Dal disorientamento dottrinale della Chiesa al peccato dei preti e al riciclo dei laici. Prospetto di una cultura intransigente che mentre condanna santifica e mentre santifica condanna
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Mi colpisce quanto scrive sull’abbandono del Sacro: mi ricorda mia mamma che, portandoci a vedere a Siena la Maestà di Duccio da Boninsegna, ci diceva che l’uomo, quando cerca di avvicinarsi a Dio fa quei quadri, quando cerca di allontanarsene fa le moderne “croste”.
Verissimo, poi, che la parola odio, spesso usata pienamente a sproposito, è uno strumento per colpire senza possibilità di replica chi la pensa diversamente. Difficile, però, uscire da questo tipo di cultura….
Il “tollerante” moderno, invece, non si sacrifica per le proprie idee come farebbe l’idealista, anzi non si fa scrupoli a immolare chi ha idee contrarie alle sue, così come farebbe un dittatore nei riguardi dei suoi oppositori. Quanti martiri della tolleranza e dei diritti oggi esistono?
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Queste parole, Padre Ivano, vanno scolpite indelebilmente, perché con tre righe ha espresso cosa ci attende nel vicino futuro, a causa di una realtà nella quale siamo già dentro.
questo articolo controbilancia le eresie scritte dal sig. Ariel sulla Umana Vite (dogma infallibile!!) e che accusava di eresie i neocatecumenali su cui ha scritto un libro e 10 copie vendute
Le rispondo unicamente perché lei non può offendere il mio confratello Padre Ivano Liguori dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e prezioso autore de L’Isola di Patmos nonché membro del comitato scientifico delle nostre Edizioni L’Isola di Patmos.
Se io avessi proferito eresie, il mio Confratello, che è un sacerdote pio e sapiente, prima mi avrebbe ammonito con la correzione fraterna, poi, semmai avessi persistito, si sarebbe pubblicamente dissociato, infine avrebbe pregato per la salute della mia anima, dopo avere ritirata la propria firma da una rivista nella quale scrive un eretico.
Il mio libro La Setta Neocatecumenale edito dalle nostre Edizioni L’Isola di Patmos ha venduto, senza alcuna pubblicità e lancio, ma solo con la visibilità che ha avuto su L’Isola di Patmos, oltre 1.000 copie.
Domandi a un qualsiasi editore che cosa vuol dire in Italia, oggi, vendere oltre 1.000 copie, posto che gli editori considerano “successo” un libro che riesce a venderne 250.
Per sua gioia le comunico che quel libro ha suscitato interesse nel mondo anglosassone e soprattutto in quello spagnolo e che un nostro rappresentante ne cederà, alla prossima Fiera del Libro di Francoforte, i diritti di pubblicazione a un editore britannico e a un editore spagnolo. Quindi, a breve, uscirà in traduzione spagnola e in traduzione inglese su altri mercati.
Concludo: uno che scrive “Umana Vite” riferendosi alla Humanae Vitae del Santo Pontefice Paolo VI e che si firma “kerigna” anziché Kerigma, dal greco Κήρυγμα, denota tutto lo spessore – a me peraltro tristemente noto – della cultura e della formazione trasmessa dai mega-catechisti kikiani ai loro settari.
La ringrazio e la prego di seguitare a farci pubblicità!
Reverendo Padre,
non sono molti oggi gli autori che come lei, riescono a essere fermi, severi e giustamente critici verso certe derive, attraverso un tono amabile ma tagliente.
Sono certa che tornerò a rileggerlo anche successivamente, come faccio spesso con gli articoli di voi Padri.
… proprio così Annamaria, credo che dobbiamo molta gratitudine ai buoni padri dell’Isola che durante il lockdown sono stati per me e la mia famiglia, e penso per tanti altri, di grande e equilibrato sostegno, mentre su internet si scatenava il putiferio verso i vescovi e i preti da parte di personaggi che si reputavano detentori assoluti della purezza cattolica facendo polemiche e aggredendo la chiesa italiana e i suoi preti sino a scrivere che … ah, non vedevano l’ora di chiudere le chiese e di toglierci Gesù!
Anche io ho letto e riletto più volte gli articoli di quei giorni, e mi hanno tanto sostenuto, mentre sui balconi si appendevano striscioni … andrà tutto bene!
No, senza Cristo, non può andare proprio tutto bene.
Per questo mi dichiaro un lettore riconoscente.
Padre Ivano, grazie per questo articolo, come dire … ci voleva, ci voleva!
Ma da anni, si sa, voi Padri dell’Isola ci offrite cibi sostanziosi.
Ho notato che a distanza di un giorno è uscito un articolo di mons. Giovanni Zanchi che sembra in tutto una autentica prosecuzione degli articoli di p. Ivano.
E poi … i fuochi di artificio di p. Ariel. splendidi! E ce ne vuole, per dare dell’eterodosso a p. Ariel, ce ne vuole proprio.
La sua spiegazione storico teologica sulla Humanae Vitae è veramente da manuale.
Insomma, grazie a tutti voi, per averci donato in soli due giorni, in questo caldo agosto, tre articoli splendidi.
Un saluto anche al p. Gabriele, deciso e incisivo omileta domenicano.
Sinceramente, carissimo Padre Ivano, questo Tuo articolo è da leggere in ginocchio in molti dei suoi punti, e da riflettere bene.
Anche quello che ha pubblicato oggi Padre Ariel, il destinatario, finirà per leggerlo in ginocchio, per le … giuste bastonate che gli ha dato.
Ha ben detto però Don Angelo: una spiegazione storico teologica sulla Humanae Vitae veramente da manuale.