«Dio è morto e noi lo abbiamo ucciso», il suo nome e Charlie Gard. Assieme al Cardinale Carlo Caffarra L’Isola di Patmos urla: «Fermatevi in nome di Dio!»
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Caro Padre Ariel, non so se sia pubblicabile questo scritto.
Sua Santità, Eminenze, Eccellenze, Reverendi sacerdoti e teologi vari, Dio non voglia che al momento della dipartita da questa valle di lacrime, dobbiate udire l’urlo del martirio del piccolo Charlie. Le inani disquisizioni teologiche, le gozzoviglie, i trastulli, le omelie vuote hanno raggiunto il traguardo. Il tempo è breve, per tutti e per tutto. Se per Dio è importante anche un solo capello del nostro capo, è perché brucia d’amore e su quell’Amore, su quanto ci saremo consumati d’Amore saremo giudicati.
….a proposito di “Nietzsche aveva già intuito che l’attacco decisivo al Cristianesimo non poteva essere basato sul tema della verità ma su quello della morale cristiana”…
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-amoris-laetitia-avvenire-gia-parladi-riformadella-dottrina-20335.htm
e
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/06/28/livio-melina-le-sfide-di-amoris-laetitia-per-un-teologo-della-morale/
Carissimo Padre Ariel,
è sempre un piacere leggere i suoi articoli nei quali non ci sono mai giri di parole né giustificazioni del caso ma solo oggettività e piena consapevolezza dello sfracello sociale che ci sta inghiottendo ogni ora sempre di più.
La storia del piccolo Charlie tocca e indigna il cuore di tantissima gente che ancora crede e spera in una società dai sani principi e dai valori encomiabili, illudendosi che ciò che oggi ci viene servito su un piatto di “me…” è soltanto la “perturbazione passeggera” che quanto prima lascerà il posto a un sole caldo e splendente che “santificherà” i poveri e punirà i cattivi. La gente però dimentica, come lei ha ben sottolineato, che i lecca-calzini del mondo sono scesi a patti con la “scimmia di Dio” (satana) e che sono ben felici di servirlo e onorarlo per 4 soldi sporchi e insanguinanti e per una poltrona a tempo che presto o tardi scotterà avvolta dalle fiamme dell’inferno. Quindi l’illusione che questi gentiluomini possano cambiare idea su questa o quella ingiustizia diviene utopia sempre più aspra da inghiottire e da accettare, perché di noi, del popolo di Dio e di chicchessia a lor signor non importa proprio nulla, ciò…
ciò che vogliono è il “pecorinismo” perpetuo e perseverante offerto a un surrogato di divinità che ha in mano tutte le cose del mondo. Questo mi ricorda un po’ quanto scritto da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori in uno dei suoi libri sull’inferno; parlò di Elisabetta, regina d’Inghilterra, che stoltamente arrivò a dire: “Dio, dammi quarant’anni di regno e io rinuncio al paradiso!”. Ebbe effettivamente un regno di quarant’anni, ma dopo la morte fu vista di notte sulle sponde del Tamigi, mentre, circondata da fiamme, gridava: “Quarant’anni di regno e un’eternità di dolore!…”. ma ovviamente per il superuomo moderno, pieno di sé e vivido nel suo pagano e bigotto divismo filosofico alla Nietzsche, il pensiero e la testimonianza di un grande Santo come Sant’Alfonso è soltanto becera blaterazione insensata che non ha alcuna logica né veridicità, perché tanto oggi l’inferno è stato abrogato, evirato a grazia del caduto che proprio questo vuole per soggiogare e annichilire “l’intelligente” superuomo del 2000.
Se poi pensiamo che anche la Chiesa afferma che il diavolo non esiste (Padre Arturo Sosa (Gesuita) ritiene il demonio “una figura creata per esprimere il male”), e che il Papa contraddice Fatima affermando che sì il diavolo esiste ma non possiamo dire con certezza che all’inferno ci siano le anime di questo o quell’uomo (Sua Santità affermando ciò, santifica la figura di Hitler. Capisco l’immensa Misericordia Divina ma in questo caso la Misericordia dovrebbe essere incontenibile e credo che ciò vada a cozzare con la Giustizia Divina che in troppi scordano o vogliono scordare), la frittata è fatta!
Io non so se, come in tanti oggi proclamano, siamo giunti alla fine dei tempi (i segnali sembrano sempre più convincenti in tal senso) ma sicuramente il mondo sotto tutti i punti di vista sta attraversando uno dei momenti più bui di tutta la sua storia e il buon senso di alcuni sembra realmente non bastare a mettere un freno a questo caos imperante che sta anestetizzando qualsiasi speranza, sogno e desiderio di una società redditizia e prospera. In questo teatro degli “orrori” soltanto Lui può mettere un punto enorme resettando tutto e riportandoci alle origini e probabilmente solo in quell’istante vedremo nuovamente la rinascita dei principi santi di tanti martiri moderni che ogni giorno ci passano accanto nell’indifferenza generale. Forse, indipendentemente da quello che sarà il destino del piccolo Charlie o di altri martiri delle ultime ore (mi viene da pensare alla povera Asia Naurīn Bibi) in quel momento torneremo a capire che se non si guarda alle cose del mondo con gli occhi del cielo la speranza di una salvezza planetaria è mera e folle utopia (noi siamo nel mondo ma non siamo del mondo!).
Opportuna, coraggiosa denuncia, caro Padre Ariel. Segnalo, complementare in qualche modo al suo, quest’altro articolo odierno del prof. Francesco Lamendola:
http://www.liberaopinione.net/wp/?p=15062
Cordialmente, Licio
Opportune anche le parole dell’arcivescovo di Trieste in merito al caso:
… L’orrenda invenzione ideologica della morte di Stato …
http://www.vitanuovatrieste.it/charlie-gard-dichiarazione-dellarcivescovo-giampaolo-crepaldi/
Su Charlie non riesco a scrivere nulla perché il cuore mi sanguina troppo…
Quello che però mi fa “girare…” è che i tribunali si siano arrogati il diritto di decidere chi è degno di vivere e chi no: Sansone, quando torni?