La questione della Humanae Vitae è semplice: fate l’amore e fatelo bene. Chi sancisce nuovi dogmi è peggiore di chi i dogmi li pone in discussione e poi li decostruisce

LA QUESTIONE DELLA HUMANAE VITAE  È SEMPLICE: FATE L’AMORE E FATELO BENE. CHI SANCISCE NUOVI DOGMI È PEGGIORE DI CHI I DOGMI LI PONE IN DISCUSSIONE E POI LI DECOSTRUISCE

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Molti di coloro che parlano di ecologismo, natura e naturalezza, pronti a spendere per un capo di abbigliamento dieci volte tanto purché non sia tessuto con fibre sintetiche, poiché innaturali e quindi potenzialmente nocive per il corpo umano, come possono considerare invece naturale un preservativo di gomma messo come una tuta sintetica sul membro virile del maschio durante un naturalissimo rapporto sessuale? È più nociva e innaturale una tuta da ginnastica fatta con tessuti sintetici, oppure un preservativo che si frappone tra l’uomo e la donna durante la naturalezza dell’amore?

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Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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7 commenti
  1. Achille dice:

    Reverendo Padre Ariel,

    Lei scrive

    “la proibizione dell’uso dei contraccettivi, per quanto sia espressione di sommo magistero supportata sul diritto naturale e sulla traditio catholica, non può essere, oggi e neppure domani, sorretta su elementi dogmatici tali da ricorrere ex cathedra ad un pronunciamento solenne del magistero infallibile”.

    Ma poi scrive anche

    “Questa disciplina sancita dal Beato Pontefice Paolo VI è da intendersi come proposta infallibilmente, purché nessun teologo, più o meno ferrato nelle precise materie dottrinarie e morali, finisca col confondere un pronunciamento legato alla infallibilità di cosiddetto secondo grado ecc”

    E allora le chiedo: posto che la disciplina sulla contraccezione non può essere dogmatizzato, a cambiare tale disciplina si incorrerebbe in eresia come si negasse un dogma, visto che a quanto pare rientra nella infallibilità di secondo grado?

    In altre parole: affermare che in certi casi l’utilizzo di contraccezione non abortiva possa essere moralmente lecito, è eresia oppure no?

    La ringrazio in anticipo per la risposta.

  2. candiac dice:

    don Ariel, vorrei fare un appunto a quanto scrive a riguardo della “creazione” di nuovi dogmi.
    Considero giusto il richiamare chi dogmatizza certi principi ad essere cauti e, casomai, lasciare fare il Magistero. Tuttavia trovo i suoi argomenti molto forzati tali, secondo il mio modesto avviso, da non aiutare a una corretta riflessione.
    In primis l’esempio sulla masturbazione. Pur capendo le sue ragioni, che si addicono più a un medico che a un prete, non ho letto una sola sua frase sul fatto che la masturbazione è un peccato mortale. Detto come lo dice lei, pare sia quasi auspicabile che accada. Ripeto: per quanto comprendo le sue ragioni, tutte umane però, se aprò il Catechismo, non vi trovo parole come le sue, bensì parole come “atto intrinsecamente e gravemente disordinato”. Immagino che mi citerà il seguito del paragrafo 2352, da cui si legge che vari fattori possono diminuire la colpevolzza morale, uno su tutti l’ignoranza. Ma questo, lo sa bene, è inverosimile perchè siamo nel 2018. Forse ai tempi di mia nonna, ai primi del ‘900 si poteva essere ignoranti in materia di moralità sessuale. Ma uno che sia passato da un confessionale, può ancora non sapere?

    E se un ragazzo passa dal confessionale senza che un prete gli dica che quel qualcosa è peccato, sarebbe bene che quel prete fosse sospeso perchè incapace di fare il suo lavoro.
    comunque, alla fine, se chi si confessa sa da quel momento che la masturbazione è peccato mortale, non potrà più accampare l’ignoranza, non trova?

    Per la comunione ai divorziati … ha perfettamente ragione: non si può inserire nel Credo l’istanza della indissolubilità del matrimonio. Ma le domando: non basta che le labbra divine abbiano pronunciato una frase chiarissima in merito, tale che divenga intoccabile, al pari di un dogma?
    si può discutere sul preservativo, sul quale Gesù non si è espresso effettivamente. Ma sul divorzio mi pare che siamo, anche se non formalmente, sul ‘diritto’ divino.

    in ultima analisi, l’esempio del suo disgraziato ex prof dice tutto e nulla. Dice tutto perchè ci addolora l’estrema incoerenza e ipocrisia. ma non può essere eretto a regola per mitigare altre situazioni, come l’uso del condom o della masturbazione.

    Sennò, alla fine, rispetto a quello che fa la Staller, anche l’andare con a letto con donne diverse ogni sera, facendolo segretamente è sempre meno…

  3. non metuens verbum dice:

    Caro Don Ariel,

    (1) nella classifica dei vizi capitali e conseguenti peccati, è ovvio che il primo è la superbia luciferina del Non Serviam. Tuttavia da sempre, e oggi soprattutto con virulenza mai vista, la lussuria in tutte le sue forme, è l’arma scatenata dal nemico per scardinare tutta l’opera del Creatore, contro la persona, contro la famiglia, contro la società civile, contro la Chiesa. Un solo esempio: il disastro da Lei vivamente descritto di preti e vescovi e cardinali, non nasce forse in altissima percentuale da fatti di lussuria, praticata o forse talvolta immaginata ?

    (2) Alcuni Francescani dell’Immacolata saranno pur stati supponenti, ma ciò giustifica il perseguitarli tutti ? E soprattutto, se le loro colpe erano tanto gravi, perché mai nessuno le ha dichiarate apertamente ? Perché ancor oggi è impossibile sapere di che cosa mai siano accusati, per essere stati commissariati con metodi finalizzati all’estinzione ?

    (3) In particolare e specificamente, che cosa si può dire – ma nessuno dice – a carico del padre Manelli, per giustificarne la detenzione e segregazione più dura e intransigente di quanto imposto al notorio delinquente Marcel M. Degollado ?

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Lettore,

      lei ha ragione in tutto, in modo logico e sapiente.

      Tenga conto ovviamente che certi argomenti complessi si è sempre obbligati ad affrontarli da una o più angolature, perché farlo da tutte è impossibile.

      Pertanto, che la sessualità umana non sia il centro dell’intero mistero del male, è ovvio, ma che attraverso la lussuria molte anime siano guidata da sempre verso l’Inferno, è altrettanto vero. Le faccio un solo esempio tra i tanti: pensiamo alla straordinaria utilità della rete telematica e dell’internet, con il quale noi teologi e pastori in cura d’anime possiamo raggiungere e interloquire con tante persone e con molta più facilità del passato, facendo anche e soprattutto tanto bene. Ebbene, io che pure su Internet ci lavoro da anni e anni, basti dire che la mia posta elettronica risale ormai al lontano 1996, ho impiegato molto tempo per rendermi conto e per capire che oltre il 50% dei materiali che circolano per la rete sono di contenuto e di sfondo pornografico e che qualsiasi bambino o adolescente, semplicemente digitando sul motore di ricerca – mi passi il termine, ma è necessario – “scopate” o “film porno”, si ritroverà dinanzi pagine e pagine senza alcuna censura, se i suoi genitori non hanno provveduto ad inserire gli appositi blocchi.

      La rassicuro infine che in passato, ed anche per più volte, ho duramente criticato la severità con la quale è stato trattato il Padre Stefano Maria Manelli, ed anche in questo mio scritto, come avrà visto, ho ribadito che prima di commissariare i Francescani dell’Immacolata andavano commissariati molti altri, a partire proprio dai Gesuiti.

      Per quanto riguarda quell’uomo di Satana di Marcial Maciel, io sono convinto da sempre che in futuro saranno rese di dominio pubblico le gravissime responsabilità di molti alti prelati nella copertura di questa figura e di questa vicenda andata avanti per decenni, mentre venivano rovinate intere generazioni di studenti e deformati irreparabilmente giovani nel loro percorso vocazionale; e sarà appurato che, dietro a queste coperture, c’era un gran giro di soldi, insomma: la simonia.

      La Santa Sede ha sbagliato, ed ha sbagliato gravemente, a non sopprimere la Congregazione dei Legionari di Cristo, perché da un albero marcio non possono nascere e svilupparsi frutti sani. E per questo, ripeto, molti ecclesiastici, in un futuro non forse lontano, saranno indicati con ignominia dinanzi alla storia della Chiesa, rimanendo ascritti ad essa con ignominia.

  4. Andrea dice:

    Caro padre Ariel
    in una delle dodici apparizioni mariane approvate ufficialmente, la stessa Beata Vergine Maria ha chiesto – per ora invano – di essere venerata con il titolo di Corredentrice. Mi pare quindi che quantomeno se ne possa discutere apertamente.
    (Ricordo per inciso che la Donna vestita di sole fu vista per la prima volta da occhi mortali proprio a Patmos…)

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Andrea,

      la prego di leggere quello che ho scritto e non quello che non ho scritto, perché io spiego e chiarisco che un conto è discutere, un conto è dare per certo un dogma mai proclamato, ed agire di conseguenza, come se fosse un dogma della Chiesa.

      In quanto al discutere, alcune delle più belle discussioni della storia della Chiesa, avvennero a Parigi tra le varie scuole teologiche nel XIV secolo proprio attorno a quello che oggi è il dogma della Immacolata Concezione, che fu proclamato solo circa cinque secoli dopo dal Beato Pontefice Pio IX. E le discussioni si fecero a tal punto accese che il Beato Duns Scoto, oggi noto come il Dottore dell’Immacolata, fu accusato anche di eresia da opposte scuole teologiche.

      Tutto questo fa parte, da sempre, del prezioso dibattito teologico.

      Che le apparizioni della Madonna di Amsterdam, alle quali lei si riferisce, siano state riconosciute come autentiche dalla Chiesa, è un fatto. Le risulta però che oltre al riconoscimento di questo fatto, la Chiesa abbia anche riconosciuto come autentiche tutte, ma proprio tutte quante le parole riferite dalla veggente nel corso della sua intera vita?

      Si informi in tal senso, perché riconoscere un fatto come autentico non implica affatto riconoscere come autentici anche tutti quanti i sospiri riferiti da uno a da più veggenti.

      O per meglio chiarire il tutto con un altro esempio: a Fatima, la Chiesa, ha riconosciuto come un fatto le apparizioni, ed in seguito ha riconosciuto come autentici quei messaggi noti anche come “i segreti di Fatima”.
      La defunta Serva di Dio Lucia Dos Santos, nel corso della sua lunga vita, si dice abbia ricevuto anche altri segni e ispirazioni dalla Beata Vergine, su diversi dei quali riferì sia in colloquio al Vescovo della Diocesi sia successivamente in messaggi indirizzati a diversi Sommi Pontefici. Non mi risulta però che alcuno di quei numerosi messaggi siano stati ancora approvati come autentiche rivelazioni; eppure, la Chiesa, ha riconosciuto l’apparizione di Fatima …

      Vede, se io dichiarassi di non credere che la risurrezione di Cristo Dio è avvenuta e che è un fatto storico e fisico, ma che si tratta invece solo di una metafora, negherei in tal modo il fondamento principe del mistero della Rivelazione, perché la nostra fede si regge interamente sulla risurrezione di Cristo, come ci insegna il Beato Apostolo Paolo, non si regge sulle rivelazioni private. Pertanto, il negare questo fondamento centrale della fede mi renderebbe eretico e mi escluderebbe dalla comunione della Chiesa.

      Diversamente invece, se io affermassi di non credere a tutte le rivelazioni soprannaturali di un veggente, le assicuro che potrei andare a letto la sera e dormire sonni tranquilli in perfetta comunione con la Chiesa.

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