Mercy and eternal condemnation. Including cappuccino's mercy and anonymous croissants

Father Giovanni

– Theologica –

MERCY AND ETERNAL CONDEMNATION. TRA IL CAPPUCCINO DELLA MISERICORDIA AND OF CORNETTI ANONIMI

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The reduction of justice to mercy, they forge entrambe. Riportiamo come esempio di questa incresciosa confusione alcune affermazioni fatte da Raniero Cantalamessa nella predica dell’ultimo Venerdì Santo 2016, pronunciata nella basilica di San Pietro: «La giustizia di Dio è l’atto mediante il quale Dio rende giusti, a lui graditi, quelli che credono nel Figlio suo. Non è un farsi giustizia, ma un fare giusti. Lutero ha avuto il merito di riportare alla luce questa verità, dopo che per secoli, almeno nella predicazione cristiana, se ne era smarrito il senso. È di questo soprattutto che la cristianità è debitrice alla Riforma». Dinanzi a queste parole verrebbe da dire: «L’ abominio della desolazione nel luogo santo!».

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Author John Cavalcoli OP

Author
John Cavalcoli OP

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And they will go, these, al supplizio eterno, i giusti alla vita eterna [Mt 25,46]

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cappuccino e cornetti

the cappuccino della mercy all’ombra dei cornetti anonimi

Il grave errore di Raniero Cantalamessa consiste nella pretesa di definire in modo general la giustizia divina come fosse sempre solo misericordia, ricavando in modo del tutto scorretto, con una illecita estrapolazione, dal famoso passo della Lettera ai Romani [3,21], dove effettivamente San Paolo presenta la misericordia divina come “giustizia”, una falsa coincidenza SIC et simpliciter tra giustizia e misericordia, negando il valore proprio della giustizia.

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Cantalamessa, mostrando un’esegesi capziosa, non tiene conto del fatto che è solo in quel passo che si ha identità di significato. But in mille altri passi della Scrittura è chiarissima la differenza tra giustizia e misericordia […]

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01.06.2016 Giovanni Cavalcoli, ON – MERCY AND ETERNAL CONDEMNATION. TRA IL CAPPUCCINO DELLA MISERICORDIA AND OF CORNETTI ANONIMI

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12 replies
  1. father ariel
    Don Gaetano F. Russo says:

    Venerabile fratello sacerdote e teologo insigne,
    io sono certo, all’ombra dei miei soli 36 anni e dei miei soli 4 years of priestly ministry, che quando sarò vecchio (se arriverò per grazia di Dio a esserlo), sarò uno di quelli, e forse di quei non pochi sacerdoti, che ringrazieranno tanto, uomini di Dio come Te, per averci sostenuti con le vostre parole e la sana dottrina, ma anche dandoci esempio con il Vostro coraggio (mi riferisco ai due Padri dell’Isola di Patmos) … courage, yours, che non è poco, e che per questo desta ammirazione, forse soprattutto in noi preti.

  2. hector says:

    Rev. Dad,
    Ella giustamente rileva la gravità delle affermazioni “deviant” di Cantalamessa in primis, e poi di Bianchi. Non è la prima volta che succede, altri autorevoli teologi hanno evidenziato analoghe, ripetute anomalie. Sono due persone portate in palmo di mano, authoritative, con incarichi ufficiali in Vaticano. L’uno Predicatore della Casa Pontificianominato dal papa emerito e riconfermato da Francescol’altro pseudo priore-teologo, consultore pontificio, che abitualmente tiene omelie e lectio in diverse diocesi italiane, spesso presente sull’Osservatore Romano, su Avvenire, on the “buona stampae che proprio da oggi ospita a Bose il convegno della Cei sulle chieseViste da fuori”.
    Ma allora sono cattivi o buoni maestri? Si per alcuni, no per altri, or viceversa, dipende dalla persona interpellata. Come può sussistere questo dilemma, disarmante? Significa questo quando si definisce la Chiesa di oggi come liquida, poliedrica?
    A me pare una stridente contraddizione,Difficile da capire, facile da sceverare.

    • James N. says:

      E’ a causa delle divisioni interne alla Chiesa Cattolica se si verificano questi eventi e si permettono di non denunciare le eresie, if not true fathers as the author of the article. The important thing is to be in brotherly peace. Now it is more important to physically help humanity, in his vices and sinful weaknesses; mercy at this time is a raging river, He is flooding its banks and wonder: ” i condottieri della Chiesa Cattolica Apostolica Romana sono pronti ad agire sulle chiuse per contenere gli allagamenti”? All’angelo della Chiesa di Laodicea Giovanni nell’Apocalisse scrisseQueste cose dice l’amen, the faithful and true witness, the principle of things created by God. I have known thy works, as neither cold, neither hot: oh it was cold or, or hot: but because you are lukewarm, and neither cold, neither hot, comincerò a vomitarti dalla mia bocca.
      Nobody talks, everyone is petrified, only on blogs complaint and light threads, criticism. Esiste la Congregazione per la dottrina della fede? On these cases, why not intervenes and corrects errors perpetrated, denying and reiterating the absolute truth? For case…….. usano il motto “Who am I to judge?”

      Christ Kingdoms!

  3. Eugenio says:

    Grazie a padre Cavalcoli e grazie al Signore per aver fatto un podi luce sul rapporto fra giustizia e misericordia, di questi tempi era proprio necessario.
    Ma il motivo del mio commento è per alcune affermazioni che hanno attirato particolarmente la mia attenzione, are the following: “At death, nel quale l’anima si separa dal corpo, Dio Si offre con chiarezza per l’ultima volta come oggetto di scelta. Per l’ultima volta Egli offre la sua misericordia salvifica. E’ l’ultima chance. Se la misericordia è rifiutata, resta la giustizia, ossia la dannazione. At this point, l’anima può scegliere con totale certezzaa differenza di quanto avveniva nella vita terrena, durante la quale, per l’oscurità dell’esistenza e l’oscillazione della volontà, poteva sempre mettere in discussione la scelta fatta”. E’ possibile avere qualche approfondimento su queste affermazioni? Da che cosa si possono dedurre? Quali sono le fonti della Scrittura e della Tradizione che le autorizzano? What is that “il momento della morte”? Cosa vuol direDio si offre con chiarezza”, la persona vede Dio?…
    Ringraziando per l’attenzione e per il lavoro svolto saluto cordialmente

    • Achille says:

      Dear Ettore, these words

      “At death, nel quale l’anima si separa dal corpo, Dio Si offre con chiarezza per l’ultima volta come oggetto di scelta. Per l’ultima volta Egli offre la sua misericordia salvifica. E’ l’ultima chance. Se la misericordia è rifiutata, resta la giustizia, ossia la dannazione. At this point, l’anima può scegliere con totale certezza… a differenza di quanto avveniva nella vita terrena, durante la quale, per l’oscurità dell’esistenza e l’oscillazione della volontà, poteva sempre mettere in discussione la scelta fatta”.

      Sono le uniche che permettono di conciliare Giustizia e Misericordia. Infatti come ha ben spiegato Padre Cavalcoli, soltanto coloro così folli e ostinati da rifiutare Dio anche faccia a faccia si danneranno.
      Perciò l’inferno esiste e non è vuoto, ma ci sono ragionevoli speranze di non finirci, dato che nessuno di noi -credo- di fronte a Dio gli diràvattene, non mi servi, non ti voglio”.

      Persino uno come Pannella, a queste condizioni, penso proprio che abbia potuto salvarsi, perché non credo che di fronte al Sommo Bene Lo abbia voluto rifiutare. Ecco perché possiamo dire chela Giustizia di Dio è la sua

    • Achille says:

      Possiamo dire chela Giustizia di Dio è la Misericordiaperché Lui non condanna nessuno ma offre a tutti la possibilità di purificarsi in Purgatorio (seeing “nulla di impuro entrerà in cielo” cit.).

      La Sua Misericordia quindi è sempre merito Suo, e gli uomini che verranno giudicati secondo Giustizia e non secondo Misericordia saranno coloro che rifiuteranno esplicitamente la Misericordia anche davanti a Dio. Per loro ci sarà la Giustizia, ovvero la dannazione, ma non per soddisfare una vendetta di Dio, ma perché sono loro stessi a sceglierla.

      Padre Ariel o Padre Cavalcoli mi dicano se e dove ho sbagliato qualcosa, please.

      • James N. says:

        Premetto che anch’io voglio capire Sig.Achille. Pertanto tutte le anime, all’atto del trapasso ad altra vita,nell’evidente presenza del Signore,riconoscono che Egli esiste e seguono l’indicazione del Purgatorio. Troppo semplicistico! Nel dialogo con Nicodemo Gv3 Gesù parla: di acqua e Spirito per entrare nel Regno; che deve essere innalzato perché chi crede in Lui abbia la vita eterna; di credere nel Figlio Unigenito per non essere condannato, mentre la condanna è per coloro che non hanno creduto. In Gv5 è Gesù che giudica secondo quello che ascolta dal Padre(the Trinity) e ribadisce che il Suo Giudizio è giusto per la Volontà del Padre.Quindi, è in Gesù Cristo se quel giorno potremmo salvarci nel riconciliarci col Padre, attraverso il Suo Vangelo,la Sua Verità. Jesus, i S. Evangelisti,le lettere dei S.Apostoli,S.Paolo e nell’Apoc. di S.Giovanni, mettono in guardia contro quelli che infiltrandosi come discepoli influenzano le masse per ottenere altri scopi che screditano e pervertono la Fede Cristiana (heretics). Si parla di “Sinagoghe di satana”,di“sepolcri imbiancati”,di cospirazioni negli ultimi anni di vita di Gesù e soprattutto nelle lettere di S.Paolo.
        Cristo Regni Ora e

      • father ariel
        Giovanni Cavalcoli, ON says:

        Dio non offre a tutti il purgatorio, ma la salvezza. In purgatorio ci vanno solo coloro che muoiono in grazia, ma devono scontare una pena temporale dovuta a peccati veniali perdonati, ma non dovutamente espiati.

        La misericordia divina non comporta in Dio nessun merito. Il merito non è atto divino, but of the creature. Per meritare, indeed, occorre compiere un’azione davanti a un superiore a favore di quel superiore, sì da ricevere un compenso o premio per il lavoro compiuto. Ora è chiaro che Dio non ha nessun superiore, ma è lui il superiore che ripaga secondo i meriti. Dio ricompensa per le opere secondo giustizia: to whom the prize, to whom the punishment. However, il merito del giusto che ottiene il premio, è dono della misericordia. Invece il castigo per il reprobo è opera della giustizia.

        • Achille says:

          Certo Padre, quello che volevo dire è che lei, when he writes (dottrina tra l’altro confermata da molti Santi e da molti mistici delle anime del Purgatorio) that

          “At death, nel quale l’anima si separa dal corpo, Dio Si offre con chiarezza per l’ultima volta come oggetto di scelta. Per l’ultima volta Egli offre la sua misericordia salvifica. E’ l’ultima chance. Se la misericordia è rifiutata, resta la giustizia, ossia la dannazione. At this point, l’anima può scegliere con totale certezza… a differenza di quanto avveniva nella vita terrena, durante la quale, per l’oscurità dell’esistenza e l’oscillazione della volontà, poteva sempre mettere in discussione la scelta fatta”.

          Conferma appunto che l’inferno è TOTALMENTE opera del libero arbitrio e che nessuno ci finisce se non per propria volontà. In that moment (ovvero prima che l’anima lasci il corpo definitivamente, poichè dopo la morte vera non c’è pentimento o cambiamento possibile) l’anima decide se lasciarsi irradiare dalla Misericordia di Dio e quindi morire in stato di Grazia oppure se rifiutarLo e auto condannarsi ad essere giudicato secondo giustizia.

          Quindi Dio non danna nessuno ma è l’uomo che si auto condanna alla dannazione, scegliendo di essere giudicato secondo giustizia.

        • Achille says:

          BOOK SIXTH?

          In altre parole quello è il momento della “fundamental option” vera, il momento dove, di fronte a Dio, si può fare la stessa scelta degli angeli, che conoscendoLo direttamente, all’inizio della Creazione, scelsero alcuni di accettare il Suo amore, altri di rifiutarLo rinchiudendosi nel loro orgoglio.

          Perciò Dio da a tutti la possibilità di salvarsi, no one excluded, ma i folli che mettono il loro orgoglio davanti a tutto e rifiuteranno il Sommo Bene pur vedendoLo faccia a faccia in tutta la Sua amabilità si danneranno con una scelta definitiva.

          Questa d’altronde è l’unica dottrina che concilia l’esistenza dell’inferno e il fatto che non sia vuoto con l’infinita bontà di Dio. Dio ci ama infinitamente di più di quanto un padre comune ama i suoi figli, per i quali pure si butterebbe nel fuoco.

          Nessun oadre condannerebbe mai i suoi figli ad una pena eterna, quindi nemmeno Dio può farlo visto che ama infinitamente più di ogni altro padre.

          Ne consegue, visto che sapoiamo per certo che la dannazione esiste, che essa non possa che essere TOTALMENTE E COMPLETAMENTE opera del libero arbitrio, e non certo legata ad esempio alla contingenza di una morte improvvisa.

        • Achille says:

          Volevo dire che Dio non danna nessuno ma è l’uomo che sceglie di dannarsi.

          Del resto se ama i Suoi figli infinitamente più di qualunque padre umano non potrà mai dannarli, visto che nessun padre umano lo farebbe.

          Un padre ama i suoi figli al punto da dare la vita per loro e non li condannerebbe mai ad una pena eterna.

          Dio ama i Suoi figli infinitamente più di qualunque padre umano.

          Ergo la dannazione è opera esclusiva dell’uomo, che sceglie in piena libertà di dannarsi rifiutando di lasciarsi irradiare dalla Misericordia prima che l’anima lasci il corpo e di morire in stato di Grazia.

          D’altronde questo è l’unico modo per conciliare la certezza dell’esistenza dell’inferno con l’infinita bontà e misericordia di Dio.

          Tutto giusto o ho frainteso qualcosa?

  4. Zamax says:

    Posso contribuire a sostenere le tesi di Padre Cavalcoli con una citazione che sbugiarda insieme Lutero e ifanaticidi una misericordia cieca e caricaturale? E’ la seguente:

    Ma qualcuno potrà dire: «Hai la fede e io ho le opere». Mostrami la tua fede senza le opere e io ti mostrerò la fede partendo dalle opere. Tu credi che esista un solo Dio? You are right: anche i demoni credono e rabbrividiscono.” (Giacomo 2, 18-19)

    So: anche i demonicredono”, “hanno la fedein un solo Dio, that is “sannoche esiste un solo Dio; ma rifiutando Dio, non hanno una fede attiva, “operosa”, that is “non hanno la vera fede”, that is “non hanno la fede”. E quindi rabbrividiscono.

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