Che cosa sta accadendo al Sommo Pontefice Francesco? Mai come oggi Satana aveva insidiato il Papato
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non ho sentito parlare prima di Deo Placuit e ora non posso leggerla, lo farò in seguito; speriamo che sia davvero cattolica. Quanto a Gaudete … solo una domanda: come pensa che possiamo santificarci, parlando dei Sacramenti e della grazia sacramentale molto al disotto del minimo sindacale ?
Caro Lettore,
il documento Gaudete et exultate è di alta qualità spirituale e teologica. Non mi pare il caso di scherzare sul magistero del Sommo Pontefice Francesco in questo campo.
Se poi, anziché scherzare Lei dice sul serio, allora si squalifica ancora di più.
Quando sento il Papa insegnare una bambina che tutti siamo figli di Dio e il battesimo ci fa solo piú figli di Dio Cosa devo pensare?
Caro Blas,
non è detto che si debba sempre pensare, in alcuni momenti, per istinto di legittima difesa, si può anche spegnere il cervello …
Vedo l´inutilitá dell´Isola di Patmos. Ora spengo il cervello.
Caro Blas,
come ha visto, al Padre Ariel piacciono le battute. Ma non se la prenda, voleva solo sdrammatizzare una cosa di cui ben conosciamo la serietà. Per questo siamo convinti che le farà bene continuare a seguirci.
Avrà allora da me avrà una risposta dettagliata.
Riguardo dunque alle parole del Papa circa la questione della figliolanza divina, Le propongo le seguenti considerazioni.
Affermando che tutti gli uomini, di qualunque religione, sono figli di Dio, anche indipendentemente dal Battesimo, il Santo Padre ha inteso riferirsi al fatto che tutti gli uomini ricevono la grazia per salvarsi, dato che Dio vuol salvi tutti gli uomini. Si tratta di quella misteriosa luce del Logos, della quale parla San Giovanni, il Logos che illumina ogni uomo [Gv 1,10].
Il Battesimo, comunque, è il sacramento col quale, come insegna il Catechismo [n.1213] sulla scorta di I Gv 3,1-2, noi diventiamo figli di Dio, ossia, come dice Gesù a Nicodemo «nasciamo dall’alto» [Gv 3,3], vale a dire che nasciamo dal Padre, ad immagine del Figlio, nato dal Padre.
Quindi, come Cristo è nato due volte: nel tempo, da Maria, come uomo; e dall’eternità è nato dal Padre, come Dio, così il cristiano partecipa in certo modo di questa doppia nascita: dai propri genitori in senso biologico, e da Dio in senso spirituale.
La capacità di discernere il bene dal male, della quale parla il Papa, è poi già una capacità propria della ragione naturale, che appartiene a tutti gli uomini in quanto uomini, ancor prima e indipendentemente dall’aver ricevuto la grazia battesimale. Il battesimo rafforza questo discernimento, aggiungendo al semplice lume della ragione naturale la luce della fede, la quale illumina la mente sui doveri della vita cristiana.
Il battesimo, propriamente, non aumenta una figliolanza di Dio preesistente, ma la istituisce. Il Papa allora parla di questa «figliolanza» in un senso lato, metaforico, in quanto anche la creatura umana in questo senso può esser chiamata «figlia di Dio».
Infatti, nell’Antico Testamento esiste già l’espressione «figlio di Dio», ma è usata solo in quel senso metaforico. Così Israele, gli angeli e i re sono detti «figli di Dio». Ma è chiaro che solo Cristo è Figlio di Dio in senso proprio, e per conseguenza è figlio di Dio per partecipazione solo il battezzato.
Tuttavia il Papa, con l’uso così esteso del termine «figlio di Dio», intende riferirsi al fatto che è solo la grazia ad essere la cosa essenziale per la salvezza, ancor più che il battesimo, al quale non tutti e non per colpa loro, possono accedere. E’ la grazia santificante, che invece Dio dona a tutti, a meno che non sia il soggetto stesso a perderla col peccato. Il che non toglie che chi conosce il comando di Cristo di battezzare o farsi battezzare, sia tenuto ad obbedire, sotto pena di condanna eterna [cf. Mt 28,19-20].
Ma se già basta la grazia per salvarsi, allora perché la figliolanza divina prodotta dal battesimo? Il battesimo, col dono dello Spirito Santo, come dice il Papa, aumenta la grazia e rende più sicura e facile la salvezza.
“… Il battesimo, col dono dello Spirito Santo, come dice il Papa, aumenta la grazia e rende più sicura e facile la salvezza…”
Mi faccia capire: Lei dice che la salvezza è più sicura e più facile per un cristiano (per un cattolico ancora più sicura e più facile?), per un musulmano o per un ebreo o per un buddista la salvezza è invece più difficile (o meno facile) e meno sicura (o più incerta). Un Dio siffatto non mi sembra il massimo della giustizia e della bontà…
“… come Cristo è nato due volte: nel tempo, da Maria, come uomo; e dall’eternità è nato dal Padre, come Dio, così il cristiano partecipa in certo modo di questa doppia nascita: dai propri genitori in senso biologico, e da Dio in senso spirituale”
Mi faccia capire: l’uomo è nato dai propri genitori in senso biologico, da Dio in senso spirituale; ma Cristo? dai propri genitori in senso biologico? Da Giuseppe no, da Maria? non mi pare: all’origine di Cristo non c’è un gamete femminile fecondato, o sì? sono curioso di sapere la sua opinione…
Be’, io direi che la frase potrebbe anche avere una sua “poetica” giustezza, essendo rivolta ad una bambina. Il problema è che il Papa tende troppo spesso a parlare in questa maniera e quindi continua da un lato a generare ambiguità e dall’altro ad offrire il destro alle strumentalizzazioni. Se l’avesse fatta Benedetto XVI una affermazione del genere rivolgendosi ad una bambina, visto il contesto avremmo soltanto sorriso senza alzare il sopracciglio.