«Chiesa Aperta» (XI puntata) — Possono le benemerite Forze dell’Ordine eccedere in zelo sino a giungere a interrompere le sacre celebrazioni dentro le chiese?

— i Padri de L’Isola di Patmos vicini ai fedeli in questa quarantena —

«CHIESA APERTA» (XI puntata) — POSSONO LE BENEMERITE FORZE DELL’ORDINE ECCEDERE IN ZELO SINO A GIUNGERE A INTERROMPERE LE SACRE CELEBRAZIONI DENTRO LE CHIESE?

Offriamo ai nostri Lettori questo nuovo prezioso video del nostro stimato confratello Giovanni Zanchi, presbitero della Diocesi di Arezzo, affinché possa fungere anche da efficace e sapiente antidoto a tutti coloro che purtroppo, in questo momento di straordinaria crisi ed emergenza, non hanno trovato di meglio da fare che polemizzare, spesso anche in toni duri e aggressivi, contro le decisioni prese dai nostri vescovi per motivi di sicurezza a tutela della salute pubblica: sospendere le sacre celebrazioni e in molti casi chiudere le chiese. Ricordiamo che la Chiesa, nei momenti di crisi ed emergenza, non è mai stata salvata dalle polemiche di coloro che si ergono in tutti i tempi ai più fedeli tra i fedeli o ai più puri tra i puri, ma dall’unità. Qualcuno ha scritto in questi giorni che «i vescovi stanno suicidando la Chiesa italiana». Purtroppo non ha capito niente dell’essenza della fede cattolica: la Chiesa “si suicida” attaccando i vescovi, anziché seguirli e sostenerli in un momento di così grave prova. 

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RIPRESE VIDEO E MONTAGGIO A CURA DELLA EMITTENTE TELESANDOMENICO (AREZZO)

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TESTO DEL VIDEO

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I testi del Padre Giovanni Zanchi, direttore del Centro Pastorale Culto Divino della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, non sono stati pensati come articoli ma come testi audio-narrativi. Abbiamo provveduto a trascrivere il testo audio per i nostri Lettori.

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Giovanni Zanchi

Benvenuti alla undicesima puntata di Chiesa Aperta.

Le chiese di pietra e mattoni sono aperte, pure senza celebrazioni pubbliche, come segno de La Chiesa  che rimane Aperta e operante a gloria di Dio e per la santificazione delle anime, anche se in forme eccezionali. Ne abbiamo avuti due splendidi esempi lo scorso venerdì 27 marzo: grazie ai mezzi della comunicazione sociale, i cattolici di tutto il mondo si sono uniti spiritualmente al Santo Padre il Papa in una storica supplica a Dio per la fine della pandemia. Nello stesso giorno, ogni singolo Vescovo italiano si è recato in un Cimitero a suffragare le anime delle tante vittime della pandemia, sepolte con Esequie in forma ridottissima, a causa dell’emergenza sanitaria.

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Veniamo ora all’argomento di oggi. Nella puntata precedente ho aiutato a riflettere su alcune delle motivazioni prudenziali soggiacenti alla sospensione delle Liturgie pubbliche in tempo di pandemia. Nel poco tempo a disposizione, voglio adesso accennare ad un aspetto complementare della medesima questione: nelle chiese aperte non si svolgono celebrazioni pubbliche, ma i fedeli hanno il diritto di andare in chiesa per la preghiera personale e per ricevere i Sacramenti in forma individuale, specialmente la Confessione e la Santa Comunione; ovviamente rispettando le norme di profilassi sanitaria che tutti ormai ben conosciamo. Sul sito internet del Governo italiano [cf QUI] cliccando nella sezione F.A.Q. e cliccando sulla voce “Cerimonie”, si trova scritto quanto segue: «Domanda: Si può andare in chiesa o negli altri luoghi di culto?» Risposta: «Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro».

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La Regione Lombardia ha emanato in materia norme ancor più dettagliate; infatti l’Ordinanza regionale n. 514 del 21 marzo 2020 al punto 22 recita testualmente: «L’accesso ai luoghi di culto è consentito in forma contingentata e nel rispetto delle misure necessarie a garantire la distanza di sicurezza interpersonale di un metro». Pertanto si può andare a pregare individualmente in qualunque chiesa nel territorio del proprio Comune, muniti della necessaria autocertificazione ed evitando assembramenti. Nessuno può impedirlo; sarebbe un abuso di potere. Un consiglio: come quando andando a fare la spesa alimentare è bene conservare lo scontrino fiscale, per dimostrare che effettivamente si è andati nel tal negozio, così è opportuno fotografare se stessi dentro la chiesa, come prova da esibire alle Autorità preposte al controllo.

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Dobbiamo occuparci di questo argomento, perché si stanno moltiplicando le notizie riguardo a fedeli censurati dalle Forze dell’Ordine (peraltro benemerite) solo perché si stavano recando in chiesa a pregare da soli. Cosa più grave: in varie parti d’Italia le Forze di Polizia hanno interrotto Sante Messe che si stavano svolgendo nel pieno rispetto delle regole di profilassi contro la pandemia; ricordiamo che le leggi vigenti in Italia proibiscono ciò tassativamente: se in una chiesa si sta svolgendo un atto di culto, Polizia e Carabinieri possono entrarvi per esercitare le loro funzioni solo dopo avere preventivamente informato il Vescovo del luogo e in ogni caso non possono interrompere l’atto di culto.

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Per tutelarsi da ogni arbitrio o allontanamento forzato da un luogo sacro o da denunce o ammende comminate per tali motivi, ci si può rivolgere ad un avvocato, per far valere i propri diritti. Ma sarebbe meglio non dover arrivare a tanto! Per grazia di Dio, in questi giorni molti pubblici Amministratori si sono recati ufficialmente nelle chiese per affidare alla protezione divina i propri concittadini. Bravi! Hanno adempiuto al proprio dovere! Ma siamo giunti all’assurdo che i Carabinieri di Giulianova, in Abruzzo, hanno segnalato alla competente Procura della Repubblica il Sindaco della Città, altri 3 amministratori, 5 sacerdoti e 3 giornalisti, i quali, nell’ampio santuario della Madonna dello Splendore, avevano affidato il loro Comune a Maria Santissima, con tanto di deposizione della fascia tricolore ai piedi della statua. 12 persone distanziate ben più di un metro l’una dall’altra all’interno di uno spazioso edificio, sono state considerate più pericolose delle decine di persone presenti contemporaneamente in un qualsiasi supermercato!

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Ho già detto che le nostre Forze dell’Ordine sono benemerite, tanto più nella presente emergenza e a loro deve andare tutta la nostra riconoscenza; infatti, nel caso di Giulianova hanno semplicemente compiuto un atto dovuto, a seguito di polemiche pretestuose sollevate da terze persone, spinte da malevolenza verso i cristiani. Resta il fatto che alcuni hanno tentato di infangare un atto di devozione come se fosse un reato; abbiamo pure notizie di sacerdoti che hanno ricevuto minacce scritte semplicemente perché in chiese molto spaziose hanno celebrato la Santa Messa con l’assistenza di qualche persona a debita distanza! Sembra proprio che alcuni assatanati anticristiani vogliano sfruttare l’occasione della pandemia per screditare e attaccare i fedeli cattolici. Non possiamo permettere tali soprusi!

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La Chiesa Italiana sta dando grande prova di prudenza e amore al bene comune con la dolorosa sospensione delle celebrazioni con il popolo, assicurando comunque l’apertura quotidiana delle chiese, accettando addirittura di celebrare in forma emergenziale la prossima Santa Pasqua, ma non è accettabile che sia proibito ai singoli l’esercizio del diritto di culto (cf Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 19), esercitato nelle forme attualmente possibili. Accettare una cosa simile costituirebbe un pericolosissimo precedente per la tutela della libertà di tutti i cittadini italiani. C’è il pericolo che, una volta passata l’emergenza, entrare in una chiesa per pregare diventi una concessione dello Stato, non più un diritto della persona. I nostri Vescovi e il Governo debbono subito attivarsi affinché siano emanate disposizioni chiare e stringenti onde garantire l’esercizio del diritto costituzionale alla libertà di culto anche in questi tempi calamitosi.

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Segnalo infine un aspetto pratico molto importante: una prudente frequenza individuale delle chiese permette anche la loro custodia durante le ore di apertura; la maggior parte del nostro patrimonio storico e artistico è costituito dalle chiese e dai loro arredi: lasciarle aperte e deserte per molte ore lungo la giornata è il modo migliore per garantirne la salvaguardia? Ricordiamo che, già in tempi normali, sono frequenti i furti e gli atti di vandalismo nelle nostre Chiese!  Fedeli ostacolati nel frequentare singolarmente le chiese, denunciati mentre compiono atti di devozione con tutte le dovute accortezze … Segni tristi, che evidenziano il grado di scristianizzazione nel quale è precipitata la nostra società e la svalutazione sociale della necessità della vita interiore e del valore della realtà soprannaturale; ma l’Italia non può diventare il Paese nel quale in tempo di pandemia si può tranquillamente uscire per acquistare un pacchetto di sigarette (e ciò sia detto con tutto il rispetto per i tabaccai), ma non ci si può recare in chiesa a pregare, neanche in solitudine!

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Le chiese di pietra e di mattoni rimangono aperte anche in tempo di pandemia, per ricordarci che i cristiani sono impegnati a pregare per il bene di tutti, sia nelle loro case che nei luoghi pubblici, perché – come ci ricorda il Salmo 126, 1: “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode”.

Grazie per l’ascolto. Appuntamento alla prossima puntata di Chiesa Aperta.

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Sansepolcro (Arezzo), 29 marzo 2020

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2 commenti
  1. Antonio sicignano
    Antonio sicignano dice:

    Alla spett/le redazione,
    Egregio direttore della rivista – l’isola di patmos- con la presente, vi comunico di non voler ricevere sulla mia meal (cdlstabia@libero.it) vostre comunicazioni.
    Grazie mille

    • Padre Ariel
      Redazione de L'Isola di Patmos dice:

      Perchè lei è così inutilmente molesto chiedendo a noi, presi come siamo di questi tempi da gran lavoro, di cancellarla, quando basta soltanto che, con il suo ditino santo, faccia un semplice click alla voce “non voglio ricevere più notifiche”?
      Ci tiene proprio così tanto, a farci sapere che, a fronte dei nostri 10 milioni di visite annue, con la sua dipartita, ci farà crollare tutti gli “indici di ascolto”?

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