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Il primo a parlare di Pio XII negativamente fu Rolf Hochhuth, in 1963, con l’opera teatrale “Il vicario”, che all’epoca fece scandalo.
Il libro vendette molto e fu ovviamente utilizzato polemicamente.
L’operazione, igitur, è precedente al 1967 e in ogni caso fu condotta da persone nate prima della guerra (Hochhuth era del 1931) o durante o subito dopo, non certamente vent’anni dopo. Che poi le fandonie di Hochhuth siano state variamente riprese e amplificate anche in seguito da persone più giovani, questo è un altro discorso, rectus.
La ringrazio per questa precisazione da lei fornita a chi studia la figura storica di Pio XII da vent’anni e che a partire dal 2001 ha avuto ripetutamente accesso a più riprese a documenti dell’Archivio vaticano e dell’archivio della Segreteria di Stato che indubbiamente lei conoscerà e avrà studiato molto meglio di me.
A questo aggiunga che sono stato allievo dei due vecchi postulatori generali della Compagnia di Gesù alla quale fu affidata la causa di beatificazione di Pio XII e che per anni ho seguito il processo accedendo a numerosi carteggi storici che solo oggi cominciano a essere accessibili e resi pubblici.
Quamquam, in libro, che evidentemente lei non ha proprio letto, parlo abbondantemente dell’opera teatrale di Rolf Hochhuth del 1963.
Per poco che possa servire e valere le dico che non è mai opportuno né prudente fare puntualizzazioni come le sue basandosi non sul libro – che ripeto lei non può avere letto alla data del 21 January -, ma basandosi solo su una semplice e breve presentazione al libro, o su una cosiddetta “quarta di copertina”, ossia il retro della copertina in cui si presenta l’opera.
Purtroppo oggi va di moda fare la punta ai chiodi a questo modo, a maggior ragione non posso perdere occasione per dire e per dimostrare che un simile agire ed esprimersi non è affatto serio e che esula da ogni basilare criterio storico-scientifico.