Prosegue la saga degli “utili idioti”. Nella Chiesa Sovietica è esplosa la centrale nucleare di Cernobyl, con una aggravante: a gestire la crisi ci hanno messo personaggi come Antonio Spadaro e Vincenzo Paglia

— attualità ecclesiale —

PROSEGUE LA SAGA DEGLI “UTILI IDIOTI”. NELLA CHIESA SOVIETICA È ESPLOSA LA CENTRALE NUCLEARE DI CERNOBYL, CON UNA AGGRAVANTE: A GESTIRE LA CRISI CI HANNO MESSO PERSONAGGI COME ANTONIO SPADARO E VINCENZO PAGLIA

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Pensano forse, gli utili idioti agli ordini di Pol Pot, di risolvere il non lieve problema battezzando l’esercito di musulmani che sta dando l’assalto alla povera, vecchia e morente Europa? Che dire: auguri! Intanto però, a morire nella galleria sotto il nocciolo del reattore termo-nucleare di Cernobyl, ci siamo noi, a lode e gloria di Dio, allo scopo di salvare il tanto o il poco che è possibile salvare. Perché il Paradiso, ma anche un leggero Purgatorio, ha un prezzo da pagare, che merita assolutamente di essere pagato, perlomeno da parte nostra che siamo dei credenti, al contrario degli atei che sono invece convinti che questo momento di abominevole desolazione che sta deturpando la Chiesa di Cristo non passerà mai, che la vita è una sola e che non esistono giudizio di Dio e vita eterna. Per questo, cercano di arraffare tutto quello che possono arraffare: perché non credono al giudizio di Dio, non credono alla risurrezione dei morti e della vita del mondo che verrà.

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Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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dalla pagina social di Antonio Spadaro, l’utile idiota della Compagnia delle Indie

In questa grave crisi ecclesiale chi ha paura fa bene a tacere, se ritiene di non poter reggere le conseguenze che può comportare il dire la verità. Da nessuna parte è infatti scritto né comandato l’obbligo di essere eroi, meno che mai martiri:

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«Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni. Uno crede di poter mangiare di tutto, l’altro invece, che è debole, mangia solo legumi. Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché Dio lo ha accolto» [Rm 14, 1-3]. 

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I pochi che da Dio hanno avuta la grazia della forza, assieme a essa la capacità di reggere alle conseguenze che comporta il parlare sotto il regime cambogiano di Pol Pot e dei suoi “utili idioti”, che parli, perché darà ristoro ai deboli e agli oppressi. Facendolo, sia però sempre animato da una consapevolezza: la forza e il coraggio, unite alla lucidità di analisi, non sono merito suo, ma doni di grazia. A maggior ragione deve comprendere i deboli ai quali siffatti doni, per mistero imperscrutabile, non sono stati invece elargiti dalla grazia di Dio.

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La Chiesa visibile non è più neppure una barca alla deriva, è un rifiuto abbandonato nelle acque che durante il mare mosso sbatte sugli scogli, nell’attesa di essere poi respinto di nuovo al largo. E così seguiterà, fin quando il severo monito «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli» [cf Mt 23, 41], per molti diverrà realtà quando, dopo la loro morte, dinanzi al giudizio immediato di Dio comprenderanno che «Egli castiga e usa misericordia» [Tb 13, 2]. Ma soprattutto, come spesso è stato ripetuto tra queste nostre righe, il giudizio di Dio sarà molto severo con noi pastori in cura d’anime, che tanto abbiamo avuto in doni di grazia attraverso il Sacramento dell’Ordine: «A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più» [Lc 12, 48].

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Partiamo dal primo degli utili idioti: Padre Antonio Spadaro, membro di spicco della Compagnia delle Indie fondata nel XVI secolo da Sant’Ignazio di Loyola col nome di Compagnia di Gesù, salvo poi cadere secoli dopo in una assurda mutazione genetica. Questo prode indiano ha pubblicata di recente sul suo profilo social una Madonna presa dal giornale delle Dame della Carità dell’Opera San Vincenzo de’ Paoli, ossia il quotidiano comunista Il Manifesto. A parte questa Madonna sul gommone, il povero Antonio Spadaro ― se avesse memoria, ma soprattutto l’intelligenza che proprio non ha ―, dovrebbe ricordare quando Il Manifesto, negli anni Novanta, esordì con una vignetta giocata sull’ambiguo, perché riferita alla cantante Madonna, al secolo Barbara Eleonora Ciccone, sulla quale erano raffigurati due ecclesiastici che esordivano dicendo: «Madonna puttana!». E dovrebbe pure ricordare, il prode indiano Antonio Spadaro, che lo storico vignettista de Il Manifesto, nel dicembre del 1997 è condannato per vilipendio alla religione cattolica grazie a un irridente crocifisso che affermava: «I cattolici non si fanno le pippe!». Beninteso: nessuno è tenuto né obbligato a credere alla divinità di Cristo, alla sua risurrezione e ascensione al cielo. Però c’è una cosa di cui si è tenuti a tenere laicamente conto, com’ebbe ad affermare a suo tempo proprio un ateo comunista, il filosofo Massimo Cacciari: «Su di un uomo innocente affisso con quattro chiodi sopra un palo, condannato a una morte così umiliante e dolorosa, c’è poco da fare satira».

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Basterebbe pensare a che cosa accadrebbe oggi — da qui ribadisco: l’intelligenza di cui è privo Antonio Spadaro —, se qualcuno facesse una satira sul corpo di un profugo morto annegato nel Mare Mediterraneo, o se qualcuno osasse fare una satira su Greta Thumberg. Perché su una satira sopra Santa Maria Goretti, presso la Domus Sacthae Marthae ci passerebbero tutti sopra, dal maggiordomo sino a Pol Pot, ma sulla scandinava dea Greta: giammai! Basti dire che all’interno del Vaticano, in nome della salute e dell’ecologia, è stata bandìta la vendita delle sigarette, salvo però trovare periodicamente prelati attaccati a qualche turgido sigaro cubano, ma quella è tutt’altra faccenda. Ormai abbiamo capito da tempo che le questioni morali del clero non turbano Pol Pot, per turbarlo e ottenere la sua dura condanna bisogna mollare ‘n carcio ar culo a uno zingaro molesto che te s’appiccica addosso come ‘na piattola e che osa strattonarti per la strada pur di costringerti a mollargli qualche soldo. Questi sì, che sono i peccati mortali della nuova Chiesa!

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Nel corso degli anni Il Manifesto, oltre alle bestemmie velate dietro al nome di una cantate pop auto-nominatasi Madonna, si è accanito con vignette satiriche sui Sommi Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, molte delle quali di rara volgarità e cattiveria; mostrando ripetutamente mancanza di rispetto non tanto verso Giovanni Paolo II nella sua qualità di Romano Pontefice, ma verso un uomo anziano e sofferente per la malattia fisica. Chiunque può fare una agevole ricerca e reperire in internet queste raccolte di vignette oscene e blasfeme, a partire da quella su Benedetto XVI che con l’elmetto da soldato nazista in testa rincorre una procace fanciulla, dicendo di essere ormai stanco della continenza sessuale.  

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La domanda è quindi di rigore: quell’utile idiota del direttore de La Civiltà Cattolica, non aveva di meglio, sul quale andare a pescare? Se infatti questo indiano avesse tratta un’immagine da un film porno di Ilona Staller o Pamela Anderson, sarebbe stata cosa meno grave, perché queste due Signore hanno trascorse le loro vite a girare film a luci rosse; non l’hanno trascorsa a irridere Cristo, la Vergine Maria, i Santi, i Sommi Pontefici e la Chiesa Cattolica intera esposta alla pubblica berlina di vignetta in vignetta, di articolo in articolo.

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L’altra palma d’oro al merito dell’utile idiota può essere assegnata a S.E. Mons. Vincenzo Paglia, una autentica nullità teologica, ma anche un acclarato disastro pastorale, che di amabile ha solo un sorriso falso come uno zircone spacciato per diamante, dietro il quale cela rara cattiveria vendicativa, sperimentata da tutti coloro che in qualche modo hanno cercato di opporglisi, pagando in cambio l’elevato prezzo imposto di prassi da persone che sono al di sotto della umana mediocrità, sebbene finite in delicati ruoli di governo, o se preferiamo di potere.

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L’utile idiota Vincenzo Paglia, chiamato a ricoprire un ruolo di delicato rilievo presso la Santa Sede dopo che aveva portata la piccola Diocesi di Narni Amelia sull’orlo della bancarotta, di recente toccò l’apice col suo intervento presso la sede del Partito Radicale, dove magnificò la «eredità spirituale di Marco Pannella», un autentico figlio di Lucifero assieme alla sua sodale Emma Bonino. Inutile ricordare che entrambi hanno portate avanti, per decenni, politiche e ideologie che costituiscono l’apice dello sprezzo per il diritto naturale ed i fondamenti basilari della cristianità: aborto, eutanasia, sperimentazioni genetiche da far impallidire lo stesso Josef Mengele, matrimonio tra coppie dello stesso sesso, adozione dei bambini alle coppie gay e via dicendo … fin quando non si trovò di meglio da fare che porre sulla bocca di Pol Pot una frase che celebrava la impenitente abortista Emma Bonino come «una grande italiana», frase che si dice sia stata ispirata al leader cambogiano proprio dall’utile idiota, nonché indiano, Antonio Spadaro. Infatti Pol Pot, venendo dall’altra parte del mondo, ossia dalla Cambogia, che cosa ne poteva sapere, di Emma Bonino? E quando mai l’aveva conosciuta? Da qui la splendida imbeccata degli utili idioti di corte.

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Poteva forse, il Demonio, tramite i suoi accoliti, scegliere un soggetto migliore di Vincenzo Paglia, per distruggere il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II sulle scienze del matrimonio e della famiglia? Detto questo, senza cadere in quello che è il grave peccato dei giudizi temerari, ma basandosi solo sui moniti di Nostro Signore Gesù Cristo, circa il fatto che ogni albero si riconosce dai frutti che dà [cf Mt 7, 16-20; Lc 6, 43-45]; posto quindi che il principale dei frutti è la fede, che come tale può essere riconosciuta solo dalle opere [II Gc 1, 18], possiamo tristemente dedurne che sia l’indiano, sia quella autentica nullità pastorale e teologica di Vincenzo Paglia, sono due uomini senza fede. A dirlo non sono miei giudizi severi e temerari, bensì le loro opere, ed il tutto ― ripeto ― alla prova provata dei fatti. Poi, se frattanto sono stati cambiati i metri di giudizio indicati dal Santo Vangelo, che ciò venga chiarito quanto prima con un bel motu proprio emanato dalla Presidenza della Repubblica della Cambogia, se il Presidente non è troppo impegnato a infierire altri colpi alla Chiesa di Cristo con la preparazione del Sinodo Pantedesco fatto passare per Sinodo Panamazzonico [cf QUI].

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Per la mancanza di fede e le relative opere prodotte dalla carenza di fede, grazie a gente di questo genere è esplosa nella Chiesa la centrale nucleare di Cernobyl. I motivi principali della esplosione, vanno anzitutto ricercati nella incompetenza di chi la gestiva. In breve ricordiamo che il personale posto a gestire questa centrale era composto perlopiù da tecnici non qualificati per quel genere di reattore. Il direttore della centrale era privo di esperienza su impianti nucleari, avendo lavorato in precedenza solo presso centrali a carbone. Anche il capo ingegnere, sino a prima, aveva lavorato presso impianti convenzionali. Il capo ingegnere dei reattori numero 3 e 4 aveva invece una scarsa esperienza con i reattori nucleari; e non parliamo di tutto il resto, dinanzi a un disastro causato anzitutto dalla incompetenza tecnica di quanti erano preposti alla sua gestione.

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Dopo l’esplosione del reattore avvenuta la notte del 26 aprile 1986, nei tempi a seguire i danni furono enormi nell’intero corso degli anni Novanta, quando in Europa si registrò una vera e propria epidemia di tumori. Soltanto a distanza di anni, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, abbiamo saputo che i danni, già di per sé enormi, avrebbero potuto essere molto maggiori, se il regime sovietico dell’epoca non avesse sacrificate le vite di numerosi operai destinati ad una morte sicura, di cui erano consapevoli non solo coloro che li ingaggiarono, ma soprattutto coloro che accettarono. Da questo si può misurare, alla prova provata dei fatti, quella che è la fiera e storica grandezza del Popolo Russo: gli operai che accettarono di adempiere a quei lavori erano infatti tutti volontari, molti di loro giunti dalle province più sperdute dell’allora Unione Sovietica.

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A Cernobyl il pericolo era costituito dal nocciolo ancora incandescente del reattore nucleare sempre in piena attività, che se fosse ulteriormente sprofondato nel sottosuolo sarebbe giunto a contatto con l’acqua, causando nuove esplosioni di vapore, ma soprattutto inquinando in modo irreversibile le falde acquifere per i secoli avvenire. Da ciò ne sarebbe conseguito che per una estensione di migliaia di chilometri non si avrebbero più avute acque potabili né acque per l’irrigazione agricola. Fu allora che vennero chiamati i minatori, per lavorare manualmente sotto il reattore dove scavarono un tunnel per inserire sistemi di raffreddamento nei livelli inferiori della centrale. Le mascherine protettive di cui erano dotati, oltre a essere inutili rendevano loro difficoltoso respirare, sicché finirono per lavorare nudi, respirando sostanze altamente radioattive. Tutti questi minatori morirono entro breve tempo, affetti da patologie tumorali talmente gravi e dolorose dinanzi alle quali la morfina pura somministrata come anti-dolorifico, più o meno equivaleva a una iniezione di acqua distillata.

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È con questo presto detto: noi siamo i minatori mandati da Cristo a morire, consapevoli di morire per salvare quel salvabile che può essere salvato sacrificando vite umane innocenti. Nel mentre, gli Antonio Spadaro ed i Vincenzo Paglia, oltre a essere i diretti responsabili dell’esplosione della centrale nucleare a causa della loro incompetenza, si dilettano a smerciare vignette, oppure a magnificare l’eredità spirituale di Marco Pannella, dopo avere completamente distrutta l’opera e il magistero del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, mentre gli eroici minatori scavano un tunnel sotto il reattore nucleare, consapevoli che questo è l’unico sistema per evitare danni irreparabili a milioni e milioni di esseri umani, in favore dei quali qualcuno deve necessariamente pagare con la vita propria, esattamente come Cristo Signore pagò per l’umanità intera.

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Può essere che noi minatori mandati e andati liberamente a morire per scavare il tunnel sotto il reattore nucleare, si finisca nel Paradiso, come può essere che Antonio Spadaro e Vincenzo Paglia finiscano nell’Inferno al divino grido: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno» [Mt 25, 41].

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Chi, se non un utile e indomito idiota, mentre un reattore nucleare esploso semina veleni radioattivi in tutta Europa, può cimentarsi in vignette contro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ottenendo come sicuro risultato di fargli avere alle prossime vicine elezioni tre milioni di voti in più? In tal senso, conoscete forse un ecclesiastico più improvvido e narciso di quanto nei concreti fatti mostra di esserlo l’utile idiota indiano Antonio Spadaro? Perché una cosa è certa ― e noi preti questa realtà ce l’abbiamo sotto gli occhi ―: mentre le piazze nelle quali parla questo “pericoloso populista” o come qual si voglia “fascista”, sono gremite, le Chiese sono sempre più vuote. E mentre adempiendo alle direttive emanate dalle psicosi nevrotico-ossessive di Pol Pot, L’Avvenire, L’Osservatore Romano, Famiglia Cristiana, la bassettiana Conferenza Episcopale Italiana e compagnia bella cantando, parlano solo di profughi e migranti, nella Diocesi del Romano Pontefice aumentano da cinque anni a questa parte i genitori che non fanno battezzare i figli, mentre quelli che prima del febbraio 2013 li avevano già battezzati, non li mandano al catechismo per ricevere la Prima Comunione e la Santa Cresima. 

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Pensano forse, gli utili idioti agli ordini di Pol Pot, di risolvere il non lieve problema battezzando l’esercito di musulmani che sta dando l’assalto alla povera, vecchia e morente Europa? Che dire: auguri! Intanto però, a morire nella galleria sotto il nocciolo del reattore termo-nucleare di Cernobyl, ci siamo noi, a lode e gloria di Dio, allo scopo di salvare il tanto o poco che è possibile salvare. Perché il Paradiso, ma anche un leggero Purgatorio, ha un prezzo da pagare che merita di essere pagato, perlomeno da parte nostra che siamo dei credenti, al contrario degli atei che sono invece convinti che questo momento di abominio e desolazione che sta deturpando la Chiesa di Cristo non passerà mai, che la vita è una sola e che non esistono giudizio di Dio e vita eterna. Per questo, cercano di arraffare tutto quello che possono arraffare: perché non credono al giudizio di Dio, non credono alla risurrezione dei morti e nella vita del mondo che verrà.

Amen!

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dall’Isola di Patmos, 11 agosto 2019

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UN ANNUNCIO AI LETTORI: IMMINENTE PUBBLICAZIONE

Vi avvisiamo che immediatamente dopo il 15 agosto entrerà in distribuzione entro la fine del mese il libro di Ariel S. Levi di Gualdo sulla setta neocatecumenale. Si tratta di un testo interamente costruito su documenti inoppugnabili e su testimonianze autentiche altrettanto documentate. In circa 280 pagine di testo è fatta anzitutto una rigorosa analisi storica, teologica e giuridica di questo fenomeno che, sebbene intriso da sempre di gravi eresie, ha potuto proliferare  come una pericolosa setta intra-ecclesiale, contando purtroppo anche sulla debolezza degli ultimi pontefici, condizionati loro malgrado da una situazione ecclesiale ed ecclesiastica non facilmente gestibile, che versa oggi in stato di profonda e purtroppo irreversibile decadenza. L’opera di Ariel S. Levi di Gualdo è stata dedicata alla venerabile memoria di due presbìteri e teologi romani: il Servo di Dio Pier Carlo Landucci [1900-1986] e Padre Enrico Zoffoli C.P [1915-1996], che per primi denunciarono con profetica lungimiranza, sebbene inutilmente, le gravi e pericolose eresie del Cammino Neocatecumenale.

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22 commenti
  1. Luca G
    Luca G dice:

    Ottimo articolo! Grazie a Dio c’è ancora luce nella (ex) Chiesa Cattolica postconciliare, ormai ridotta ad una onlus sorosiana.

  2. daouda
    daouda dice:

    Reverendo padre Ariel dovreste accellerare, perché i tempi vanno molto veloci.
    Alché sarebbe finalmente giunto il momento di guardare alla storia dell’infiltrazione gesuitica in ogni ganglo, prendendo ogni posizione pre 1800 infingarda ed osteggiata ma , vedendo poi l’ortodossia fittizzia di cui hanno fatto sfoggio ( li vogliamo accusare finalmente di razzismo nella loro strumentale idiozia di moda…veramente a leggere il loro oracolo ufficale abbiamo la storia del mondo priva di scienza dimostrata, dall’alto della loro scIenza ), dichiararli per quello che sono.

    Tutti i tridentini non guardano alle cause, disposti a retrodatare la magagna a qualche fregola del momento, piagnucoloni sull’oggi, quando invece fu dai primordi così.
    Lo deve dire chiaro e tondo: JEWsuiti!

  3. eranuova
    eranuova dice:

    commenti probabilmente rivedibili nella forma (alcuni anche nella sostanza), ma… potresti correggere Cernobyl nella sua forma corretta: Chernobyl?…

    • Luigi
      Luigi dice:

      A dire il vero la forma corretta è Černobyl’ o Čornobyl’. Che facciamo? La gara a chi piglia la medaglia del secchione?

  4. Daouda
    Daouda dice:

    3 appunti

    a) se la visita di Giovanni Paolo II ha realmente favorito la scarcerazione di certuni e favorito l’allentamento della “caccia” , beh, questo và tutto a suo demerito.

    b) Chiesa sovietica…mmhhhh…vi rendete conto reverendo padre che state scrivendo la realtà? Cito Bella Dodd ma la Polonia ahi ahi, non ha mai marcato bene…

    c) questi non sono utili idioti, sono quinte colonne

  5. Attilio sacco
    Attilio sacco dice:

    Aggiungo che questi continui interventi nella politica stanno portando a suscitare riflessioni politiche sul culto mariano.
    Secondo lei dove vuole parare quest’articolo condiviso dallo stesso P Spadaro qualche ora fa?
    https://dev.gliasinirivista.org/2019/07/salvini-e-la-madonna-krajewski-e-la-luce-elettrica/

    ne viene fuori un quadro politico del culto che è intollerabile e pericolosissimo e ho letto molti commenti che sostenevano l’appartenenza di destra da parte dei devoti di Mejugorie e di Fatima da opporre alla Madonna nera sudamericana. Una follia.
    Mi chiedo a cosa porti giocare sui social con tutte queste ambiguità e ai rischi di questi politicismi. Pensano di essere più bravi di Salvini in politica? dovrebbero stare attenti a fare un mestiere che non è il loro

  6. Raptor84
    Raptor84 dice:

    Spronate i vostri cari e soprattutto voi stessi alla riconciliazione con Dio.. prima di fare ciò,chiedete allo Spirito Santo l illuminazione per una buona e santa confessione,ritornate nelle Chiese e mangiate il Pane vivo che viene dal cielo!pregate il Rosario affinché la Madre interceda e faccia mitigare i castighi che tra non molto verranno da Dio per mezzo di suo figlio e Signore nostro Gesù! Ben vengano al più presto pero..perché se ci pensate Oh voi provvidi seguaci di quel pazzo demone chiamato Kiko insieme a tutte le sette nel mondo e le altre religioni ispirate dal maligno,Oh voi vescovi e cardinali seguaci di Satana che state distruggendo l opera millenaria di Cristo e dei Santi,Oh voi uomini di scienza,atei ciarlatani che avete innalzato gli uomini per alcune loro frasi e teorie partorite dal loro limitato e corrotto cervello e anche voi..Oh voi che tirate in mezzo la parola omofobia per giustificare le vostre sozzure con quell’insieme di lettere… LGBT!scandalizzatori di bambini! Può Gesù permettere ancora alito di vita a questo mondo divenuto Sodoma e gomorra? Poco tempo vi resta e poi…il giudizio! Io mar morto ha preso vita! Grande padre Ariel!prego per lei!

  7. Attilio sacco
    Attilio sacco dice:

    Egregio Padre,
    P Spadaro è anche attivo su Twitter. Ieri sera tweetta citando un articolo dal titolo ” I libri da leggere se davvero vogliamo parlare della Madonna” scritto da un giornalista di Wired.
    Dato che era una raccolta di scrittori alla Michela Murgia, chiedo a Wired : ” Avete mai letto il Trattato della vera devozione alla Santa Vergine di San Luigi Maria Grignion de Montfort? ”

    Replica però P Spadaro : ” Io l’ho letto da ragazzo, sì. Ma prima ho letto il Vangelo che parla della Madre di Dio con una venerazione che è stata di recente profanata per vili interessi ” https://alzogliocchiversoilcielo.blogspot.com/2019/08/il-dovere-del-rispetto.html?m=1

    da notare quel “ma” avversativo che non è affatto casuale. In poche parole ci sta dicendo, va bene la devozione a Maria ma oggi dobbiamo dare un senso nuovo più evangelico.

  8. Alessandro
    Alessandro dice:

    Carissimo Padre Ariel
    a me starebbe bene anche un duro periodo di purgatorio se questo potesse giovare a questa povera Sposa di nostro Signore Gesù Cristo, vilipesa, ingiuriata, addirittura violata.
    Preghiamo affinchè, con l’intercessione del cuore immacolato di Maria, questi tristi figuri vengano folgorati sulla via di Damasco e tornino penitenti nella Chiesa, una Santa, Cattolica e Apostolica (come ipocritamente recitano quotidianamente nella professione di fede, mentendo sapendo di mentire). Anche per questi fratelli mi auguro la conversione e spero per loro che non abbiano a sentire la tremenda condanna:”Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno”.
    La ringrazio dal più profondo del cuore di tutto quanto sta facendo e prego lo Spirito che le dia la fortezza e il discernimento per proseguire il suo santo combattimento.
    Fratello in Cristo
    Alessandro

  9. Nicola
    Nicola dice:

    Caro padre Ariel,
    ma lo sa che criticando in continuazione il timoniere, anche se a ragione perché la nave affonda, lei si mette in grossi guai? Siccome temo per lei, mi permetto di darle qualche consiglio per salvarsi e magari anche trarre qualche vantaggio dalla sua mancanza di prudenza.
    1)a Roma il cardinal vicario cerca 12 “appassionati dello squilibrio” per parrocchia. Si faccia avanti, la prenderanno subito perché non c’è maggior squilibrato di uno che critica il dittatore.
    2)altrimenti vada a Lesbo, dica di essere uno sopravvissuto ai gas di Assad e, se dimostrerà di essere musulmano, sarà portato a Roma con un volo papale e posto sotto protezione.
    3)può anche decidere di andare in Libia, dipingersi di nero, imbarcarsi per l’Italia (tranquillo, il truce Salvini non c’è più) e qui giunto dichiarerà di essere gaio e perseguitato. Le si aprirà la carriera cardinalizia e sarà sotto la più alta delle protezioni. Come, non vuole avere a che fare coi Coccopalmerio? Suvvia, anche Napoleone ha sopportato una messa! Può sempre patteggiare una vicinanza non troppo ravvicinata.
    A mons. Paglia vorrei chiedere: per fare coming out, serviva farsi affrescare?

  10. Non Metuens Verbum
    Non Metuens Verbum dice:

    A proposito di eroi nei sotterranei di Chernobyl, vogliamo citare il cardinale George (non Jorge) Pell, che incarcerato dai giudici australiani (codesti sì utili idioti per conto di manine romane) non teme di esprimere a suo totale rischio un giudizio cattolico su operazioni ecclesiastiche pre-sinodali disinvolte.
    E qui chiedo a Don Ariel, visto che il Cardinale addita il “lavoro di scarsa qualità” della segreteria del sinodo, mi saprebbe esplicitare il ruolo che esercita il sottosegretario Mons. Fabio Fabene, che mi sembra molto più defilato del collega Bruno Forte ? Lo chiedo perché mia moglie lo conosce da ragazzo e anch’io lo conobbi ancora seminarista, e oggi capita che lo incontriamo e salutiamo per Montefiascone, e da una parte ci fa piacere che un concittadino faccia carriera, dall’altra sarebbe interessante conoscerne il prezzo.

  11. Fabrizio Giudici
    Fabrizio Giudici dice:

    Pensano forse, gli utili idioti agli ordini di Pol Pot, di risolvere il non lieve problema battezzando l’esercito di musulmani che sta dando l’assalto alla povera, vecchia e morente Europa?

    E certo che no, anche perché uno dei grandi sostenitori del sinodo Pana-Massonico si vanta di non aver battezzato indigeni da circa cinquant’anni. D’altronde abbiamo appreso che il proselitismo è una solenne sciocchezza.

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Fabio,

      le discipline ecclesiastiche, sul piano formale, si evolvono nel corso del tempo, ma la sostanza rimane quella.
      Anzitutto va tenuto conto che esistono due generi di scomuniche: la scomunica episcopale e la scomunica pontificia.
      Molti credono infatti che la scomunica sia qualche cosa che riguarda solo il Sommo Pontefice e la Santa Sede, dimenticando che ogni vescovo, nella propria diocesi, è pontefice.

      Dunque un vescovo diocesano può irrogare la scomunica per “delitto di eresia” a un proprio suddito, sia esso un ministro in sacris o un laico.
      La Santa Sede interviene direttamente:

      1. o nei casi particolarmente gravi, tipo quelli la cui portata investe l’intera Chiesa Cattolica ;
      2. a carico di vescovi, perché solo la Santa Sede può giudicare i vescovi.

      Dinanzi a una scomunica irrogata dal vescovo, lo scomunicato può appellarsi alla Santa Sede, mentre invece, dinanzi alla scomunica irrogata dalla Santa Sede, non c’è possibilità di appello, perché essa proviene direttamente o indirettamente dal Romano Pontefice.

      Il compito della Congregazione per la dottrina della fede, non è che sia propriamente quello di irrogare scomuniche, ma quello appunto di vigilare sulla ortodossia e sulla ortoprassi. Ovviamente, se la Santa Sede decide di irrogare una scomunica per eresia pratica e manifesta, in quel caso affida lo studio ed il giudizio a questa Congregazione, competente in materia di dottrina e di fede.

  12. Roberto
    Roberto dice:

    Grazie per il coraggio con il quale Lei, Don Ariel, si espone pubblicamente, chiamando le cose con il loro nome, e le persone con gli appellativi che meritano. Il fatto di vedere sacerdoti di solidissima dottrina e incrollabile fedeltà evangelica parlare chiaramente e duramente sui mali della Chiesa, e sulle persone che li favoriscono, è di grande conforto per tutti quei cattolici che, come me, spesso si chiedono se non stanno peccando di orgoglio, disobbedienza e fariseismo ogni volta che giudicano assurde, offensive, blasfeme, o semplicemente imbecilli, le parole di certi alti prelati, ad ogni livello della gerarchia ecclesiastica.
    Immagino che ci voglia lo stesso tipo di coraggio che un tempo avevano quegli ufficiali che si lanciavano per primi fuori dalle trincee, pistola in pugno, per infondere almeno un po’ del loro coraggio ai poveri fanti che poi, li avrebbero seguiti.

  13. Domenico
    Domenico dice:

    Qualche domanda e risposta:
    1) Chi è “ecclesiastico più improvvido e narciso” del soggetto in questione? Ovvio: Ariel Di Gualdo!!
    2) Chi fu principale responsabile dell’uccisione di Romero? Pol Pot o Bresnev Paolo II? Il secondo naturalmente!
    3) Chi si affacciò alla finestra di Pinochet in Cile? Pol Pot o Bresnev Paolo II? Il secondo naturalmente!
    Ad altri lettori ulteriori commenti su un articolo così acido, insensato e provocatorio!!

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Le critiche rivolte a me, le prendo senza problema alcuno, perché per quanto mi riguarda, su di me può esprimere ciò che vuole.
      Per quanto riguarda il resto, le rispondo eccome:

      lei è il classico ignorante internetico che saltando di blog in blog, si beve come acqua della verità le più clamorose scemenze messe in giro per la rete, presentandole poi come verità sensazionali. Strano che non abbia menzionato nel suo commento che … “Il Vaticano detiene il più grande deposito d’oro del mondo” o che “con i depositi della banca vaticana si potrebbe sconfiggere la fame nel mondo”, perché in internet trova fiumi di scritti in tal senso (!?).

      E le spiego perché, lei è un clamoroso ignorante:

      1. Lei conosce tutti gli atti del processo di beatificazione dell’Arcivescovo Oscar Arnulfo Romero?
      2. Ha studiato i resoconti di ben tre commissioni, due della magistratura de El Salvador e una terza portata avanti da un gruppo indipendente di studiosi nordamericani? Sono indagini durate anni e anni ed hanno coinvolto gruppi di studiosi dei più alti livelli.
      3. Lei conosce alla perfezione, quella che era all’epoca la condizione storica sociale e politica dei governi del Latino America e nello specifico quella del Cile? Ma soprattutto: lei è al corrente, con quell’affaccio al balcone del Santo Pontefice Giovanni Paolo II, quante furono le persone scarcerate che si trovavano recluse per reati politici? Quanti furono graziati dalla condanna a morte già data dal tribunale speciale del Cile? E infine sa, in che misura il regime allentò la morsa?

      ecc …

      Io sarò acido, ma c’è una cosa che però mi riconoscono anche i miei peggiori e intelligenti nemici: non parlo a vanvera, ma soprattutto non parlo senza prove provate.

      Questa la differenza che corre tra un “acido” e un ignorante internetico che legge qualche mezza frase a destra e a sinistra e poi s’improvvisa storico, politologo e via dicendo a seguire.

      … ah, dimenticavo: Hasta siempre compañero!
      Il marchio di fabbrica è impossibile da non riconoscere.

      P.S.

      I regimi peggiori e più sanguinari che il continente Latino Americano ha conosciuto, sono quelli di ispirazione marxista-comunista, quelli cosiddetti di destra, per quanto duri, furono meno devastanti a confronto, ma soprattutto fecero molti meno morti. Lo dicono i più accreditati storici del mondo, compresi quelli appartenenti alle correnti della sinistra internazionale, ma in ogni caso onesti nelle analisi lucide e veritiere.
      Si informi.
      Augusto Pinochet, a confronto di certi dittatori marxisti dell’America Latina, era una mammoletta.

      • GM
        GM dice:

        D’altronde gli utili idioti servono proprio a questo. Se volessi seguire una linea auto-distruttiva, mi basterebbe mettere nei ruoli chiave i migliori dementi che trovo in giro, perché devono credere a quello che fanno, perché sennò non sarebbero credibili. I dementi gongolano, pensando di essere stati eletti, e nel loro “ego delirio”, rincarano la dose sempre più senza capire che sono solo dei poveri burattini manovrati. Tattica. Dai risultati finali vedremo qual’era il progetto iniziale. Certo è che gli idioti summenzionati saranno e resteranno idioti, sacrificabili…

    • Non Metuens Verbum
      Non Metuens Verbum dice:

      Anche se sono righe sprecate, farei notare a Domenico che qualche tempo fa il Papa sudamericano uscito da una visita deferente e ammirata al vegliardo Fidel Castro disse di non aver incontrato nessun oppositore, perché nessuno si era presentato a chiedere udienza. Trascurò il dettaglio elementare che il regime aveva messo in carcere preventivamente tutti gli oppositori.

      A Don Ariel dico che plaudo alla scelta esemplare dei due idioti estratti dal folto mazzo. Solo mi chiedo: Idioti assolutamente sì, ma utili perché mai ?

  14. ornella
    ornella dice:

    Un articolo encomiabile a dir poco. È vero, noi deboli e insicuri traiamo forza dalle parole di chi sfida l’ira del nemico. In attesa che ci venga elargita la grazia di altrettanto coraggio.

  15. Luigi
    Luigi dice:

    L’immagine del disastro di Cernobyl è perfetta per descrivere l’odierna situazione della Chiesa. Ogni giorno si viene a sapere di qualche esplosione radioattiva che rende ancor più difficile l’opera dei soccorritori di questa povera Chiesa distrutta dagli stessi suoi operai. Quello che, ad esempio, sta facendo Paglia all’istituto San Giovanni Paolo II è a dir poco vergognoso, immaginando per giunta che quest’opera distruttiva gli è stata affidata dallo stesso Pol Pot.
    Proprio oggi ho avuto modo di leggere un articolo/inchiesta sulla (non) fede nell’Eucaristia di molti statunitensi che si credono cattolici (immagino gli stessi risultati per la Chiesa italiana). Desolante è a dir poco. Mi permetto di mettere il link. http://www.lanuovabq.it/it/inchiesta-choc-i-cattolici-non-sanno-cosa-sia-leucaristia. Altro che parlare di migranti ecologia e amenità del genere come ho letto nella sconcertante intervista all’ anticlericale Stampa: https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2019/08/09/news/papa-francesco-il-sovranismo-mi-spaventa-porta-alle-guerre-1.37325868/amp/Pi%C3%B9
    Per quanto mi riguarda non mi resta che armarmi di Rosario e pregare.
    Grazie don Ariel, che Dio la…

  16. fabio
    fabio dice:

    caro padre ARIEL
    perché parla di chiesa sovietica e non di falsa chiesa ?la profezia della Emmerich si è avverata,non pensa?e quella di LA Salette ?penso di si, lei?
    vi ringrazio

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