NOVITÀ ― L’aspirina dell’Islam moderato. Quando l’Europa inventa ciò che non esiste e nega il pericolo reale
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Mi scuso ma non potevo saperlo.
Eventualmente andrà meglio la prossima volta
Noi ospitiamo sempre molto volentieri i suoi commenti, sempre pertinenti e stimolanti.
Non pensavo che il mio “ingenuo” intervento, redatto sul tema della relazione tra Cristianesimo e Islam, fosse considerato tanto indegno da non meritare un cenno di riscontro, visto che poi esso non è frutto di una escogitazione individuale ma di un riscontro documentale
Rispetto la volontà del Moderatore ma non lo comprendo
Mi permetto solo di rettificare un errore intervenuto nella stesura a braccio del breve elaborato, laddove ho scritto “Fratelli musulmani”. La locuzione è da intendersi “Associazione Mondiale Musulmana”. Preciso che concetti da me stringatamente espressi in ordine a questa circostanza sono contenuti nel paragrafo (Silvano Panunzio, Metapolitica, vol. 1 ed. Iduna) intitolato L’islam di fronte a Cristo e a Roma – Pio XI pag 195 -202 anche se diffuse considerazioni di questo tipo sono ampiamente diffuse in entrambe le quasi mille pagine dei due volumi che compongono l’opera
Non aggiungo altro
Nessuno ha “censurato” il suo intervento, non è stato pubblicato proprio per non fare torto a ciò che lei ha scritto. Lei ha infatti inviato tre commenti divisi in pezzi giunti separatamente che non ci è possibile attaccare assieme perché non sappiamo quale è il loro ordine e perché alla fine di ogni pezzo mancano delle parole. Se mettiamo a disposizioni un numero di caratteri per scrivere commenti o domande, ma alcuni lettori ci inviano commenti divisi in vari pezzi, noi abbiamo serie difficoltà ad assembrarli assieme, anche perché, quando i caratteri sono terminati, se chi scrive non se ne accorge e prosegue a scrivere, poi invia, a noi arriva un commento incompleto nel quale mancano due o tre righe, seguito da un altro nel quale mancano altre righe.
Se permette è una cosa che dovrete vedervi tra voi prelati, i “francescani” contro il resto del mondo.
Per rispondere alla sua domanda le dico no, il suo libro non l’ho letto. Un poco perchè ho una lista lunghissima di cose da leggere e credo che la morte mi coglierà prima che abbia terminato, un po’ perchè le mie idee sull’islam me le sono formate principalmente su Massignon, Corbin, Filippani Ronconi, Dahmhardt, Ventura, Burckart e qualche lettura soarsa di Ibn Arabi e Rumi. Rifacendomi proprio a Corbin dubito ma proprio dubito che il Corano possa essere letto e compreso per mezzo di un’esegesi “scientifica”, vista la molteplicità stratificata dei suoi significati e la sua “operatività” concreta. Dal Corano e degli hadith nascono infatte le pratiche delle confraternite sufi e sci’ite ed esiste una circostanziata corrispondenza tra i sette livelli esegetici del Corano, i sette profeti e i sette centri sottili. Non posso certo dilungarmi in ciò.
Naturalmente posso sbagliarmi e sono pronto a ricredermi, visto che non sono fedele all’Islam del quale, del resto, non auspico certo una incontrollata diffusione in Europa a eventuale danno del cristianesimo. Corbin, autore che amo particolarmente, insegnò a Teheran per lunghi anni e scrisse pagine indimenticabili sui temi dello sci’isno, che io ho letto e assai amato davvero profondamente, rimanendo egli comunque cristiano, come del resto il suo coltissimo allievo Filippani Ronconi
Buoma serata
Un padre salesiano che è stato per quasi 30 anni insegante nelle scuole cattoliche in Palestina, dottore in teologia islamica con laurea conseguita presso l’università mussulmana del Cairo, ora rientrato in Italia con problemi causati dalla paura che gli incutevano le minacce degli studenti mussulmani cui insegnava (gli ultimi tempi dormiva col fucile sotto il letto), mi dice sempre che è molto arrabbiato con papa Francesco per l’idea buonista che cerca di trasmetterci riguardo alla religione islamica.
… non mi dica che proprio adesso ha smesso di dormire con il fucile sotto il letto!
Chiedo scusa se non mi sono spiegato bene: gli ultimi tempi nei quali insegnava nelle scuole palestinesi dormiva (non solo lui) con il fucile sotto il letto. Anche adesso che è in Italia da parecchi anni non ha ancora del tutto superato le paure di allora.
… fa bene!
In Italia il fucile è persino più utile.
Quando si è stati toccati da certe cose, il ricordo non passa mai.
Nei giorni scorsi ho fatto un acquito presso le edizioni terra santa. Scorrendo il catalogo mi sono imbattuto in questo testo che non è l’unico in ambiente cattolico sul tema soprattutto in ambito francescano. Non esprimo pareri o giudizi ma solo la perplessità di un osservatore che vede l’oggetto guardato da due punti di vista confliggenti”
Bartolomeo Pirone In nome di Dio Misericordioso Ciò che della misericordia si canta nel Corano
Un libro prezioso, accurato e illuminante che aiuta a individuare nell’amore e nella misericordia il principio che musulmani e cristiani condividono per discernere ciò che è buono.«Riusciremo mai a cogliere la forza della fede dei musulmani autentici per comprendere le insane giustificazioni avanzate da quei sedicenti credenti dell’Isis, per capire in quale misura costoro sono lontani dallo spirito del loro Libro se trascinano nella morte altri esseri umani? Non è il loro l’autentico volto della misericordia divina!». L’ormai lunga presenza dei musulmani nei nostri Paesi e la triste attualità degli ultimi anni in Medio Oriente ci impongono oggi di conoscere, per meglio comprenderci e vivere insieme, la dottrina e la tradizione dell’islām. L’esigenza del confronto deve superare la presunzione di uno scontro che erge soltanto muri e distrugge ponti. Un avvicinamento alle fonti del credo islamico e ai suoi capisaldi non può che contribuire a spalancare finestre su verità spesso inaspettate, a discapito di pregiudizi più che mai diffusi: l’islām stesso ruota essenzialmente intorno all’asse della misericordia divina, per l’islām Dio è…
… e se nel mio libro – che forse non ha letto – io dimostrassi il contrario, basandomi con scientifica fedeltà sui testi del Corano e sulla tradizione islamica?
Maometto, per i suoi disegni mondani, s’impossessa di materiali biblici nel fondare la sua religione. La Bibbia veicola l’idea di un Dio universale, che pone ogni uomo sullo stesso piano. Ottimo spunto per un “rivoluzionario” che vuole sovvertire una società tribale. Raduna gli scontenti e la rovescia. Fonde disinvoltamente nel Corano i materiali biblici mal digeriti con il suo disegno terreno. E’ ovvio, però, che anche gente colta o di buona volontà, specie se ignorante del Cristianesimo, possa essere attratta dall’Islam se nel Corano qualche scintilla della sapienza biblica rimane. Pensiamo al Comunismo: perversione anti-cristica dei fondamenti della società cristiano-occidentale, eppure latore – là dove il Cristianesimo non è mai veramente arrivato – di un’idea universalistica (per quanto pervertita, appunto) di giustizia che può sembrare sacrosanta e rivoluzionaria a chi non ha neanche mai sperato di vederla apparire. Non per questo la radice maligna dell’Islam e del Comunismo viene meno. E con la radice i conseguenti frutti. E’ questa realtà che i Pirone non vogliono vedere, neanche se l’hanno sotto gli occhi. Siccome però Dio si serve anche del male per i suoi disegni provvidenziali, e siccome non è un peccato fare umili ipotesi in materia, si potrebbe pensare questo: che nella storia l’Islam, prima del crollo, è destinato a concimare molte parti del globo con quell’idea universalistica-monoteistica che affratella gli uomini e de-sacralizza ogni autorità terrena (senza per questo delegittimarla): idea che sta alla base della civiltà cristiana.