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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Don Ariel, sono un vescovo del Brasile. Una piccola Diocesi che mantiene la vera fede. Non posso fare altro… Ma noi rimarremo fedeli fino alla fine. Grazie per aiutarci a questo.
Excelentíssimo Senhor Bispo,
Sou muito grato por sua mensagem, desejo augurar toda a graça de Deus por seu precioso ministério episcopal.
Ariel S. Levi de Gualdo
(Dante, Inf.XXVII) Guido da Montefeltro si era fidato d’El Papa pro-tempore, ma non aveva pensato che El Diablo “loico fosse”.
Caro Padre Ariel,
di cosa si duole? Ormai, dopo 6 anni hanno tirato giù tutte le cose più importanti e vuole che il celibato sacerdotale non faccia la stessa fine? Dopo essere stato definito “un dono per la Chiesa” da colui che si fa chiamare “vescovo di Roma” è sicuramente destinato ad essere minato alla base. Ufficialmente i principi vengono solennemente affermati, nella pratica sovvertiti. Non usano la bomba atomica, bastano poche mosse: non ti inginocchi davanti all’Eucarestia e lo fai davanti agli uomini (migranti o politici sudanesi) e hai distrutto la cristologia.
Lodi la Bonino o lasci che un monsignore di paglia lodi Pannella? Nobiliti aborto e omosessualità. Basta una noticina in un capitolo di Amoris letizia e distruggi l’indissolubilità del matrimonio.
Adesso mi aspetto che qualcuno affermi che l’area del Santo Sepolcro non era vide-sorvegliata.
Dopo la bravata di un cardinaletto è fesso chi paga i sevizi.
Due soli comandamenti non hanno ancora toccato: i 9° perché la maggior parte di loro le donne non le hanno mai desiderate e l’ultimo perché i dittatori veri aspirano al potere e se ne fottono della roba degli altri.
Mi sento come Pinocchio nel Paese degli asini …
Temo che l’abolizione del celibato sacerdotale non sia davvero l’unico obiettivo.
Ho letto decine di testi partoriti dalle menti diaboliche che diffondono dottrine new age e diavolerie simili. Rispetto a questi testi, che celano il loro veleno somministrandolo molto ben nascosto in mezzo ad asserti scientifici e idee buone e condivisibili, ho l’impressione, dal poco che ho letto del documento, che in questo caso non sia stato fatto sforzo alcuno per nascondere la matrice naturalistico-massonica di un pensiero sostanzialmente anti-Cristico.
Ritengo che i problemi connessi all’attuale “gestione” umana della Chiesa di Cristo siano passibili di risoluzione meramente Soprannaturale. Dunque tali devono essere le armi da usare per combattere la Battaglia contro le forze del Male nella Chiesa: Certamente il Rosario ma, insieme a questo, urge la necessità di promuovere Adorazioni Eucaristiche. In ginocchio, come è giusto che sia. Non sentire la necessità di restare un po’ in ginocchio davanti a Gesù Eucaristico è diabolico in sé.
Se non ci mettiamo in ginocchio davanti all’Eucaristia, davanti a chi ci inginocchieremo?
Gentile padre Ariel.
Sia lodato Gesù Cristo.
Leggo sempre con un grande piacere ciò che Lei, ed i suoi collaboratori, scrivono. Poi, mi scuso per il mio italiano: 15 anni d’assenza dall’Italia non dà un buon risultato nella dimestichezza con la lingua.
Sono un sacerdote cattolico-bizantino, lavoro in Siberia (Russia), sono il parroco della comunità bizantina e latina dei cattolici.
Mi permetta due pensierini; non vedo nessun disastro se i preti saranno sposati, ufficialmente. Io e mia moglie siamo andati in Siberia, dalla San Pietroburgo, perché da lì sono scappati i religiosi. Noi, preti sposati, più spesso andiamo là, ove non tutti religiosi vogliono andare. Con tutto il rispetto, ovviamente.
Non so, magari non sarà così male? Anche gli apostoli erano sposati e sono riusciti a portar avanti la Chiesa.
Per esempio adesso, siam venuti in Italia, finalmente (Italia, quo vadis?, ma è un’ altro discorso), e celebro le Sante Messe sia in rito latino, che in bizantino. Eppure sono, ripeto, sposato.
Comunque, reverendo padre, riceva i miei più fervidi ringraziamenti per il suo lavoro svolto in internet.
Chiedo di ricordarmi nelle sue preghiere…
Alcuni apostoli erano sposati, ma lasciarono le famiglie dopo la chiamata di Cristo.
Ma di questo si è sicuri?
Sempre sia lodato!
Venerabile Fratello,
come capirai il discorso è molto complesso, specie se affrontiamo le tematiche della Chiesa cattolica di Oriente e Occidente, non a caso abbiamo, per l’una e per l’altra, due diversi diritti: il Diritto Canonico Romano e il Diritto Canonico delle Chiese Orientali. Abbiamo anche due diversi riti e via dicendo …
Su una cosa dobbiamo essere d’accordo, perché è un fatto storico contenuto nella rivelazione: gli Apostoli, per seguire il Cristo, lasciarono non solo le reti da pesca, ossia le loro imprese, ma anche le loro famiglie. Gli Apostoli che non erano sposati, non si sono mai sposati. Ecco perché possiamo dire che il celibato, che non è un dogma di fede ma una disciplina ecclesiastica, affonda comunque le proprie radici nella prima epoca apostolica.
Sai altresì molto bene, per il tuo ministero e per avere vissuto in certe regioni del mondo, che il discorso sarebbe davvero complesso a livello soprattutto storico, infatti, la piccola parte, da sempre molto minoritaria, di preti cattolici sposati che noi abbiamo, appartengono ad antiche Chiese – alcune delle quali anche di fondazione apostolica – che dopo lo scisma del 1054 rimasero con la Chiesa d’Oriente. Successivamente diversi di essi chiesero di rientrare in comunione con Roma, che gli riconobbe il privilegio di poter avere, nel loro diritto e nel loro rito, sia i preti celibi che i preti sposati. E come da sempre avviene tra gli ortodossi, i preti sposati non avrebbero però potuto assurgere all’episcopato.
Il tutto si è ripetuto nel 2009 col Sommo Pontefice Benedetto XVI attraverso la lettera apostolica Anglicanorum coetibus.
Gli anglicani, per quanto da taluni teologi cattolici maldestri siano chiamati “chiesa”, assieme alle varie denominazioni protestanti, anch’esse maldestramente chiamate “chiese”, non sono affatto una chiesa, dopo che Lutero, Zuinglio e Calvino si sono messi a riscrivere i Sacramenti, abolendo quelli che a loro dire erano invenzioni politiche del cattolicesimo. Quindi non hanno il sacerdozio.
Che le ordinazioni fatte nella Comunità Anglicana non siano valide in quanto manca la successione apostolica, lo sancì il Sommo Pontefice Leone XIII.
In ogni caso, come accadde in passato per più volte, Benedetto XVI, accogliendo gli anglicani che nella loro comunità avevano rango di sacerdoti, anzitutto, ha provveduto che questi ricevessero una autentica e valida ordinazione sacerdotale nella Chiesa Cattolica, quindi ha lasciato che rimanessero uomini sposati, concedendo loro il sacro ordine sacerdotale, vero e cattolico, come uomini sposati.
Del tutto diverso dalle comunità anglicane e protestanti il discorso della Chiesa Ortodossa.
Gli ortodossi sono scismatici, ed al proprio interno mantengono non pochi errori dottrinali, ma sono una chiesa ed hanno la successione apostolica, quindi i loro sacerdoti sono scismatici ma sacerdoti, i loro vescovi sono scismatici ma sacerdoti, ed i loro sacramenti “illeciti” ma validi.
Saprai bene altresì che per secoli, i sacerdoti sposati appartenenti al rito orientale, non potevano esercitare il ministero nei territori delle diocesi di rito latino, il tutto al sapiente fine di evitare confusione nel Popolo di Dio, ossia quel Popolo di Dio che oggi si cerca di confondere in ogni modo.
Così, se dei preti sposati “uniati”, i cattolici della attuale Ucraina, si trovavano in territori e diocesi di rito latino, non potevano celebrare la Santa Messa e amministrare i Sacramenti.
Oggi che sono in corso le prove generali per creare il clero sposato, il primo che ha accolto a Perugia due preti di rito orientale sposati e con famiglia è stato proprio il Cardinale Gualtiero Bassetti Arcivescovo di Perugia, il quale è tra l’altro il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Tu e io sappiamo bene che pensare al clero sposato come soluzione alla crisi di vocazioni sacerdotale, è veramente un mentire sapendo proprio di mentire, perché sia gli ortodossi, sia tutte le varie denominazioni cristiane che hanno ministri di culto sposati, hanno molta più crisi di vocazioni di quanta ne abbiamo noi cattolici tenuti per adesso al celibato.
E lasciamo perdere il discorso assurdo che il clero sposato sarebbe un deterrente per la piaga della pedofilia, che investe da sempre una minoranza sparuta e molto esigua di preti, a meno che non si faccia il gioco davvero sporco di chiamare pedofili coloro che sono solo e null’altro che omosessuali, i quali hanno i loro rapporti sessuali con giovani ampiamente post-puberi, quindi si tratta di ordinaria omosessualità e non di pedofilia.
Se andiamo nei grandi aeroporti della civilissima Germania, proprio quel Paese che a noi italiani non perde occasioni per elargire lezioni di civilità, scopriremo che essa detiene il primato mondiale dei pedofili praticanti; e andando a vedere scopriremo tra di essi non tanto uomini single, bensì un esercito di pedofili che sono “bravi” padri di famiglia che partono con i voli charter per andare a fare dei fine settimana in Thailandia a base di bambini e bambine; e quella si, che è pedofilia!
Insomma: io penso – ma il mio pensare lascia tutto il tempo che trova – che proprio in questo momento di crisi e confusione, dare vita a un clero cattolico sposato, non potrebbe che aumentare la confusione e lo smarrimento dei fedeli.
Imploro la grazia del Signore su di te, la tua famiglia ed il tuo sacro ministero.