La saggezza di Ipazia gatta romana. La sciatteria clericale è divenuta quell’ottavo Sacramento che il Sommo Pontefice esalta. Appello: regalate un saturno di castorino al Padre Ariel, sarà lieto di indossarlo

– attualità –

LA SAGGEZZA DI IPAZIA GATTA ROMANA. LA SCIATTERIA CLERICALE È DIVENUTA QUELL’ OTTAVO SACRAMENTO CHE IL SOMMO PONTEFICE ESALTA. APPELLO: REGALATE UN SATURNO DI CASTORINO AL PADRE ARIEL, SARÀ LIETO DI INDOSSARLO

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Oggi, per udire il Santo Padre usare la parola «vergogna», bisogna respingere i colonizzatori islamici dell’Europa, o chiudere le porte a delinquenti e potenziali terroristi fatti passare in modo truffaldino per profughi, oppure bisogna indossare una talare; quella talare che da sempre, i preti, hanno usato come segno di sobrietà e di distacco dalla mondanità, ma anche come segno di quella riconoscibilità da alcuni pagata sino allo spargimento del proprio sangue.

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Autore Ipazia gatta romana

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Ipazia gatta romana

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7 commenti
  1. Iginio dice:

    Ma ha visto lo squallido “clergyman” con cui il cardinale Parolin si è presentato in Senato per il concerto di Natale? E meno male che era in una delle massime istituzioni della Repubblica Italiana, bel segno di rispetto… Per non parlare dell’ennesimo crocifisso seminascosto…

  2. Zamax dice:

    In economia si parla di variabili pro-cicliche o anti-cicliche. Per esempio, durante un ciclo recessivo possono esserci dei fenomeni pro-ciclici che tendono ad accentuare questa negatività. Allora chi governa è posto davanti alla questione di valutare l’opportunità di varare delle misure anti-cicliche. La cosa che colpisce di questo pontificato è che, sulla base di considerazioni astrattamente giuste (e mi riferisco solo alla buona fede del papa), si muove in maniera clamorosamente pro-ciclica aggravando le derive moderniste nella Chiesa. Oggi la vanità e la mondanità è patrimonio quasi esclusivo del prete che si getta in pasto al “popolo” confondendosi con esso, o con la sua caricatura, diventando così egli stesso la caricatura di una guida pastorale; la quale guida, invece, per la natura del proprio officio sarà sempre “condannata” ad una certa solitudine mondana, quand’anche dovesse muoversi quotidianamente tra i poveri delle “periferie”.

    • Zamax dice:

      Passa qualche giorno e ancora una volta il Papa, pur di andare “misericordiosamente” incontro al popolo, finisce per fare del populismo anche lui: infatti, non si può dire, oggi, sulla scia di certe sparate di Mons. Galantino o di un grossolano demagogo come Don Ciotti, che l’Italia è messa così male da “costringere i giovani a emigrare o a mendicare posti che non esistono” (giusto? ho capito bene?); e il giorno prima, cioè ieri, dire che l’Italia può e deve accogliere centinaia di migliaia di migranti come una benedizione, come una risorsa che ci salverà dalla decadenza (giusto? ho capito bene?). La mia impressione è che il Papa legga l’Italia con gli occhi del pensiero egemone progressista che caratterizza chi gli sta intorno, una specie di populismo “inclusivista”, e quindi politicamente corretto, e quindi non riconosciuto come tale (a differenza di quello “esclusivista”): per tale populismo, come per tutti i populismi, la priorità è cantare la canzone del giorno, infischiandosene di qualsiasi coerenza e ragionevolezza.

      Passa un altro giorno e lo stesso Papa, sempre per andare incontro “misericordiosamente” al popolo, finisce, come sovente gli accade, per creare confusione con l’esaltazione della Non-Violenza. Il Cristianesimo si definisce per quello che è, non per quello che non è; il Cristianesimo, per usare una terminologia filosofica di base, è supremamente Essere, non è un Non-Essere qualcosa. E’ ben vero che poi il Papa fa capire in qualche modo che per non-violenza intende un Essere Veramente qualcosa, ma perché andare ad usare e legittimare un concetto che nasce a-cristiano se non proprio anti-cristiano, e che in ogni caso è riduttivo dell’essere cristiano, dato che il non-uccidere (e sempre se ben inteso) ne è solo un corollario? Il concetto di Non-Violenza nasce in un ambito culturale dove la Verità NON-E’ ri-conosciuta e non viene posta a fondamento dell’etica.

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Beppe.

      Dopo questa … “messa show“, tutta giocata sull’irreale emotivo, quante prostitute si sono convertite e quante, appena terminata la celebrazione, sono tornare subito al loro lavoro ?
      Perchè Maria Maddalena, pentita e perdonata, ha cambiata vita divenendo una seguace del Signore Gesù, non è tornata a fare immediatamente marchette.

      A titolo di cronaca: il Sommo Pontefice Benedetto XIII, canonizzò ed elesse Santa Margherita da Cortona a patrona delle prostitute pentite.
      Attenzione: non “delle prostitute”, ma delle “prostitute pentite”.

      http://www.santiebeati.it/dettaglio/31450

      In caso contrario, si rischia di confezionare una Santa Messa dai risvolti quasi sacrileghi per la gioia degli ultra laicisti de Il Corriere della Sera.

      • Mario Di Dio Busa dice:

        p. Ariel,
        grazie per la sua chiarezza e limpidezza di insegnamento. Ritengo scandaloso e sacrilego che sacerdoti, ed i loro vescovi, scelgano di officiare (non mi sente di usare il verbo “celebrare”) questi eventi (che purtroppo sono Sante Messe) dove il Corpo ed il Sangue Santissimo di Cristo sono banalizzati e resi quasi un rimedio sciamanico ai mali dell’anima. Emotività, emozionalismo, relativismo, falsa carità ecc. ecc. cancri della Chiesa. Che fare oltre che denunciare questi fatti, come fa Lei e L’Isola di Patmos e nel nostro piccolo tanti credenti come me, se non pregare? Che il Cuore Immacolato di Maria interceda per noi ed il mondo intero presso il Padre.

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