- Dell ego video’Insula, quæ appellatur Patmos -
Video ARIEL S-cogitationibus. Festivus Adventus Domini in LEVI Tadinensis
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Dopo le due lectiones tenute a Roma dal Padre Ariel S. Tadinensis Levi ad sanctum Sepulcrum hanc de Immaculata, vari lettori hanno chiesto di mettere a disposizione altri video-materiali dei Padri dell’Insula, quæ appellatur Patmos. Cominciamo con l’offrire queste Meditazioni d’Avvento dedicate a due letture tratte dal Vangelo e da una lettura biblica tratta dal Libro della Genesi, nelle quali sono illustrati principalmente tre concetti chiave: quod voluntatem Patris, quod MARIA est, quod Misericordia est Christus.
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conficiendis
Insula, quæ appellatur Patmos
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carus lectores.
Quanto prima il Padre Ariel e il suo Collaboratore si recheranno presso il convento in cui vive il Padre Giovanni Cavalcoli per stare un po’ assieme e registrare delle lectiones dell’insigne accademico domenicano da pubblicare in video sul Canale Vos Tube Dell’Insula, quæ appellatur Patmos.
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FROM CURSUS tE TUBES PROC’Insula quae appellatur Patmos
Click to open video in imaginibus
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Meditatio: Voluntatem Patris
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COMMENTATIO AD SECUNDUM: MARIA, quod sic est scriptor
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tertiâ Meditatione: Et misericordia Christi,
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Ma queste meditazioni sono veramente strepitose!
Ho finito di ascoltarle poco fa, un po’ in ritardo. Sono esposizioni di esemplare profondita’ e chiarezza.
Forse i titoli un po’ generici non hanno stimolato a sufficienza l’interesse dei lettori? Vedo poche cliccate su youtube, e varrebbe la pena che fossero moltissime…
La seconda meditazione, quasi tutta incentrata sul demonio e la sua azione nella storia contemporanea fino all’attualita’ a noi piu’ vicina e’ assolutamente imperdibile.
Anche l’accento toscano di don Ariel e’ a suo modo imperdibile – almeno per quelli che non l’hanno mai incontrato di persona, veniat ad me…
A proposito di demonio
http://www.intelligonews.it/articoli/29-dicembre-2015/35103/capodanno-l-esorcista-padre-giacobbe-elia-il-2015-e-stato-un-anno-di-buio-dove-cade-l-uomo-moderno
“L’uomo moderno si è ingannato pensando di “poter essere” emancipandosi da Dio. Senza di Lui ogni creatura è restituita al proprio nulla, perché l’essere stesso, vitae, invoca il Creatore che lo dona. La generazione umana è metafora eloquente di questo mistero. E come il bambino che volesse emanciparsi dal seno materno si condannerebbe a morte certa, così noi allontanandoci dal Salvatore ci consegniamo al peccato e, tandem, all'inferno. Perché il peccato è il rifiuto di Dio e di Cristo, l’unico Salvatore. Gli antichi avevano compreso bene questo dramma dell’uomo e lo hanno detto con un’espressione bruciante: «aut Deus aut diabolus, tertius non dabitur».”
“L’uomo moderno ha cancellato l’idea stessa del peccato…
Oggi si preferisce parlare soltanto della misericordia di Dio e si tace della sua tremenda giustizia….