca di colpire il Verbo di Dio nella sua umanità

–  omiletica

IL VANGELO DELLE TENTAZIONI : IL DEMONIO CERCA DI COLPIRE IL VERBO DI DIO NELLA SUA UMANITÀ

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Se il Demonio riesce a prenderci nella superbia, facendo leva sui punti deboli dell’ambizione e della vanità, può fare di noi ciò che vuole e ottenere quel che brama sin dalla notte dei tempi: che ci prostriamo dinanzi a lui e che adorandolo lo chiamiamo Signore. E per meglio chiamarlo Signore, a quel punto andremo direttamente in casa di Satana, come di recente ha fatto il Presidente della Pontificia Accademia per la vita, l’Arcivescovo Vincenzo Paglia, per beatificare nella sede del Partito Radicale la «spiritualità» e «la preziosa eredità» di chi, come il defunto Marco Pannella, il supremo dono della vita lo ha attaccato e profanato, indicando come «diritto civile» e come «conquista sociale» il mostruoso crimine dell’aborto [sul tema si rimanda all’articolo di Giovanni Cavalcoli: «Marco Pannella, “santo subito !”», vedere QUI]

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Autore Padre Ariel

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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© www.gioba.it

In questa breve pagina del Vangelo siamo di fronte a un paradosso: è veramente accaduto che il Demonio abbia tentato Dio Incarnato, il Verbum caro factum est ? [Cf. Mt 4, 1-11 ― testo QUI]. Forse il Demonio ha tentato di colpire Dio nella sua umanità, fingendosi ignaro di quanto Gesù fosse divino nella sua umanità e umano nella sua divinità. Gli accecati dalla superbia e dal delirio d’onnipotenza tendono sopravvalutare al massimo se stessi ed a sottovalutare gli altri, per questo sono destinati alla sconfitta. Può essere che non cadano nell’immediato, ma cadranno inevitabilmente al primo cambio di stagione, con l’appassire dei fiori di campo.

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Nel Vangelo delle tentazioni, verrebbe da pensare proprio questo: che il Demonio sopravvaluti se stesso e sottovaluti Dio [segue testo intero …]

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per leggere tutto il testo cliccare sotto:

05.03.2017  Ariel S. Levi di Gualdo  —   IL VANGELO DELLE TENTAZIONI: IL DEMONIO CERCA DI COLPIRE IN VERBO DI DIO NELLA SUA UMANITÀ

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3 commenti
  1. Iginio dice:

    Dimenticavo un’altra perla. A Reggio Emilia qualche anno fa si erano inventati che per insegnare religione nelle scuole bastava aver seguito un corso di qualche mese (!). Il risultato fu che chi aveva studiato anni all’istituto di Scienze religiose fu scavalcato da maestre dichiaratamente atee che si erano affrettate a ottenere l’abilitazione nel suddetto modo al solo scopo di guadagnare qualche soldino in più aggiungendo l’insegnamento della religione alle loro mansioni. Fu fatto presente lo scandalo alla Diocesi, ma senza alcuna risposta. Probabilmente andava bene anche alla Diocesi per via del contesto politico locale di colore rosso: niente grane e tutti contenti (e “democratici”, ovviamente).

  2. Iginio dice:

    Tre anni fa una mia alunna delle medie mi chiese (da precisare che io insegnavo lettere, non religione): “Professore, è vero che il diavolo esiste? La prof di religione dice che era solo una proiezione dei dubbi di Gesù uomo…” Io trattenni a stento la stizza e, poiché non potevo criticare alle spalle una collega, risposi: “Che ha detto papa Francesco? Chi non prega Cristo, prega il diavolo. Inoltre esistono persone che pregano per guarire gli indemoniati”. La ragazzina fu contenta e disse alle compagne: “Visto? Lo dicevo io che esiste!”. Però rimasi molto male al pensiero di che razza di docenti di “religione” siano oggi in circolazione (questo non è l’unico caso).

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Professore,

      la situazione degli insegnanti di religione, fatte salve poche eccezioni, è a tratti drammatica.
      Questo il motivo per il quale io mi sono sempre dichiarato sfavorevole a questo insegnamento, specie considerando le forme di clientelarismo clericale, o se preferisce di impudente nepotismo … mi spiego: in certe diocesi – soprattutto del Meridione d’Italia -, gli insegnanti di religione sono per la maggior parte donne, buona parte delle quali immancabilmente sorelle, nipoti, cugine e familiari dei vari preti, a partire ovviamente da quello preposto alla gestione degli insegnanti stessi.

      In una diocesi italiana è stato scoperto tempo fa che il prete responsabile dell’ufficio scuola, aveva arruolato 14 suoi familiari tra gli insegnanti di religione, dei quali 8 senza neppure il titolo richiesto, ma comunque provvisori da anni e anni.

      Il secondo motivo per il quale sono a favore dell’abolizione di questo insegnamento è la scarsa preparazione dottrinale degli insegnanti, sempre fatte salve rare eccezioni.

      Fare catechesi nelle scuole non è possibile, oggi in modo particolare, nella nostra società contemporanea.
      Per diffondere la dottrina cattolica abbiamo le parrocchie, le istituzioni ecclesiastiche, i movimenti giovanili, ecc … che si lavori su quelli e attraverso di quelli.

      In ogni caso, se lei ha la bontà di leggersi un mio vecchio testo risalente al 2015, vi troverà varie spiegazioni a tal proposito, può aprirlo cliccando QUI

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