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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Eccellente articolo. L’unico rilievo che mi permetto umilmente di fare è quello relativo ad un uso, a mio giudizio, troppo disinvolto del termine ‘paganesimo rinascimentale’, in quanto il rinascimento, nei suoi migliori esponenti, penso ad un Ficino (1433-1499), ma anche ad un Nicola Cusano (1401-1464) e ad un Agostino Steuco (1497/8-1548), entrambi vescovi, aveva anche un’anima profondamente cristiana, il cui obiettivo era reinterpretare alla luce del cristianesimo la tradizione filosofica greca a cui, dopo il Concilio di Firenze e l’afflusso in Europa dei manoscritti greci dei grandi filosofi classici e neoplatonici, era possibile ora accedere direttamente, senza il filtro delle precedenti traduzioni arabe o latine. Personalmente penso che se la Chiesa fosse riuscita ad operare sull’umanesimo quell’opera di armonizzazione col cattolicesimo che San Tommaso riuscì a compiere sulla tradizione classica (Aristotele, Platone) e neoplatonica (il Proclo del Liber de causis, che tanto peso ha nella Summa), nell’umanesimo non sarebbe prevalsa la tendenza ostile alla dottrina della Chiesa, presente in alcuni degli esponenti nominati, e che spianò la strada al mondo moderno