One thought on “«Se tu non guarisci tuo fratello che è malato, sei responsabile del suo sangue». La ospitalità come identità di una comunità sanante”
Bellissimo articolo grazie mille. Il tema che lei propone è folgorante e l’immagine della Chiesa come comunità sanante ci aiuta ad evangelizzare, il malato abbandonato nelle case di cura o negli ospedali. Forse, il suo richiamo ci spinge anche a “sanare” l’amico vittima del divorzio, dell’abbandono, della propria solitudine, dell’anoressia, dei propri vizi che lo rendono schiavo e di tutto ciò che rende la sua anima sofferente, sebbene spesso questa loro sofferenza sia ben coperta da una finta felicità ostentata a tutti. Grazie di nuovo
Bellissimo articolo grazie mille. Il tema che lei propone è folgorante e l’immagine della Chiesa come comunità sanante ci aiuta ad evangelizzare, il malato abbandonato nelle case di cura o negli ospedali. Forse, il suo richiamo ci spinge anche a “sanare” l’amico vittima del divorzio, dell’abbandono, della propria solitudine, dell’anoressia, dei propri vizi che lo rendono schiavo e di tutto ciò che rende la sua anima sofferente, sebbene spesso questa loro sofferenza sia ben coperta da una finta felicità ostentata a tutti. Grazie di nuovo