In difesa della sovranità dello Stato: abbiamo un Cardinale-elettricista che non conosce il Codice Penale della Repubblica Italiana, assieme a chi lo ha mandato …

IN DIFESA DELLA SOVRANITÀ DELLO STATO: ABBIAMO UN CARDINALE-ELETTRICISTA CHE NON CONOSCE IL CODICE PENALE, ASSIEME A CHI L’HA MANDATO …

Di una cosa, il Cardinale-elettricista e chi per lui può essere ben certo: con questa operazione hanno regalato a qualcuno almeno un milione di voti, senza che debba impiegare tempo ed energie per fare estenuanti e dispendiose campagne elettorali. E questa potete anche chiamarla: lungimiranza della Chiesa del nuovo corsoInfatti, le famiglie italiane disagiate che spesso pagano con dignitoso sacrificio le forniture, semmai chiedendo in certi momenti la rateizzazione degli importi dovuti alle aziende fornitrici, agli amici del Tarzan Okkupatore ed a chi lo appoggia, il voto non glielo daranno neppure a morire. O per dirla proprio chiara a chi fosse duro nel capire: Matteo Salvini, il terribile ragazzaccio del cosiddetto populismo, ringrazia la Santa Sede dal profondo del cuore!

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Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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Chiesero i farisei: «Dicci dunque il tuo parere: è lecito o no pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»

[Vangelo di San Matteo: 22, 17-21]

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fotomontaggio a cura di Tea63

Solitamente scriviamo su cose serie, ma ogni tanto può accadere di occuparci di cose in bilico tra il tragico e il comico.

Il fatto: Konrad Krajewski polacco di nascita, di anni 55, cittadino dello Stato della Città del Vaticano e ivi residente, di professione cardinale e elemosiniere pontificio, l’11 maggio ha commesso un reato sul territorio della Repubblica Italiana: manomissione di sigilli apposti dalla azienda fornitrice ai contatori della luce di un intero stabile romano, il tutto dopo che gli utenti avevano accumulato circa 300.000 euro di debito per forniture non pagate.

Lo stabile non è di proprietà del patrimonio ecclesiastico [vedere QUI, QUI] ma dell’I.N.P.D.A.P (Istituto Nazionale Previdenza e Assistenza Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica), ed è stato occupato nel corso del 2013 su progetto e istigazione di soggetti che risultano essere dei professionisti dell’occupazione. A capo di questo comitato non c’è San Filippo Neri ma l’anarcoide anti-sistema Andrea Alzetta, detto Tarzan, denunciato numerose volte per reato di violazione di domicilio, per seguire con i reati di devastazione di edificio e di resistenza a pubblico ufficiale [vedere, QUI].

Il fatto è narrato nei dettagli dall’ormai organo ufficioso della Santa Sede, La Repubblica. Vi invitiamo pertanto a leggere il resoconto dettagliato di questo quotidiano, la cui attendibilità è tal quale, se non addirittura superiore, a quella de L’Osservatore Romano [vedere QUI].

Sul territorio della Repubblica Italiana governata da uno Stato sovrano, compresa Roma sua capitale, che non è più la capitale dello Stato Pontificio governata da er Cardenal Nepote — avente come solo merito quello d’esser nipote del Sommo Pontefice —, bensì da un’amministrazione comunale eletta dai cittadini, si applica la seguente legge contemplata dal dettato dell’articolo n. 624 del Codice Penale:

«Chiunque s’impossessa della cosa mobile [c.p. 631] altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a euro 516 [c.p. 29] (3). Agli effetti della legge penale, si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico [c.c. 814c.p. 625626646647649; c.n. 510, 593, 1146] (4). Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra una o più delle circostanze di cui agli articoli 61, numero 7), e 625 (5) (6)»

Attendiamo quindi di sapere se la Procura della Repubblica di Roma, dopo avere appresa da tutti i giornali la notizia di reato, aprirà un fascicolo a carico di Konrad Krajewski, cittadino dello Stato della Città del Vaticano, chiedendo all’occorrenza per rogatoria internazionale la sua estradizione in Italia per rispondere del reato commesso.

In caso contrario, in questo nostro ameno Paese dove quasi sempre a sproposito e per questioni a dir poco futili si urla alla laicità, vuol dire che siamo tornati alla Roma governata da er Cardenal Nepote, ma soprattutto, a partire da oggi, tutti i morosi in analoghe situazioni potranno rompere i sigilli ed infrangere in tal modo la Legge, senza che la Procura della Repubblica possa procedere a loro carico, il tutto sulla base del distruttivo princípio che Cesare da parte sua deve tutto, mentre a Cesare, da parte dei consociati che formano il corpo dei cittadini, non è dovuto invece niente.

Di una cosa, il Cardinale-elettricista e chi per lui può essere ben certo: con questa operazione hanno regalato a qualcuno almeno un milione di voti, senza che debba impiegare tempo ed energie per fare estenuanti e dispendiose campagne elettorali. E questa potete anche chiamarla: lungimiranza della Chiesa del nuovo corso.

Infatti, le famiglie italiane disagiate che spesso pagano con dignitoso sacrificio le forniture, semmai chiedendo in certi momenti la rateizzazione degli importi dovuti alle aziende fornitrici, agli amici del Tarzan Okkupatore ed a chi lo appoggia, il voto non glielo daranno neppure a morire. O per dirla chiara a chi fosse proprio duro nel capire: Matteo Salvini, il terribile ragazzaccio del cosiddetto populismo, ringrazia la Santa Sede dal profondo del cuore!

Per uscire da questa ennesima brutta figura, la Santa Sede ha una sola soluzione: mettersi le mani in tasca e pagare a Cesare circa 300.000 euro di bollette arretrate da parte di chi a Cesare ritiene di non dovere niente, oppure, in caso contrario, regalare gratis un milione di voti a Matteo Salvini.

Insomma: a Cesare, se non dai ciò che gli è dovuto, lui se lo riprende, sempre e di rigore con gli interessi.

dall’Isola di Patmos, 12 maggio 2019

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19 commenti
  1. gabriele
    gabriele dice:

    Buongiorno P. Ariel,

    chiedo scusa per la mia ignoranza, ma mi è sorto un dubbio e non so a chi chiedere d’altri… forse Lei sa rispondermi… a me questa storia sembra tutta una montatura mediatica organizzata dal Vaticano con la complicità dei media, io di solito credo poco alle sparate dei giornalisti ed anche in questo caso mi sembra ci siano delle cose strane, innanzitutto ho sentito il cardinale dire in tv che non c’era nessun sigillo da manomettere, contrariamente a quanto continuano a dire i media, ed infatti al giorno d’oggi coi contatori elettronici la luce la staccano da remoto, se ho capito bene il cardinale ha fatto un allaccio abusivo, però è più spettacolare da proporre al pubblico l’immagine dei sigilli spezzati… comunque il mio dubbio è un altro: ma come lo ha fatto il cardinale, non poteva chiunque altro, dei presenti in quello stabile, compiere quell’operazione o farla compiere da qualche elettricista compiacente? a quella gente i mezzi non mancano per fare cosa vogliono e il signor Tarzan e i suoi amici non hanno certo paura delle conseguenze giudiziarie, allora perché ‘sto casino col cardinale?
    Operazione tutta politica di una setta ecclesiale…

  2. l'apostata
    l'apostata dice:

    Ma se hanno tutta questa fregola di soccorrere gli okkupanti con discoteca abusiva, falegnameria abusiva, birrificio abusivo (notizie di stampa) perché non li ospitano gratis nella splendida Villa Giorgina a via Po? Per chi non lo sa, è la Nunziatura presso lo Stato Italiano. Edificio enorme e di lusso, con annesso parco. Sito assolutamente inutile, dato che il Vaticano si trova già al centro della capitale e quindi potrebbe utilizzare tranquillamente qualche locale annesso ai sacri palazzi invece della mega villa di lusso. Dai, regaliamo Villa Giorgina agli okkupanti, così nel parco potranno organizzare tutti i rave party che vorranno senza il fastidio della polizia, visto che è territorio vaticano. Che aspettate?

  3. roberto
    roberto dice:

    Bisogna eliminare la legge sugli sfratti.Molti vengono cacciati di casa perché hanno perso il lavoro e non possono pagare.Di questi nessuno si interessa.Di solito sono anziani soli abbandonati ed italiani.Oggi essere italiani è una disgrazia.

  4. Fabrizio Giudici
    Fabrizio Giudici dice:

    Non che quello che sto per scrivere abbia molta importanza, comunque tanto per pignoleria…

    Tutti dicono “rottura dei sigilli”, ma io sarei curioso di sapere di preciso cosa è stato fatto tecnicamente. Quasi tutti i dispositivi di erogazione dell’energia elettrica ormai sono completamente elettronici e controllati da remoto: non dovrebbero quindi essere manipolabili localmente e non avrebbe senso parlare di sigilli. Forse in questo caso non è così e in quel luogo c’è un impianto vecchio; se l’impianto è veramente elettronico, allora è stata effettuata una manomissione più complessa, tipo un bypass (un collegamento che scavalca il dispositivo). Operazione rischiosa e che dovrebbe compiere solo personale addestrato; certamente queste competenze le hanno pure gli “abusivisti” di professione, ma ho qualche dubbio che le abbia un cardinale. Insomma, secondo me non ha fatto tutto da solo, il che probabilmente implica altri tipi di reato.

  5. Mark
    Mark dice:

    Reverendo Padre Ariel,
    le parole chiave nel titolo del suo articolo sono: “assieme a chi lo ha mandato”.
    Si, infatti che questo oscuro cardinale con l’hobby dell’elettricità abbia agito di sua sponte, senza chiedere autorizzazione alcuna a chi di dovere, non ci credo nemmeno se lo vedo.
    Chi l’ha mandato? chi gli ha assicurato copertura? Ah, saperlo…

  6. orenzo
    orenzo dice:

    Ariel:

    «Eminenza Reverendissima, lei ha pubblicamente peccato contro il settimo comandamento incitando, per giunta, altri a fare altrettanto?»

    Konrad:

    «Ma tu, bigotto tradizionalista, non lo sai che Gesù ha pagato di persona perché tutti abbiano la luce?»

  7. MICHELE COSTA
    MICHELE COSTA dice:

    Forse Papa Francesco si è candidato alle prossime elezioni per il parlamento Europeo, forte anche che gli stranieri residenti in Italia faranno parte dell’elettorato attivo in base alle nuove disposizioni.

  8. Ornella Antoniutti
    Ornella Antoniutti dice:

    Finora nessuna presa di posizione nè da Santa Marta, né dal Governo Italiano. Passerà tutto in cavalleria.

  9. Marco
    Marco dice:

    Ma non era il cardinale che sfilava in filettata sotto Giovanni Paolo II, appartenente al clan polacco?
    Ma Francesco, tanto ‘gesuiticamente’ intelligente, sa di chi si fida?
    Chi porta avanti?

  10. Aldo Pallotti
    Aldo Pallotti dice:

    Caro Padre Ariel,

    non sono un penalista, ma credo che nella fattispecie in questione non si applichi l’art. 349 del codice penale, posto che i sigilli non sono stati applicati in forza di una Legge o di un provvedimento della Pubblica Autorità.

    Direi che la rottura dei sigilli al fine di approvvigionarsi di energia elettrica nonostante la sospensione per morosità, integri il reato di furto e si applichi l’art. 624 del codice penale.

    Per il resto concordo su tutto.

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Aldo,

      lei ha perfettamente ragione e le sono grato di questa precisazione.
      Non posso ritoccare l’articolo – ossia correggerlo dopo che è stato pubblicato – però cercherò di aggiungere una integrazione.
      Tante grazie.

  11. Luigi
    Luigi dice:

    Sempre arguto e sferzante. Grazie per lo scritto.
    E questo radicalcomunistaanarcoide sarebbe un principe di Santa Romana Chiesa? Dopo i preti e vescovi e cardinali gay ci mancava questo.
    Madonna di Fatima aiutaci tu.

  12. Padre Ariel
    Ufficiale delle Forze dell'Ordine dice:

    Gentile e Reverendo Padre Ariel,

    chi ci legge sappia che lei e io ci conosciamo dal 2011 e per quanto mi concerne so di poter andare con lei sul sicuro, per ciò le invio il presente commento corredato di una e-mail privata.

    A questo commento non posso unire il mio nome per motivi istituzionali, non per problemi di coraggio. Ho comandato in passato un nucleo della “anti-camorra” a Napoli, non sono quindi certo spaventabile da uno stabile occupato in Roma.

    Sono un ufficiale delle forze dell’ordine ormai in pensione dal 2017, conosco lo stabile in questione avendo comandato a suo tempo uno dei diversi sopralluoghi in esso effettuati subito dopo la sua occupazione, diversi altri sopralluoghi sono stati effettuati a detto stabile da altri miei colleghi tra il 2013 e il 2019.

    La autorizzo, se reputa opportuno, a fornire il mio nominativo e tutti i miei estremi di contatto alle autorità della Santa Sede.

    Entro l’esercizio delle nostre legittime potestà e senza violare alcuna legge e segreto, io e i miei colleghi possiamo spiegare a chi di dovere la situazione, chiarendo che si tratta di un così detto “centro sociale” occupato da gruppi ideologici ben connotati e che non si tratta di un rifugio per poveri e senzatetto. Per seguire con tutta una vasta tipologia di situazioni caratterizzate da elementi a alto rischio.

    Con sincera stima.

    Lettera Firmata

  13. Padre Ariel
    Lettera Firmata dice:

    Sono professore associato alla cattedra di diritto internazionale e sono rimasto basito come giurista e come fervente cattolico.
    Credo che in questa “chiesa del nuovo corso” siamo veramente all’impazzimento totale, al totale fuori equilibrio.
    Lascio pertanto una semplice domanda ai vostri lettori:

    se sotto il pontificato di San Giovanni Paolo II o dell’amato Papa Benedetto XVI fosse stato compiuto un gesto del genere da un membro di altissimo rango della curia romana, quante poche ore sarebbero passate, prima che l’ambasciatore della Santa Sede in Italia (il nunzio apostolico) fosse immediatamente convocato per dare spiegazioni e per evitare un grave incidente diplomatico tra lo Stato Italiano e la Santa Sede?

    Caro Padre Ariel, con poche, epigrafiche e acute parole lei ha enunciata ancora una volta una verità oggettiva: con questo gesto hanno regalato a Matteo Salvini i voti delle famiglie che stentano ad arrivare alla fine del mese, mentre i fighetti della sinistra radical chic, durante i loro aperitivi nei caffè di lusso del quartiere Parioli di Roma, brindano all’improvvido cardinale proletario.

    Ha ragione lei: con questo gesto gli hanno regalato un milione di voti.

    Roma, 13 maggio 2019

    Lettera Firmata

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