L’Aquila ha urgente bisogno di benzina per volare …

L’AQUILA HA URGENTE BISOGNO DI BENZINA PER VOLARE …

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Cari Lettori.

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in modo più alto degli altri, Giovanni rivelò alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio “

In un precedente articolo abbiamo indicato i costi di gestione e le necessità dell’Isola di Patmos [cf. QUI].

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Alcuni lettori hanno inviato offerte, ma siamo lontani dal giungere al necessario per la nostra sopravvivenza.

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Come sapete, abbiamo dato avvio nell’ottobre del 2014 a questa bella e felice esperienza dell’Isola di Patmos registrando un numero di lettori sempre più in crescendo. Con una punta di cristiano e umano “orgoglio”, possiamo dire di essere, nel panorama di internet, uno tra i siti ed i blog cattolici più visitati e più letti. Dal 19 ottobre 2014 al 31 dicembre 2016, il totale delle visite ha raggiunto quasi gli otto milioni.

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... non lasciate la nostra Aquila senza benzina

Il 2015 è stato un anno di “rodaggio” nel quale L’Isola di Patmos è stata conosciuta, in un crescendo sempre maggiore di visite. Il 2016 ha segnato l’anno della raccolta del lavoro fatto, come infatti potete vedere dal grafico sotto riprodotto tratto dal sistema interno di conteggio del sito, l’anno appena concluso è terminato con 5.821.411 visite. Ciò vuol dire che L’Isola di Patmos registra una media di 485.000 visite al mese per una media di 16.000 visite ogni giorno.

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Purtroppo questi numeri molti alti non hanno corrispondenza con le entrare necessarie a sostenere le spese vive di un sito che, lungi da essere un “blog casalingo”, necessita di tutta una serie di abbonamenti annuali a pagamento, come abbiamo già dettagliato [cf. QUI].

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… non lasciate la nostra Aquila senza benzina

L’Isola di Patmos si è affidata, a partire dal nome stesso, al Beato Apostolo Giovanni, che in quest’isola dell’arcipelago greco scrisse il Libro dell’Apocalisse. Il simbolo attraverso il quale viene raffigurato il Beato Apostolo è l’Aquila.

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Cari Lettori, per volare e soprattutto per cacciare i serpenti velenosi e piombare in volo dall’alto su di loro, l’Aquila ha bisogno di benzina.

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Non lasciateci senza carburante. Sosteneteci anche con poco, ma mandateci qualche cosa in tanti.

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E che Dio ve ne renda merito.

I Padri dell’Isola di Patmos

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Potete usare il comodo e sicuro sistema Paypal









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ANNO 2016, L’EVIDENZA DI UN SUCCESSO …

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Cari Padri dell’Isola di Patmos,

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in questo periodo di tempesta il vostro approdo ci è sempre caro. Un piccolo suggerimento, già per esperienze vissute, gli italiani sono stati abituati a pensare che ciò che è di Chiesa debba essere gratis questo a causa del clima da pauperismo (finto) e a causa della trappola dell’8×1000.

Faccia passare, se le riesce, questo concetto: le cose buone e di valore si devono pagare o con donazione e sostegno o con abbonamento!

Altrimenti, dopo i tristi succhi di frutta allungati con acqua a cui troppo spesso ci hanno abituato i preti, adesso avremo solo fede allungata con acqua.

Vi confesso che faccio sempre più fatica a identificarmi con questa gerarchia, anche perché a qualcuno, del nostro belare di “pecore senza pastore”, non interessa proprio nulla!

Una preghiera per voi che portate avanti la buona lotta.

Cordialmente

Carlo D.P.

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Caro Carlo,

la ringrazio per averci inviato un’offerta per L’Isola di Patmos e la ringrazio per avere toccato in poche righe il grande “tasto dolente”. Molti, inclusi tanti nostri buoni fedeli, pensano veramente che noi abbiamo le budella rivestite d’oro grazie ai fantastici fondi dell’8X1000, nonché grazie ai depositi della Banca Vaticana che sarebbero più consistenti di quelli degli Emirati Arabi. Altri sono convinti che la Chiesa Cattolica sia l’istituzione più ricca del mondo, basti dire che in un blog internazionale molto seguito un economista scrisse che il Vaticano possiede i depositi aurei più ricchi del mondo (!?). Per tutta risposta io candidai questo soggetto al premio bufala dell’anno, ma soprattutto invitai altri economisti, che fossero rigorosamente non cattolici, a smentire la sua affermazione assurda.

La realtà che molti – fedeli inclusi – ignorano o spesso non vogliono vedere, è che il nostro stipendio ammonta a 850 euro al mese e che i sacerdoti che non hanno incarichi parrocchiali e che non vivono nella canonica di una chiesa parrocchiale e che non hanno altri generi di entrate, se non fossero sostenuti dalle loro famiglie sarebbero ridotti alla fame. La gente ignora che da anni il gettito dell’8×1000 è in continuo calo, altrettanto lo sono le offerte, avendo molti fedeli raccolto ed esaudito il desiderio di Colui che sogna una «Chiesa povera per i poveri». Questo il motivo per il quale, un paio d’anni fa, rivolgendomi a non pochi parroci che hanno serie difficoltà a pagare le bollette della luce e ad altri che, se non avessero la mamma vedova pensionata che gli fa la spesa con la sua pensione, avrebbero serie difficoltà di sopravvivenza, dissi di mandare le bollette delle forniture da pagare direttamente alla Domus Sancthae Marthae, scrivendo nella causale: «Bolletta di un prete povero per la Chiesa dei poveri» [vedere articolo QUI].

A questo possiamo anche aggiungere che al prete, in linea di massima, non si da, si chiede fino a che egli è in grado di assistere, esaudire, confortare, aiutare … in qualsiasi momento ed a qualsiasi ora. Poi, se nella vecchiaia e nella malattia il prete ha bisogno di un bicchiere d’acqua, difficilmente trova qualcuno che glielo porta se non ha i soldi per pagare il servizio. Questo il motivo per il quale, la Conferenza Episcopale Italiana, decise in passato di coprire i preti con una polizza assicurativa sanitaria, dopo numerosi e ripetuti casi di sacerdoti morti in stato di indigenza in qualche reparto di geriatria, abbandonati anzitutto dai loro confratelli e dall’esercito di persone alle quali avevano passato la vita a fare del bene.

Eppure, queste realtà, attraverso la fortezza della fede si mutano in veri doni di grazia che ci portano alla vera identificazione teologica, mistica ed escatologica col Verbo di Dio fatto Uomo, che conobbe e pagò l’ingratitudine del genere umano sino al suo sacrificio. Infatti, la nota espressione del Beato Apostolo Paolo …

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Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano [Gal 2, 20-21]

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… non è una filastrocca, ma l’essenza della nostra vocazione sacerdotale, che si basa sulla gratuità e sul principio « tutto dare, nulla pretendere e nulla aspettarsi in cambio ».

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I devoti fedeli con la fede gratis sempre pronta sulla bocca ma con le vipere attorcigliate attorno al portafoglio dentro le tasche, che non sostengono i sacerdoti che vivono in conformità a questi principi e le loro opere di apostolato, ne risponderanno a tempo e luogo a Dio Onnipotente.

Se infatti decine di migliaia di persone beneficiano del nostro duro lavoro apostolico, ma al tempo stesso noi ci troviamo poi in difficoltà a coprire le spese per lavorare gratis et amor Dei, vuol dire che qualche cosa non funziona, ma non in noi che abbiamo sempre dato tutto ciò che di meglio potevamo offrire, bensì in quanti beneficiano del tutto senza mai chiedersi: ed io, non dovrei forse offrire anche un piccolo sostegno a chi mostra nei fatti concreti di avere dato la propria vita a servizio dei Christi fideles ?

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Ariel S. Levi di Gualdo

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1 commento
  1. piertoussaint dice:

    …cari amici che come me seguite e apprezzate l'”Isola”, il sito ha mezzo milione di visite ogni mese… solo se ciascuno di noi dà il suo sostegno, potremo seguitare a leggere, ed eventualmente commentare, le preziose lezioni del Padre Giovanni e del Padre Ariel!!!,,,

    Io ho già fatto la mia parte… mi aspetto di essere battuto nella gara di emulazione!!….

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