il Cogitatorium di Ipazia – Avanti popolo alla Riscossa …

—  IL  COGITATORIUM  DI  IPAZIA  —

AVANTI POPOLO ALLA RISCOSSA …

Non bisogna assolutamente visitare i siti porno per gatti, perché ciò è male, parecchio; come non bisognerebbe visitare né prendere gli articoli pubblicati su certi siti e blog ormai specializzati a prendere l’apparente bene e mutarlo nel supremo male della critica distruttiva e oltraggiosa nei riguardi della Santa Chiesa e del Sommo Pontefice.

 

Autore Ipazia Gatta Romana

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Ipazia Gatta Romana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2 commenti
  1. LDCaterina63 dice:

    leggo qui: come Tommaso d’Aquino riguardo l’Immacolata Concezione.
    Non concordo molto su questa ossessione che san Tommaso fosse contro o contrario all’Immacolata fin dalla sua concezione. Santa Caterina, discepola di San Tommaso fin nelle midolla, nel commentare la Passione di Gesù, scrive: ” Ragionevole cosa era che, come cosa sua, Ella si dolesse, perché Egli, l’Amato Figliuolo aveva tratto da Lei quella carne immacolata“, e non esprime qui già quello che era teologicamente assunto da tutta la Chiesa riguardo ad una concezione ampia sull’Immacolata stessa? La carne immacolata assunta dal Figlio era della Madre….
    San Tommaso non era contro l’immacolatezza di Maria fin dal suo concepimento, ma molto più semplicemente non era stato commissionato a questo fine, di fatto non scrisse proprio nulla contro l’immacolata. Gli si attribuisce che “fosse contrario”, ma sulla base di cosa poi non lo si capisce, perchè non fu e non era un compito suo. E non poteva diventare ciò che è diventato se in cuor suo, pur nulla scrivendo, fosse stato contrario al puro concepimento della Madre di Colui del quale ha scritto le espressioni più angeliche che conosciamo…

    • Padre Ariel
      Redazione dice:

      Cara Caterina.

      In nessuna parte dell’articolo è stato scritto ed affermato che San Tommaso era “contro” l’Immacolata Concezione, si fa solo riferimento – e con tutto il dovuto rigore storico e teologico – a coloro che si “opposero nelle fasi degli studi preliminari”.

      Chiarisco meglio il tutto con un esempio di “opposizione” nell’ambito delle disputazioni o degli studi preliminari: il Patriarca di Venezia, Card. Albino Luciani, futuro Giovanni Paolo I, non era favorevole a quelli che in seguito saranno i contenuti della Humanae Vitae. Appena però Paolo VI si pronunciò e stabilì una precisa disciplina della Chiesa in materia, lui convocò il suo clero e disse: “Molti di voi sanno quello che io pensavo durante le fasi dei dibattiti in materia, ma adesso le discussioni ed i dibattiti sono finiti, il Sommo Pontefice si è espresso con una Enciclica e ciò che lui ha stabilito è dottrina vincolante della Chiesa”.

      La teologia dogmatica è una materia complessa verso la quale non si può avere un approccio di tipo “devozionale” o “catechistico”, perché fare o speculare in teologia dogmatica è altra cosa e richiede altri presupposti, altrimenti può accadere, come in questo caso, che si prendano due parole, si fraintendano, non si legga di rigore quello che è stato scritto – seppure in modo chiaro, preciso e documentato – ed infine si risponda nel merito di ciò che non è stato affermato.

      Nell’articolo è stata riportata fedelmente tradotta in italiano (visto che molti lettori non conoscono il latino) la testuale espressione che racchiude il concetto di San Tommaso, esattamente questa sotto:

      […] Il futuro doctor angelicus considerava la Beata Vergine risplendente di santità, però non contemplava la Immacolata Concezione, bensì ch’ella fosse stata purificata dal peccato originale dopo l’infusione dell’anima. Perche se la Beata Vergine «fosse stata concepita senza il peccato originale, non avrebbe avuto bisogno della redenzione di Cristo, e così Cristo non sarebbe il redentore universale degli uomini: il che pregiudica la sua dignità» [Somma di Teologia, III, q. 27, artt. 1-6].

      Attenzione, perché il concetto di “purificazione” dal peccato originale, avvenuta “dopo l’infusione dell’anima“, richiede una ulteriore precisazione. San Tommaso segue infatti la teoria aristotelica (Libro della generazione degli animali, II, III, 736a35), da lui espressamente citata (Summa Theologiae, III, 33, ob. 3), secondo la quale “in tempi successivi il corpo viene formato e preparato a ricevere l’anima”. Per cui la materia del corpo viene umanamente animata – riceve cioè l’anima umana – non nell’istante della concezione, ma attorno al 40° giorno dalla concezione. Dapprima abbiamo infatti la realtà vivente – il vivum -, poi la realtà animale – l’animal -, e infine la realtà umana – l’homo – (ivi), che “assorbe”, include e “oltrepassa” le precedenti (ivi, I, 118, 2, 2m)”.
      Posta quindi questa concezione tommasiana, affermare che la Beata Vergine sarebbe stata “liberata” dal peccato originale dopo la infusione dell’anima, implica affermare che ciò sarebbe avvenuto attorno al 40° giorno di vita.

      Il fatto che in passato, i teologi domenicani, furono avversi a quella che poi diverrà verità di fede e dogma proclamato, non lo dico io, lo dice la storia; una storia che non può essere certo cancellata attraverso una frase devozionale di Santa Caterina da Siena citata fuori luogo nel preciso e specifico contesto storico-dogmatico al quale questo articolo si attiene con scrupolo e chiarezza.
      In fondo a questo scritto è stato anche riportato in allegato il testo dello studio di un filosofo tomista e teologo dogmatico, mons. Cristoforo Charamsa, che è un devotissimo mariano ed un tomista a tutto tondo; invito a leggerlo perché è davvero illuminante.

      Inizialmente San Tommaso, nella sua “fase giovanile” era favorevole alla dottrina della Immacolata concezione della Beata Vergine, quando però diversi teologi presero ad affermare che la Vergine Maria non sarebbe stata redenta da Cristo, egli “rabbrividì” e reagì negando la sua esenzione dal peccato originale; e questo è un fatto storico e teologico-speculativo documentato, non invece come tu dici una “ossessione”.
      Con la ineccepibile logica speculativa filosofico-teologica propria di San Tommaso che proprio per essa divenne il grande che tutt’oggi è, il doctor angelicus si rifece a San Paolo che afferma come nel peccato di Adamo tutti hanno peccato e pertanto tutti hanno avuto bisogno della redenzione di Cristo: «Per la disubbidienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori» (Rm 5,19). E ancora; «Come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rm 5,12).

      L’Aquinate affermò dunque che Maria, subito dopo il suo concepimento, ricevette una straordinaria santificazione nella sua anima, che cancellò il peccato originale.
      Le fonti storiche domenicane riportano che verso il termine della sua vita San Tommaso, durante una predicazione che tenne a Napoli, retrocesse dalla propria posizione e tornò a fare propria quella che invece aveva maturato nel suo periodo giovanile.

      Non fu l’unico San Tommaso d’Aquino, devotissimo della Vergine Maria, perché anche altri santi altrettanto devotissimi negarono la sua Immacolata Concezione: San Bernardo di Chiaravalle e Sant’Alberto Magno, anch’essi dottori della Chiesa.
      Sant’Anselmo d’Aosta, al quale in buona sostanza si rifà l’Aquinate, sosteneva che la Beata Vergine era stata come tutti concepita col peccato originale dal quale fu anticipatamente redenta da Cristo prima della sua nascita. La tesi della “redenzione anticipata” viene assunta anche nelle speculazioni di Bernardo di Chiaravalle, di Alessandro di Hales, di Bonaventura di Bagnoregio, oltre ai già citati Alberto Magno e San Bernardo di Chiaravalle.

      La Chiesa ha tenuto in somma considerazione il pensiero dell’Aquinate al punto che nella definizione del dogma della Immacolata Concezione, avvenuta sotto il pontificato del Beato Pio IX, è stato scritto a chiare lettere che «Maria, in previsione dei meriti di Cristo, è stata redenta in singolare modo». In altre parole: per la Beata Vergine Maria è stata attuata una pre-redenzione, ossia è stata preservata dal peccato originale sin dal primo istante del suo concepimento: sine labe originali Concepta (concepita senza peccato originale).

      Questa è la dottrina dogmatica della Chiesa, maturata dopo molti secoli, perché solo nel 1854 fu proclamato il dogma della Immacolata Concezione che come tale stabilì una verità di fede che chiuse, da quel momento in poi, tutte le legittime e doverose discussioni teologiche in materia avvenute in precedenza.

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