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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Lei, don Ariel, anche se posta la spettrale immagine di Savonarola non ha niente a che fare con i toni lugubri usati dal domenicano. Lei è un prete gaudioso, un uomo di mondo (per fortuna), un cattolico italico. Stupisce perciò vederla usare un termine inappropriato come “invasore” per quei poveracci che approdano vomitandosi l’anima alle nostre coste, con donne bambini e qualche straccio. Non sono profughi doc? non sempre fuggono una qualche guerra d’Africa, sono brutti, sporchi e cattivi? D’accordo. Magari sono migranti economici, scappano da una vita da miserabili e hanno sentito dire che qui c’è pure il superfluo: d’accordissimo. Ma ‘invasori’ no, lasci questa parola choc ai politicanti che sulle disavventure delle guerre tra poveri costruiscono le loro fortune elettorali. Forse il richiamo evangelico a intravedere negli ultimi la figura messianica vale per i pensionati italiani vecchi e impauriti dagli immigrati nelle borgate delle città italiane come per gli immigrati impauriti dai flutti marini che approdano da noi. Dove si legge il terrore negli occhi, nello sguardo della vittima, là c’è una eco cristiana. E la luce della Epifania, di cui lei dice bene, la…
Anch’io nel suo commento vedo la luce dell’ Epifania , ma anche le tenebre dell ‘ invasore , dato che non corrisponde a ciò che ha scritto il Don.