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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Se Don Levi di Gualdo si aspetta che Bergoglio, affinchè lo si possa accusare di eresia ed apostasia, neghi apertamente ed esplicitamente i dogmi Cattolici, evidentemente non conosce come agisce il demonio, cioè il più possibilmente con l’inganno e nell’ombra, ciò che stà facendo infatti Bergoglio. Se poi lui considera “scelta pastorale” la concessione della Comunione ai divorziati risposati ciò che in realtà è una eresia che profana tre Sacramenti significa che parliamo di due “religioni” diverse.
In quale documento del sommo magistero il Sommo Pontefice ha concessa la Comunione ai divorziati risposati? In quale documento ufficiale del sommo magistero ha dichiarato che l’adulterio non è più peccato e che coloro che vivono in stato di adulterio possono accedere alla Comunione Eucaristica?
Se lei mi dice che l’esortazione post sinodale Amoris Laetitia può essere in molte parti confusa e ambigua, sappia che sono il primo ad ammetterlo ed anche a lamentarlo. Se però lei afferma che il Sommo Pontefice ha fatto una simile concessione, debbo risponderle che non lo ha mai fatto.
Per quanto personalmente mi riguarda, io non esiterei a negare la Comunione a persone che vivessero in pubblico stato di irregolarità coniugale a tutti nota e da me stesso conosciuta, a meno che non si attengano a quanto disposto dalla Familiaris Concosortio del Santo Pontefice Giovanni Paolo II, nello specifico al n. 84.
Qualora poi – ma non è mai accaduto – l’Autorità Ecclesiastica mi comandasse di dare la Comunione ai divorziati risposati, io rigetterei in comando per imperativo di coscienza, memore del fatto che la Chiesa è custode e dispensatrice dei Sacramenti, non padrona, perché i Sacramenti non sono beni disponibili. Pertanto, nessuno Autorità Ecclesiastica legittimamente costituita, può comandarmi cose contrarie al Santo Vangelo ed alla dottrina della Chiesa.
Questo modo molto sportivo – e lei pratica da sempre questo sport – di dare dell’eretico al Sommo Pontefice come si potrebbe strillare “cornuto” all’arbitro durante la partita della squadra del cuore, non è un modo di essere, di pensare e di agire cattolico.
Gesù sapeva bene cosa c’era nel cure di Giuda e per quali motivi si era unito ai discepoli; ciò nonostante lo consacrò Apostolo e si lasciò docilmente da lui tradire e consegnare ai carnefici.
A noi, cristiani di questi tempi forse apocalittici, Cristo Dio potrebbe ben chiedere di imitarlo nell’accettare con spirito di filiale sacrificio il tradimento di un padre snaturato e forse…simile a Giuda anche per un altro aspetto, e cioè quello a cui fanno riferimento i Vangeli quando ci informano su CHI entrò nell’Iscariote dopo che ebbe intinto il boccone nel piatto di Gesù…
Ma anche se così fosse, non dobbiamo forse anche noi accettare il martirio, RESTANDO SALDI NELLA FEDE e pregando affinchè il traditore si penta?
Mi rendo conto che forse ho esagerato, in tal caso censurate il commento o, se avete tempo e voglia, correggetemi.
Grazie.
Don Minutella sembra aver dato di matto. Le cose che va dicendo non sono condivisibili, soprattutto riguardo alla messa una cum, ma forse don Ariel ciò che dice lei ha valore quando la situazione nella Chiesa rientra nella normalità. In base al diritto canonico lei ha ragione su tutto. Ma prima o poi dovremmo chiederci seriamente se il diritto canonico avrà ancora valore in futuro, dal momento che tutto il resto sta saltando. Al di là di tutte le ambiguità, contraddizioni, mistificazioni, imprudenze, spesso menzogne con le quale il Papa ha turbato le coscienze, siamo arrivati al capolinea con la recente dichiarazione ufficiale di Abu Dhabi, che suona come una dichiarazione formale di apostasia. Se qualcuno debole nella fede inizia a porsi il dubbio drammatico se questo papa conservi ancora qualche potere di giurisdizione sacra, lei vuole mandarlo all’inferno? Dubbi amletici senza risposte. Anche perché le risposte non le ha don Minutella, ma temo non le abbia neppure il saggio don Ariel. Ricorda quando andava dicendo, anni fa: Simone che non vuole essere Pietro, rimetterà le scarpe rosse, e saremo noi che oggi lo critichiamo a difenderlo ecc. … in coscienza lo ridirebbe oggi?
Caro Luigi,
le rispondo io perché lei si rivolge a me, sappia però che l’articolo in questione è stato scritto dai Padri de L’Isola di Patmos tutti assieme, per un discorso di coscienza sacerdotale, dato che ci giungono da tempo numerosi messaggi di lettori suo cosiddetto Caso Minutella.
Come lei dice, sono anni che certe cose io le vado dicendo e scrivendo,se vuole posso aggiungere che quanti ieri mi tacciavano di essere “pessimista”, “tragico” e via dicendo, oggi sono gli stessi che si rivolgono a me dicendo: «Avevi ragione, la situazione che stiamo vivendo è senza precedenti storici». Da parte mia replico: «Sinceramente, io non sono affatto lieto di “avere ragione”, se di ragione vogliamo parlare, perché quando anni fa scrivevo certe cose, io pregavo e speravo di avere torto».
Ai suoi quesiti, credo di avere risposto in alcuni articoli scritti tra la fine del 2016 e gli inizi del 2019. Glieli metto in ordine qui di seguito, perché in essi è racchiusa la mia cosiddetta “evoluzione sul problema” senza precedenti nella storia della Chiesa :
https://isoladipatmos.com/stage/questo-pontificato-rischia-di-finire-a-fischi-in-piazza-e-fratture-drammatiche-il-sommo-pontefice-si-trova-in-serie-difficolta-nel-governo-della-chiesa/
https://isoladipatmos.com/stage/puo-un-romano-pontefice-legittimamente-eletto-e-successore-legittimo-del-beato-apostolo-pietro-essere-privo-della-grazia-di-stato/
https://isoladipatmos.com/stage/in-questa-terribile-notte-buia-per-il-nuovo-anno-2019-il-programma-di-lavoro-e-stato-dettato-a-lisola-di-patmos-dal-beato-apostolo-pietro-il-vostro-nemico-il-diavolo-come-leone-ruggente-va/
https://isoladipatmos.com/stage/la-grande-decadenza-e-il-silenzio-degli-innocenti-quando-per-proteggere-la-madre-e-la-famiglia-i-figli-devono-superare-la-grande-prova-di-fede-vivere-e-soffrire-come-se-il-padre-non-esis/
Un eretico non ha alcun potere di scomunicare un sacerdote. Le eresie di Bergoglio sono evidenti ma purtroppo, per un corticircuito che l’ Isola di Patmos continua a mettere in evidenza, nessun laico ha il potere di sanzionarle e nessun chierico può trarne le conseguenze che per ogni altra persona sarebbero inevitabili.
Questo cortocircuito è la peggiore cose avvenuta nella Storia della Chiesa, credo. Finora, perché se Nessuno interviene sarà presto anche peggio.
«Le eresie sono evidenti» ?
E dove, o per meglio dire: come, quando?
Possibile che a certa gente basti la tastiera di un computer ed un nome che cela una identità non identificabile, per bordare pubbliche accuse di eresia al Romano Pontefice, come se la cosa fosse una battuta tra un discorso e l’altro fatto al bar dello sport con gli amici?
Lei confonde delle scelte pastorali con delle eresie, posto che le une e le altre sono cose del tutto diverse.
Chiunque, sia esso vescovo, presbìtero o laico, può criticare nelle debite e rispettose forme certe scelte pastorali del Romano Pontefice, definendole non opportune o non felici, volendo anche ambigue e foriere di disorientamento e confusione.
L’eresia è però ben altra cosa.
O forse le risulta che il Pontefice regnante abbia negata l’incarnazione del Verbo di Dio, la natura divina di Cristo, la sua consustanzialità con Dio Padre, la processione delle Persone divine nella teologia trinitaria, la transustanziazione nella Santissima Eucaristia, la risurrezione di Cristo, la sua ascensione al cielo, la Immacolata concezione …?
Lei afferma infine che
«se Nessuno interviene sarà presto anche peggio».
E dov’è il problema? Intervenga lei con la grazia e per la grazia dello Spirito Santo dichiarando che il legittimo successore del Beato Apostolo Pietro è in realtà un eretico ed un apostata.
La Chiesa ha celebrato sino ad oggi ventuno concili, lei può liberamente e legittimamente convocare e presiedere il suo concilio presso il bar dello sport.
E’ cosa del tutto fattibile.
Caro don Ariel,
Buongiorno. Mi ha convinto, ho deciso di convocare il primo concilio ecumenico al bar dello sport nel mio quartiere. Naturalmente sarà il concilio delle pecore e non dei pastori, abbiamo deciso, io e altre pecore, di invitarla in qualità di perito. Tra le altre cose vorremo dibattere sull’ortodossia del sommo Pontefice Francesco Primo o Francesco zero, boh .. Al Concilio discuteremo anche la questione del numero. Vorremo allontanare le accuse di eresia e apostasia dal nome venerando del sovrano pontefice. A tale scopo sarebbe opportuno che lei, in qualità di teologo dogmatico, ci fornisse un’accurata relazione dove alla luce degli due ultimi articoli apparsi sulla sua rivista telematica. ” Siate misericordiosi ecc… e Carlo Magno … chi dite ecc ecc.” ci dimostrasse che l’affermazione ufficiale del Dottore di tutti i credenti ad Abu Dhabi, che la diversità delle religioni è voluta da Dio: è cattolica, è coerente con i santi evangeli e può essere abbracciata con fede certa da tutti i fedeli. Se vorrà partecipare alle sessioni del concilio, dovrà comunque soggiornare a sue spese. Si porti da casa cotta e stola, non ne abbiamo.
Cordialmente in Cristo.
… fare gli ironici con me, è come pensare di poter andare a compiere un furto con scasso nella villa del capo clan dei Casamonica, nella sicura certezza di mettere a segno il colpo con successo.
In ogni caso, sappia che ho veramente gradito ed apprezzato queste sue gustose immagini paradossali, dietro le quali si cela perlomeno una parte di verità, negarlo sarebbe sciocco.
Infatti io non ho mai negato certe sortite confuse, infelici e ambigue; e neppure ho mai negato che un padre possa far soffrire i figli, l’ho scritto anche di recente. Però, i figli, non possono reagire negato il padre, peggio ancora la paternità in sé e di per sé. Cosa questa difficile da far capire a non pochi cattolici che pensano di poter giudicare un Sommo Pontefice allo stesso modo in cui si potrebbe giudicare – come ho spiegato di recente – il presidente di una società multinazionale, cadendo in tal modo nei peggiori vizi e vezzi mondani, ossia riducendo un pontificato ad un “mi piace”, “non mi piace”.
Mi dica, a Pietro, dopo che ebbe rinnegato Cristo per tre volte, cosa che fece giurando e poi imprecando, lei, lo avrebbe lasciato in carica come Sommo Pontefice, oppure lo avrebbe deposto per indegnità e per apostasia dalla fede nel Verbo di Dio che gli aveva detto poco prima: «… tu sei pietra e su questa pietra edificherò la mia Chiesa»?.
Oggi si dovrebbe capire più che mai il seguito di quella frase «… e le porte degli inferi non prevarranno su di essa», perché se la Chiesa è sopravvissuta al tradimento ed alle fughe di Pietro, vuol dire che da subito, Cristo Dio, ha data garanzia che sarebbe sopravvissuta anche alle fughe ed ai tradimenti di tutti i suoi successori.
Come sempre è questione di fede mio caro, semplice e pura fede …
Io penso una cosa , non ce peggior sordo che non vuole sentire. Lei scrive che no , che lui è così, chi va con lui…., è tante cose da impressionanti che solo qualche stupido può rimanere incantato da quello che scrive. La sua potrebbe essere una intelligenza artificiale. Ma perché non scende nei contenuti? Smentisce ciò che dice lui dai testi sacri, direttore di questo …..? Giornale? Ci smentisca coni testi della chiesa cattolica romana ciò che dice Minutella, e poi ne parliamo sia professionale dai
Simone Catalano
Caro Simone,
mi faccia capire … se uno afferma – come abbiamo fatto noi – che quando cala il sole e si alza la luna piomba la notte sulla terra, dinanzi a ciò lei ci domanda di portare le prove chiare e precise che con la luna alta nel cielo è veramente buio e che non brilla più il sole?
Cosa dovrei smentirle «con i testi della Chiesa» dinanzi a un prete che:
1. nega la legittima elezione del Romano Pontefice ;
2. lo ha definito eretico, apostata e usurpatore della Cattedra di Pietro ;
3. nega la validità della Santa Messa celebrata in comunione con colui che egli indica come “falso papa” e “fantoccio della massoneria”;
E dinanzi a questa luna sul cielo e dinanzi al buio che dalla luna ne consegue, lei mi chiede di «scendere nei contenuti» e di smentire «con i testi della Chiesa cattolica romana ciò che dice Minutella»?
Mi creda, caro Simone, lei è un autentico fenomeno, glielo dico con autentica simpatia, perché lei mi ispira veramente tenerezza.
Questa storia che è stato Benedetto stesso a riconoscere Bergoglio, e ciò ne dimostrerebbe la validità, si sente ormai da anni. Purtroppo, però, questo fatto non prova un bel nulla: vi aspettate che un Pontefice obbligato all’abdicazione, magari con minacce verso di sé o la Chiesa, il giorno dopo si affretti a gridare urbi et orbi che il proprio successore è un impostore? Se Benedetto si è piegato a prepotenze, è logico che reciti la propria parte fino in fondo e riconosca pubblicamente il successore come Papa.
Le dimissioni di Benedetto sono parte di un disegno politico non italiano (e no, questo non me l’ha detto Minutella). E visto che le cose sono molto cambiate da allora, probabilmente presto la verità sarà resa pubblica.
… se le cose stanno come lei dice, il buon Minutella, in modo scientificamente coerente, prima di prendersela con il «falso papa» e con «l’eretico e apostata Bergoglio», dovrebbe prendersela anzitutto, sopra a tutto e prima di tutto con Benedetto XVI, che in base alla tesi da lei enunciata, sarebbe allora il vero e dannoso responsabile di quanto accaduto, non le pare?
E questo sarà purtroppo il passo successivo di questo indiavolato: a un certo punto, pur di tenere in piedi il teatrino di se stesso e la voragine nella quale è caduto, finirà per prendersela con lo stesso Benedetto XVI, in certi suoi discorsi ci sono già tutti i presupposti, è che per il momento non osa nominarlo e accusarlo. Per adesso le sue accuse sono nascoste dietro le righe e dietro le parole.
A chi si riferisce Minutella quando parla del «pastore che fugge» o del «pastore impaurito» o del «pastore signorina»? [cf. video QUI].
All’uomo Jorge Mario Bergoglio possiamo imputare tutti i difetti, le ambiguità lessicali ed espressive e tutte le umane limitatezze che vogliamo, se però c’è un’accusa che nessuno può rivolgergli, è l’accusa di «signorina impaurita», perché il suo alto tasso di testosterone maschile è fuori da ogni possibile discussione.
Dunque a chi sono rivolte queste invettive minutelliane senza nome e senza soggetto specificamente indicato?
L’eresia ormai dilagante, mette in serio pericolo i fedeli che vogliono restare tali. Quando il pesce puzza si dice puzza dalla testa. Troppi don Minutella verranno fuori da una chiesa lontano ormai dalla fede e dalla tradizione. Intanto continua lo scempio. Cardinali contro cardinali. Vescovi contro vescovi. Preti contro preti. La dottrina completamente ribaltata. Che cosa deve ancora accadere? Se proprio dovete mordervi, badate almeno di non sbranarvi. Vi ricorda qualcuno?
… altroché, se a me ricorda qualcosa e qualcuno.
Basterebbe che lei leggesse certi miei articoli, perché scoprirebbe quante volte mi sono richiamato a questa espressione del Beato Apostolo Paolo. L’Ho fatto anche alla fine del mio ultimo articolo [cf. QUI].
caro padre Ariel
vorrei domandarle: un fedele può criticare un papa? Questo papa regnante mi lascia molto, moltissimo perplesso sono 6 anni che semina confusione e crea dubbi,fa politica immigrazionista, le sembra normale?
Caro Fabio,
la Chiesa Cattolica non è – né mai è stata nel corso della sua storia bimillenaria – il regime sovietico stalinista, né quello cambogiano di Pol Pot, né quello del dittatore della Corea del Nord e via dicendo …
Durante alcuni concili, diversi Pontefici sono stati criticati anche duramente nel corso delle discussioni; alcuni concili furono anche interrotti e poi ripresi a intervalli di vari anni per far placare certi animi, o per evitare influenze esterne da parte di vari potentati interessati a condizionare dall’esterno all’interno varie discussioni. Durante il Concilio Vaticano I, il Beato Pontefice Pio IX fu reso oggetto di dure critiche da parte di diversi vescovi, alcuni dei quali, dinanzi allo studio sulla proclamazione del dogma sulla infallibilità pontificia in materia di dottrina e di fede [cf. Costituzione dogmatica Pastor Aeternus], tra i banchi fecero correre questa voce: «Non gli basta essere un Padre Santo, adesso vuole diventare anche un Padre Eterno?». In seguito al Vaticano I si verificò poi lo scisma dei cosiddetti vetero-cattolici che non accettarono la proclamazione del dogma della infallibilità. Esattamente come in seguito al Vaticano II vi fu infine un atto scismatico da parte del Vescovo Marcel Lefebvre che non accettò alcune delle dottrine di questo concilio, benché tutti pensino che le sue furono questioni di carattere puramente liturgico, cosa affatto non vera, posto che Lefebvre, il documento sulla riforma liturgica, lo firmò.
Più volte, in diversi miei articoli ho ricordato che durante alcune sessioni dei grandi concili dogmatici, i vescovi si sono presi anche a legnate tra di loro, al punto che gli imperatori bizantini disposero un servizio di vigilanza, affinché i soldati – che non potevano entrare nell’aula conciliare – potessero però accedervi se scoppiavano risse tra i vescovi.
Dunque non solo criticare un Sommo Pontefice è possibile, ma in alcuni casi criticarlo o richiamarlo ai suoi doveri può essere persino doveroso, lo hanno fatto anche diversi Santi, da San Bernardo di Chiaravalle a Santa Caterina da Siena. San Bernardo scrisse anche un libello intitolato Trattato buono per ogni papa che donò a Eugenio III dopo la sua elezione, mettendolo in guardia su varie cose, un esempio tra i tanti contenuti in quel testo:
«Puoi mostrarmene uno solo che abbia salutato la tua elezione senza aver ricevuto denaro o senza la speranza di riceverne? E quanto più si sono professati tuoi servitori, tanto più vogliono spadroneggiare nella Chiesa».
Criticare un Sommo Pontefice, o metterlo in guardia da elementi non raccomandabili dai quali egli potrebbe circondarsi, non è un’insolenza, ma è un dovere, un vero e proprio imperativo di coscienza, in certi casi.
Noi preti per primi, che pure siamo vincolati al Vescovo in perfetta comunione col Vescovo di Roma da una solenne promessa di obbedienza, possiamo trovarci a disagio dinanzi a certe decisioni o scelte pastorali del Vescovo o del Romano Pontefice; e verso l’uno e l’altro, potremmo anche non nutrire stima, come più volte ho spiegato. Nessuno di noi, infatti, ha mai promesso al Vescovo “stima”, nessuno di noi ha mai promesso “il Vescovo mi rimarrà sempre simpatico”. Dinanzi al Vescovo ed ai Confratelli presbìteri riuniti dinanzi al Popolo di Dio, durante un atto pubblico solenne tal è la consacrazione di un nuovo presbìtero, abbiamo promesso al Vescovo in perfetta comunione con il Vescovo di Roma: «Filiale rispetto e devota obbedienza». E quella gli è dovuta. La stima no, non gli è dovuta, ma l’obbedienza si.
Lei può anche non stimare il Pontefice regnante, o sentirsi a disagio dinanzi a certe sue scelte pastorali, le garantisco che non è certo l’unico. Ciò che non è possibile fare è negare la legittima autorità del Romano Pontefice e l’obbedienza nella fede che a lui è dovuta per il mandato che ha ricevuto da Cristo Signore.
E che un presbìtero non capisca questo, peraltro dopo essersi come lui dice dottorato due volte, come ben capisce, è cosa molto grave.
Purtroppo, in un mondo nel quale prevale il sentimentale, l’umorale ed il soggettivo, le persone tendono invece ad agire in base al mi piace o non mi piace. Ma un Romano Pontefice non deve piacere, deve essere seguito e ubbidito quando adempie al suo ruolo di supremo maestro e custode della fede.
Altra cosa che al Minutella sfugge è il fatto che la legge ecclesiastica precisa da sempre che «il Sommo Pontefice non può essere sottoposto a giudizio» ed i suoi «provvedimenti giurisdizionali ed amministrativi non sono impugnabili».
Perché non può essere sottoposto a giudizio? Per l’ovvio e semplice fatto che l’autorità a lui superiore è solo quella di Cristo Dio.
Purtroppo però, in questo clima di mondanità, dove tutto, anche da parte dei credenti, è giudicato con categorie socio-politiche, qualcuno pensa che per un Sommo Pontefice si possa ricorrere al cosiddetto impeachment con relativo processo e giudizio.
La minutelliana accusa che tutti tacciono, vescovi e presbìteri, fuorché l’eroico incaricato dalla Madonna in persona come Minutella si dichiara e impunemente afferma, è una autentica aberrazione, ossia: una affermazione totalmente priva di ratio.
Tutti tacciono per il semplice fatto che quantunque un Sommo Pontefice possa essere legittimamente criticato, possa essere anche difettoso e dannoso, non può essere però invece giudicato; e non può esserlo per il semplice fatto che non esiste al mondo autorità umana a lui superiore e al di sopra del suo ufficio.
Nel mondo del mi piace e non piace, nel mondo del ma io sento quindi io penso, nel mondo del sentimentale e dell’emotivo, tutto questo è forse difficile da digerire, ma è la nostra fede. Una fede che nessuno è tenuto ad accettare, ma se uno si professa cattolico, deve accettarla, in caso contrario si incorre giustamente e meritoriamente in scomunica come il Reverendo Alessandro Minutella, perché nessuno, al di sopra dell’autorità di Pietro, può ergersi a giudice di Pietro dopo essersi di fatto auto-proclamato cattolico a modo suo.
A chi nega di capire questo, purtroppo altro non posso dire e altro non posso aggiungere, se non perdendo inutilmente tempo a predicare alle sabbie del deserto. Con grande dispiacere per tutti quei cattolici veri o presunti che dinanzi a questa dolorosa e santificante prova di fede alla quale la Chiesa e tutti noi suoi figli siamo sottoposti, agiscono in modo non cattolico, umorale, sentimentale e infine aggressivo-distruttivo, quasi come se la Chiesa fosse una multinazionale governata da un presidente che può non lavorare bene e quindi non piacere, pertanto può essere processato, condannato e licenziato dalla assemblea degli azionisti con l’accusa di avere danneggiato il capitale sociale.
Dimenticavo: sto aspettando dal lontano 10 gennaio scorso, l’elenco delle eresie dottrinali in cui è
inciampato don Minutella,. Mi sembra disonesto nascondersi dietro ad espressioni come questa:
” emergono florilegi e gravi contraddizioni dottrinarie, strafalcioni e inesattezze teologiche d’ogni genere, a partire da una mariologia decisamente imbarazzante”.
Se così fosse, non dovrebbe essere difficile elencarne almeno un paio.
Grazie per l’attenzione e una scusa per il disturbo!!!
Sono d’accordo che in don Minutella ci sia molto che non funziona, non so se a livello di influsso diabolico, di carenza teologica o semplicemente di ottenebramento mentale. Certo è che è un fatto che addolora ed un ulteriore segno dei tempi di grande confusione in cui viviamo.
E’ sempre meglio uno scomunicato che un lekkakalzini come lei.
Caro Lettore,
tra lei e noi c’è una differenza sostanziale: noi ci presentiamo sempre con i nostri nomi e con le nostre facce assumendoci sempre dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini la responsabilità di ciò che diciamo, lei invece rientra nel fitto esercito degli eroi internetici che insultano dietro la garanzia eroica dell’assoluto anonimato.
E detto questo, adesso ci dica lei chi è, che lecca i calzini …
Grazie per questi chiarimenti Dio vi benedica , continuerò a leggere i vostri articoli : purtroppo i “suoi adepti” non vogliono ascoltare ed evitano il confronto anche davanti alla verità ?,non ci resta che continuare a pregare