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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Padre Ivano,
pensavo che il suo primo articolo pubblicato fosse di un Autore occasionale, noto invece con grandissimo piacere che lei è uno degli autori, come il padre domenicano che mi ha fatta subito simpatia perché gioca come me a pallacanestro … a dire il vero ci giocavo, perchè mi sono gravemente fratturato una gamba in cinque punti durante un incidente, addio pallacanestro e tante altre cose.
Lei è giovane, però mi ricorda un padre cappuccino, nell’epoca in cui sono stato ricoverato in ortopedia, era molto anziano, per educazione non gli chiesi mai l’età, ma sull’ottantina e passa …
Un uomo eccezionale.
Si dice che i giovani escono di chiesa dopo la cresima, io non ero giunto manco a quella.
Feci la cresima nella cappella dell’ospedale.
Poi quel meraviglioso frate, mi venne a trovare anche quando ero al centro di riabilitazione, ricordo che mi portò una medaglietta di San Padre Pio dicendomi … “ogni tanto ricorda di confessarti, almeno due volte all’anno”. Seppi poi che era venuto con il pulman, che è roba, per un ottantenne.
Vede, padre Ivano, mi sento un po’ in colpa, perché lui fu tanto premuroso con me, poi morì, io però lo seppi solo dopo 10 giorni, e non sono potuto andare nemmeno al funerale del mio padrino di cresima … si, perché il caro padre mi fece da padrino.
Rimango con questa amarezza, non essere stato nemmeno al suo funerale.
Vede però, quante cose, si guadagnano in un ospedale se incontri un santo frate?
Allora, padre Ivano, ringrazio tanto lei, come se ringraziassi questo padre cappuccino ormai nel paradiso.
Andrea Bianciardi