I teologi internetici supercazzolari all’attacco sotto Natale: «I vaccini prodotti con feti abortiti. La Chiesa apre la strada al riconoscimento dell’aborto»

Padre Gabriele
—  Attualità ecclesiale —

I TEOLOGI INTERNETICI SUPERCAZZOLARI ALL’ATTACCO SOTTO NATALE: «VACCINI PRODOTTI CON FETI ABORTITI. LA CHIESA APRE LA STRADA AL RICONOSCIMENTO DELL’ABORTO»

 

Se il teologo internetico laureato in teologia morale e bioetica all’università della paleoastronautica avesse letto il documento emanato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, anziché procedere alla tempestiva semina di supercazzole, avrebbe preso atto che la Chiesa non esprime né concede affatto questo, anzi dichiara il contrario e lo spiega con una chiarezza non passibile di alcun fraintendimento.

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Autore:
Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P.

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L’ultimo libro dei Padri de L’Isola di Patmos, vedere QUI (in copertina: La ghigliottina dei social media, opera della pittrice romana Anna Boschini – Vitarte Studio)

Il documento della Congregazione per la dottrina della Fede appena uscito riguardo la liceità dell’uso di alcuni vaccini anticovid-19 ha generato un acceso dibattito sui social media, dove insieme a domande giuste, interrogativi, buona volontà di comprendere il testo, si sono mescolate anche considerazioni del tutto impertinenti con l’argomento trattato.

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Potevano mancare gli interventi dei teologi da bar, laureati all’università della paleoastronautica, che hanno sentenziato con ineffabile supercazzolismo che in questo modo si aprirebbe alla liceità dell’aborto in sé stesso? Nulla di più falso potevano diffondere, ma l’hanno fatto. E in questi giorni noi Padri de L’Isola di Patmos siamo stati subissati da messaggi contenenti, non tanto richieste di chiarimenti, che siamo sempre lieti di dare, perché ciò costituisce l’essenza stessa del nostro apostolato di sacerdoti e teologi, ma condanne senza appello dirette alla … «nuova Chiesa satanica» e «anticristica».

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Il documento emanato dalla Congregazione per la dottrina della fede è chiarissimo e riprende i documenti precedenti sullo stesso tema, pubblicati sotto i pontificati di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Ma com’è noto non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, o per riprendere il concetto espresso nel nostro recente libro: non c’è peggior supercazzolaro di chi non vuole smettere di credersi un esperto in Bioetica e Scienze Sacre senza aver neanche letto una riga di quei documenti, essendosi limitato solo a saltare da un blog all’altro o attingendo sapienza dalla famosa accademia delle scienze di Facebook.

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Il tema dell’aborto è invece centrale per la nostra morale: non va assolutamente dimenticato né messo in soffitta. D’altronde, la paura di offendere le persone che hanno abortito in modo volontario, se non peggio quelle che ritengono di averlo fatto compiendo un’azione giusta e del tutto legittima, oggi sembra dominare anche l’importante opera di denuncia e condanna di questo atto terribile. Un atto che il regnante Pontefice ha bollato con parole e termini severi che mai San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avrebbero usato: «Abortire è come affittare un sicario per uccidere una persona» [cfr. Avvenire, 18.10.2018, QUI].

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Non si condanna la persona che ha abortito, da sempre accolta con grande delicatezza e amorevolezza da noi confessori, ma si condanna l’atto in sé stesso e tutte le dinamiche ideologiche e filosofiche che favoriscono l’aborto quale “diritto inalienabile”. Per questo ho accolto con molta gioia la recente pubblicazione del libro: Una difesa della vita senza compromessi – Per minare l’ideologia pro morte alle fondamenta [cfr. QUI] scritto dagli Universitari per la Vita, Fabio Fuiano, Chiara Chiessi e Florio Scifo, un testo dato alle stampe da giovani coraggiosi che da qualche anno si adoperano per combattere la cultura dello scarto, che promuove l’aborto e l’eutanasia.

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L’aborto è un atto in sé malvagio che va sempre condannato perché è la soppressione violenta di un innocente nel grembo della madre. Sì, anche se si ha paura a dirlo è un omicidio, il più grave di tutti gli omicidi. Semplice e logico il motivo: se tentiamo di uccidere un adulto, questi può cercare in qualche modo di reagire, potrebbe persino sfuggire alla morte o, nel tentativo di difendersi, uccidere lui l’aggressore che attenta alla sua vita, ma una creatura nel ventre della madre no, non può in alcun modo difendersi. Per questo l’atto è talmente grave che le persone che cooperano in maniera diretta e formale a questo atto cadono nella scomunica latae sententiaeEppure è proprio per queste persone che bisogna pregare molto, perché si convertano e comprendano il loro peccato. Chi ha più peccato, ha bisogno di una maggiore misericordia. Per questo la morale cattolica non condanna la persona, che va recuperata e a cui va mostrato l’amore di Dio, spiegando che l’atto abortivo, resta in sé del tutto e per tutto radicalmente malvagio.

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A questo vorrei aggiungere anche delle mie considerazioni. L’aborto, come l’eutanasia, hanno alle spalle una base ideologica ben salda: una cultura della morte, come la chiamava San Giovanni Paolo II, che chiamerò sinteticamente necrocultura. Giocando con le parole fino a svuotarne il loro significato e basandosi su evidenze a-scientifiche, la necrocultura ha messo le basi all’idea che l’aborto è un diritto, la cui negazione costituirebbe un affronto alla libertà della donna e della società. E qui apro un inciso, infatti continuo a non capire qual è la differenza fra una interruzione volontaria di gravidanza e un aborto volontario, che per molti oggi è una distinzione assolutamente accettabile (!?). Di fatto, queste parole indicano la stessa identica realtà: l’uccisione di un feto nel grembo della madre. La necrocultura ha perciò generato un sistema di omertà: se si prova a sfiorare l’argomento dell’aborto, dicendo a un abortista che non si è favorevoli, il più delle volte si è riempiti di insulti, senza che possa esserci un sano confronto. La necrocultura vuole imporre che se si parla di aborto, esso debba essere per forza considerato un diritto, altrimenti è lecito aggredire verbalmente chi non condivide questa idea. La necrocultura costruita su un’antropologia idealista e priva di fondamento col reale, pretendendo di liberare l’uomo dalle briglie della morale cattolica devozionale, ha poi di fatto generato un altro dogma indiscutibile che proclama che l’aborto è una libertà, un diritto, una conquista di civiltà inattaccabile.

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Credo che la necrocultura abbia in sé i germi della sua distruzione. Infatti, poggiandosi solo sui mass media, solo sulle idee personali dei suoi ideologi, fra qualche tempo crollerà dinanzi all’evidenza.

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Il Natale, in questo senso, è festa universale, anche perché sottolinea la bellezza e la sacralità della donna e della maternità: l’accoglienza di un bambino è scritta nelle corde biologiche della donna, che così diviene, nel suo essere madre, modello di vera accoglienza verso tutti. Così come una madre è stata Maria che accoglie la tenerezza del figlio, Gesù. E successivamente ha imparato da questo figlio l’accoglienza degli amici del figlio, discepoli, donne e apostoli. Così, una gravidanza, una maternità diviene culla e apertura per tutto il mondo: per i poveri, abbandonati, dimenticati, stigmatizzati.

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La necrocultura nega tutto questo e facendolo nega l’uomo intero in tutta la sua socialità e donazione al mondo.

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In questi giorni, quei cattolici che si acculturano su Internet, o «cattolici per hobby», come li chiamano invece i Padri Ivano Liguori e Ariel S. Levi di Gualdo, attingendo perle di saggezza dai guru dell’ignoranza e limitandosi alla lettura del titolo, o forse per meglio comprendere persino il sottotitolo dei giornali, non però più di questo, dovendo freneticamente saltare a spiluccare da un blog all’altro, hanno cominciato a inveire contro la «Chiesa apostatica» e «anticristica» che avrebbe dichiarato lecito l’uso di feti abortiti per la preparazione dei vaccini anti-covid, cosa questa che — affermano in preda al delirio — «aprirà a breve il riconoscimento dell’aborto da parte della Chiesa eretica». Se il teologo internetico laureato in teologia morale e bioetica all’università della paleoastronautica avesse letto il documento emanato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, anziché procedere alla tempestiva semina di supercazzole, avrebbe preso atto che la Chiesa non esprime né concede affatto questo, anzi dichiara l’esatto contrario e lo spiega con una chiarezza non passibile di alcun fraintendimento:

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«La ragione fondamentale per considerare moralmente lecito l’uso di questi vaccini è che il tipo di cooperazione al male (cooperazione materiale passiva) dell’aborto procurato da cui provengono le medesime linee cellulari, da parte di chi utilizza i vaccini che ne derivano, è remota. Il dovere morale di evitare tale cooperazione materiale passiva non è vincolante se vi è un grave pericolo, come la diffusione, altrimenti incontenibile, di un agente patogeno grave: in questo caso, la diffusione pandemica del virus SARS-CoV-2 che causa il Covid-19. è perciò da ritenere che in tale caso si possano usare tutte le vaccinazioni riconosciute come clinicamente sicure ed efficaci con coscienza certa che il ricorso a tali vaccini non significhi una cooperazione formale all’aborto dal quale derivano le cellule con cui i vaccini sono stati prodotti. É da sottolineare tuttavia che l’utilizzo moralmente lecito di questi tipi di vaccini, per le particolari condizioni che lo rendono tale, non può costituire in sé una legittimazione, anche indiretta, della pratica dell’aborto, e presuppone la contrarietà a questa pratica da parte di coloro che vi fanno ricorso» [il documento ufficiale integrale della Santa Sede potere trovarlo QUI].

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Il Natale è la festa dell’Incarnazione, la vittoria sul peccato e sulla cultura dell’aborto e della morte, Il trionfo dell’uomo con Dio, questo è scritto tra le righe anche sul documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, che vi invitiamo a leggere, evitando di abbeverarvi alle pericolose supercazzole dei teologi internetici che operano presso la Accademia delle Scienze dei Social Media, alias: i pericolosi supercazzolari.

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Roma, 23 dicembre 2020

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Il blog personale di

Padre Gabriele

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33 commenti
  1. Corrado Massa
    Corrado Massa dice:

    Reverendi Padri: se ho capito bene, chi si oppone a questo vaccino lo fa perché alla base del medesimo ci sono due feti abortiti volontariamente. Secondo gli oppositori, ( 1 ) vaccinarsi equivale non solo ad approvare pubblicamente quei due aborti volontari (approvazione scandalosa che un cristiano sicuramente non può fare) ma ( 2 ) anche a incoraggiare i ricercatori a fare altri aborti in vista di ulteriori ricerche. E’ facile vedere che i due motivi non reggono. Infatti, riguardo al punto (1): usare il frutto di un crimine non equivale ad approvarlo, per esempio viaggiare nello spazio non vuol dire essere nazisti, anche se il razzo fu inventato dai tedeschi per vincere una guerra ingiusta e dunque per scopi criminali. Riguardo al punto (2): i ricercatori non sono obbligati a usare feti abortiti volontariamente, possono usare i feti abortiti spontaneamente che purtroppo sono numerosissimi (quasi uno al giorno in Italia). Se si pensa che per preparare il vaccino anticovid sono bastati due feti, si vede subito che i ricercatori non hanno e non avranno mai bisogno di uccidere per procurarsi le cellule necessarie ai loro studi. In conclusione, non vedo dove sia il problema e non capisco come tanti cattolici intelligenti siano così sopraffatti dall’emotività da non capire che la vaccinazione è perfettamente lecita sul piano morale. Per capirlo non c’é bisogno di una dichiarazione ufficiale del Vaticano (anzi addirittura di tre! ).

  2. stefano
    stefano dice:

    Sabato scorso ho inviato un commento con riferimento ad alcune anteprime dell’intervista concessa dal Papa al TG5, andata poi in onda domenica sera. Lamentavo la presa di posizione, a mio avviso sconsiderata, del pontefice a favore dei vaccini, il suo giudizio etico censorio contro chi non intendesse farsi vaccinare e, niente meno, l’appellativo di “negazionismo suicida” per stigmatizzare tale legittima posizione. Mi chiedevo anche, invero in modo retorico, come tali pubbliche dichiarazioni conciliassero con la Nota della CDF recentemente approvata dal Papa (“sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19”, 21.12.2020), che invece ribadisce che “la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale”. Paventavo anche che tali esternazioni vanificassero ogni tentativo di opposizione civica ad un eventuale obbligo vaccinale e la possibilità di appello all’obiezione di coscienza. La redazione ha valutato di non pubblicare queste mie considerazioni, evidentemente giudicandole poco pertinenti, o forse inopportune; tuttavia, dopo soli tre giorni scopro che l’obbligo vaccinale è già stato introdotto dal Governo nelle pieghe del primo Decreto Legge dell’anno (DL n.1 del 5 gennaio 2021) che all’art.5 , comma 4, autorizza il direttore sanitario, con ricorso al giudice tutelare, a somministrare il vaccino ai ricoverati presso le strutture sanitarie assistite, anche senza il consenso dell’interessato, e contro la volontà dei parenti o affini, se incapace (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/01/05/21G00001/sg). Non so, ma a me sembra il caso di parlarne.

  3. stefano
    stefano dice:

    Apprendo che domenica 10 gennaio, alle ore 20.40 su Canale 5 andrà in onda un’intervista in esclusiva mondiale al Tg5 di Papa Francesco, della quale vengono fatti circolare in internet, tra altri, i seguenti virgolettati: “Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino” e – con riferimento ai cosiddetti negazionisti – “C’è una negazione suicida che non so spiegare, ma oggi dobbiamo vaccinarci”. Mi domando: come può il Papa controfirmare una Nota della CDF in cui si ribadisce – ancorché nella piega di un documento che nessuno leggerà mai – che la vaccinazione deve essere volontaria, e subito dopo dichiarare in mondovisione che esiste un obbligo morale a vaccinarsi? E non si dica che affermare l’obbligo morale non significa appoggiare l’obbligatorietà dei vaccini, perché se il Governo vorrà imporre a tutti il vaccino per legge, come potrà più l’uomo della strada – ma anche lo stesso Papa – ammesso che lo voglia fare – dimostrare che sta agendo in modo immorale? Io direi che ne abbiamo abbastanza di questa modalità comunicativa a dir poco disturbata. Queste prese di posizione sono assolutamente temerarie per la salute spirituale e, stavolta, anche fisica dei fedeli.

  4. stefano
    stefano dice:

    Come ampiamente dimostrato dal dott Mangiagalli (per questo oscurato da tutti i canali TV), oggi nessuno muore di Covid se trattato per tempo a casa sua con terapie dal costo irrisorio, praticamente nullo (https://youtu.be/PHE8KZ_otQg). Ciò aprirebbe a una serie di riflessioni sulla diffusione e la gestione della pandemia e sulle responsabilità del nostro Governo e dei suoi referenti internazionali, nonché sul vaccino e sul progetto di vaccinazione universale, ma per questo non c’è né lo spazio né la pertinenza al tema.
    Tuttavia, per rimanere al tema, per quanto attiene al vaccino anticovid, l’uso di catene cellulari di feti umani non è la sola riserva di tipo etico, ce n’è di più gravi e importanti come testimonia il virologo Premio Nobel Luc Montagnier (https://youtu.be/kHGtn_vnrJ8). Non si capisce allora perché le riserve morali poste da Montagnier non abbiano attirato l’attenzione del Vaticano al pari delle cellule fetali, e, segnatamente, della CDF e del Papa in particolare; il quale, al contrario, forse mal informato, ha auspicato la diffusione più ampia possibile del vaccino, anche e soprattutto verso le popolazioni più povere (che finirebbero così per fare da cavia per quelle più ricche), anziché preferire (per tutti) l’accesso a cure a domicilio alla portata di chiunque, che avrebbero anche il vantaggio di liberare il mondo intero non solo dalla pandemia, ma dalla schiavitù tecnocratica delle internazionali farmaceutiche.

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Lei afferma:

      «[…] il virologo Premio Nobel Luc Montagnier (https://youtu.be/kHGtn_vnrJ8). Non si capisce allora perché le riserve morali poste da Montagnier non abbiano attirato l’attenzione del Vaticano al pari delle cellule fetali, e, segnatamente, della CDF e del Papa in particolare […]»

      io le rispondo:

      San Tommaso d’Aquino, per quanto riguarda la infusione dell’anima nel corpo umano, segue la teoria aristotelica (Libro della generazione degli animali, II, III, 736a35), da lui espressamente citata in Summa Theologiae, III, 33, ob. 3, secondo la quale «in tempi successivi il corpo viene formato e preparato a ricevere l’anima». Per cui la materia del corpo riceve l’anima umana non nell’istante della concezione, ma intorno al 40° giorno dalla
      concezione. Dapprima abbiamo la realtà vivente – il vivum -, poi la realtà animale – l’animal-, e infine la realtà umana – l’homo -, che “assorbe”, include e “oltrepassa” le precedenti (ivi, I, 118, 2, 2m).

      Oggi però la Chiesa insegna come verità di fede definitiva che l’anima è infusa sin dal momento del concepimento.

      Ebbene risponda nel merito a questa domanda: San Tommaso d’Aquino, che non era un semplice Premio Nobel come il da lei citato Luc Montagnier, ma che è uno tra i più grandi dottori della Storia universale della Chiesa, aveva torto o aveva ragione?
      Risponda si o no: aveva torto “no” o “si”, o aveva ragione “si” o “no”.

      Mi creda, rispondere nel merito è facilissimo, lo faccia, perché forse scoprirà che, se persino una mente speculativa eccelsa come l’Aquinate può sbagliare, a maggior ragione può sbagliare un semplice Premio Nobel.

      • stefano
        stefano dice:

        Io volevo sollevare una questione, non farle una domanda. Comunque sì, San Tommaso aveva torto, ma la sua pretesa (di lei) di forzarmi a dirlo non ha senso. Quando San Tommaso, da accademico, esponeva la sua teoria, la dottrina cattolica in questa materia non era stata ancora definita. Perciò le rilancio la sfida: ma aveva torto rispetto a cosa? E poi, il suo argomento ammette il caso che in futuro la Chiesa potrebbe riconoscere ai vaccini e alle politiche vaccinali un valore di fede, è questo che mi sta dicendo? Spero di no. Io sostengo invece che la Chiesa sbaglia a impegnare la sua autorità per difendere politiche vaccinali quantomeno dubbie (per dire il meno). Così facendo, la Chiesa invade un campo che non le compete, prende le parti di una parte del mondo scientifico – non si sa con quali competenze specifiche – e cade in contraddizione con il fondamento stesso della scienza di cui vorrebbe difendere l’autorità, cioè il dubbio (la scienza procede per riprovazione di precedenti acquisizioni del sapere). Montagnier non è San Tommaso, ma parla di cose che conosce, con il pregio di non essere a libro paga di nessuno. Inoltre, per quel che qui conta, solleva dubbi etici gravissimi (in compagnia di molti meno famosi di lui). Per cui insisto nel riproporre la questione: perché la Chiesa si esprime su una questione morale secondaria (però con potenziali ricadute sulle libertà individuali, come da me lamentato nei precedenti interventi), ma tralascia questioni morali molto più gravi, però politicamente scorrette?

        • Corrado Massa
          Corrado Massa dice:

          @ Stefano: credo che i problemi dibattuti qui siano due e ben distinti:
          ( 1 ) è lecito usare questo vaccino?
          (2) Se è lecito, è anche obbligatorio? E se lo è, lo è sotto pena di peccato mortale o veniale?
          La risposta deve darla la Chiesa e qui per Chiesa intendo il Papa, non certo i vescovi dato che su questo tema l’episcopato è diviso. Ora da quel che ho capito (correggetemi se sbaglio) il Papa ha risposto così:
          ( 1 ) Sì (e lo ha affermato non solo a parole, ma anche con l’esempio, vaccinandosi).
          (2 ) No, ma è consigliabile (dunque se non ti vaccini non pecchi, ma se ti vaccini acquisti merito).

          A questo punto non vedo problemi di coscienza. “Avete il Vecchio e il Nuovo Testamento, e il Pastor della Chiesa che vi guida; questo vi basti al vostro salvamento”.

  5. Roberto di Francia
    Roberto di Francia dice:

    Stimato Padre,

    mi trovo a constatare le cose seguenti

    1) paralisi generalizzata delle economie occidentali (e quindi mondiali), con il carico di disoccupazione, disperazione, morti e povertà che si porterà dietro per i decenni a venire, proposta come contromisura ragionevole contro un virus che ha tassi di mortalità dello 0,01
     
    2) lo stop da parte di numerosi organismi nazionali a cure efficaci quali l’idrossiclorochina sulla base di uno studio totalmente fallace finanziato da chissà chi (nessuno si è mai preoccupato di indagare seriamente)

    3) l’immissione sul mercato di vaccini sviluppati in pochissimo tempo, pochissimo testati, basati su tecnologie sperimentali, con effetti potenzialmente devastanti, ma sicuramente sconosciuti sul medio e lungo termine, tra gli osanna generalizzati dei media, con tutte le voci critiche irrise (nel migliore dei casi) o criminalizzate (qui in Francia).

    Ecco, io mi trovo a dover trovare spiegazioni “razionali” per questo tipo di eventi.

    Mi si chiede di credere alla versione ufficiale senza pormi domande, pena il farmi trattare da “stupido” che crede ai “complotti dei poteri forti” (grazie per l’ottimo esempio). Purtroppo si, davanti a contraddizioni colossali di questo tipo, su scala planetaria, uno comincia a dubitare della veridicità di notizie e video quali quelli che Lei cita.

    Lo stupido si scusa per il tempo sottratto ai Padri.

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Roberto,

      nessuno si permetterebbe di darle dello stupido, anche perché l’espressione «anche alla stupidità c’è un limite» non era rivolta a lei ma si tratta di una evidente espressione retorica in senso lato.

      Al suo commento non ha risposto nessuno dei Padri ma uno dei collaboratori di redazione (bergamasco) che a causa del Covid-19 ha perduto tre familiari il più giovane dei quali di 38 anni d’età. Si tratta di un morto reale, morto realmente di Covid-19, morto senza che i familiari potessero mai più vederlo.

      Ci sono persone che hanno perduto genitori, fratelli, sorelle, senza neppure poterli rivedere. E quando sentono sollevare certe questioni, ci rimangono male. Specie quando sentono i cosiddetti negazionisti che dicono “il covid-19 non esiste”. Affermazioni dinanzi alle quali reagiscono arrabbiandosi e chiedendo: “Allora mio padre … mia madre … mio fratello … è morto per una malattia che non esiste?”.

      Provi per esempio a immaginare una persona che ha perduto un familiare sotto un bombardamento e un’altra persona che sollevasse dubbi circa il fatto che vi sia stato davvero un bombardamento.
      Sicuramente, chi ha perduto il familiare sotto le bombe, bene non ci rimane.

      Che nella vicenda Covid-19 qualche cosa non torni a livello politico ed economico, lo affermiamo anche noi al termine del nostro libro dedicato a questo tema: La Chiesa e il coronavirus.
      Aggiungo a titolo personale: e la Cina, che prima ha creata questa situazione ancora da definire in tutti i suoi contorni, ed oggi si sta accingendo a comprarsi interi Paesi europei, dove la mettiamo?
      Certo, che molte cose non tornano, altrochè!

      • Roberto di Francia
        Roberto di Francia dice:

        Stimato Padre,

        la ringrazio per la pacata replica. Non sto dicendo che “il virus non esiste” o che “nessuno è morto di COVID”. Come ho detto nel mio primo intervento, diversi conoscenti lo hanno avuto, alcuni in forme piuttosto pesanti. Dico che l’incidenza statistica delle morti non giustifica la distruzione socio-economica in atto, che si tradurrà in perdite umane molto più importanti negli anni a venire. Non ne ho la certezza assoluta, solo un sospetto molto forte e, a mio parere, fondato. E’ tutto quello che umanamente posso fare. L’argomento “i media ti danno torto”, per gli altri motivi elencati, vale 0 (in questo momento storico).

        Cos’è successo a Bergamo? Non lo so. So solo che cose nel genere non si sono verificate in modo generalizzato.

        Quindi quando la Commissione parla di epidemia grave, io penso alla peste nera, a morti che si accatastano nelle case e nelle strade, a fosse comuni. Tutte cose che la mia esperienza personale (e non la realtà virtuale massmediatica) negano. Se pensassi onestamente che esistesse un tale rischio mortale immediato, capirei l’urgenza di ricorrere a tutti i metodi possibili, compresi quelli eticamente problematici. Penso che non ci troviamo in tali condizioni, quindi l’accettazione di un tale vaccino per me resta profondamente problematica, e si riduce al “non aver fastidi con lo Stato”.

        Ritorno quindi alla mia domanda iniziale. La mia coscienza mi dice che il rischio mortale imminente non è tale. La mia viltà mi consiglia di “fai quello che ti dicono di fare senza tante storie o avrai rogne”. Come dovrei…

  6. Roberto di Francia
    Roberto di Francia dice:

    Stimati Padri,

    riguardo al COVID, il documento della Congregazione afferma che il ricorso a dei vaccini derivati da feti abortiti non costituisce peccato “se vi è un grave pericolo, come la diffusione, altrimenti incontenibile, di un agente patogeno grave: in questo caso, la diffusione pandemica del virus SARS-CoV-2 che causa il Covid-19.”

    Ecco, personalmente, in tutta coscienza, tutta la mia esperienza personale da 10 mesi a questa parte mi dice che questo agente patogeno non è più grave di una influenza stagionale. Nessuna delle persone che conosco è deceduta a causa di questo virus, anche se parecchie persone lo hanno contratto, con effetti a volte spiacevoli ma non fatali.

    La “gravità” mi è ripetuta in tutti i modi dai media, dei quali ho scarsissima fiducia, e credo che non occorra dire perché. Diversi scienziati rispettabili, anche se poco udibili mediaticamente, sono del mio parere. Mi spingo a dire (mi corregga se sbaglio) che la stessa Congregazione non ha autorità scientifica per smentirmi su questo punto.

    Se quindi accettassi di sottopormi a tale vaccino sarebbe unicamente per costrizione, diretta o indiretta, tale la perdita del posto di lavoro per esempio, cosa paventata sempre più spesso qui in Francia dove vivo, o altre limitazioni delle mie libertà individuali, oppure il fatto che a mia figlia verrebbe negato l’accesso ad asili e scuole. Tale costrizione, costituirebbe un motivo “grave” per accettare di farmi inoculare tali vaccini?

    • Padre Ariel
      La Redazione de L'Isola di Patmos dice:

      Ci faccia capire …

      1. il numero di 820 morti in un solo giorno a Bergamo, sono una bufala? O forse intende dire «… e chi lo dimostra che sono morti per Covid-19»? Già, sono morti di freddo!

      2. I cimiteri cittadini al collasso che non poterono far fronte su due piedi alle sepolture delle salme e il crematorio che non poteva cremare le salme, sono anche questa una invenzione dei … “poteri forti” per spaventare il popolo beota?

      3. I camion militari che traportano centinaia di bare, sono una finzione tratta da un film di guerra e spacciato per vero, mentre in realtà sono attori e comparse sul set di riprese di un film?

      Non tutti hanno il dono dell’intelligenza, però, sinceramente, anche alla cieca stupidità c’è un limite.

      Si guardi questo filmato, poi dica che è falso o che «è un complotto dei poteri forti»:

      https://www.youtube.com/watch?v=-8n3IskA-d4

  7. Luca
    Luca dice:

    Buon Natale di nostro Signore Gesù ai Padri dell’Isola e a tutti coloro amano la Verità tutta intera.
    Nella speranza di poter tornare sul delicato tema di questa sezione con più serenità e porre in questione alcuni aspetti del documento della CDF.

  8. Lucia
    Lucia dice:

    Non entro nel merito dei vaccini se siano etici o no, ma vorrei commentare il punto in cui l ‘ autore afferma che l’ aborto sarebbe prossimo ad essere rifiutato dalla gente, io invece credo che ciò non solo non accadrà ma esso verrà legalizzato anche in Paesi dove solo qualche anno fa era fortemente a versato come sta succedendo in Argentina, com ‘ e successo in Irlanda e come sembra che accadrà anche in Polonia. Un’ infermiera in un ‘ intervista affermava che rispetto a una ventina di anni fa nel nostro Paese le ragazze abortiscono con la stessa non chalance con cui fanno una qualunque visita medica mentre prima molte ragazze piangevano. D’ altronde la legalizzazione dell ‘ aborto quest’ anno ha compiuto 100 anni (URSS) e la caduta del comunismo non lo ha certo limitato, anzi esso si è diffuso ulteriormente. Lo stesso discorso per eutanasia che quest ‘ anno e stata approvata in Spagna, Portogallo e nei Paesi Bassi ormai è aperta a tutti per qualunque causa. Se non ho capito male poi alcune affermazioni di Padre Di Gualdo il male adesso è tracimato in modo irreversibile sia nella Chiesa che nel mondo e neanche Dio può più intervenire per cambiare le cose, quindi io ci vedo la conferma al fatto che l ‘ aborto e l’ eutanasia saranno sempre più considerate come qualcosa di neutro, anzi una scelta positiva.

  9. stefano
    stefano dice:

    Senza entrare nel merito teologico-morale della questione qui trattata, non si può però non notare che l’effetto della nota della CDF è anche quello di creare una palese discrasia con altri documenti del magistero nella valutazione del grado di partecipazione al male tra chi si vaccina con derivati di feti umani abortiti e chi, ad es, omette di fare la raccolta differenziata; oppure, tra l’uso di catene cellulari provenienti da feti abortiti per la produzione di vaccini, e l’uso di combustibili fossili per il riscaldamento.
    Queste sono forzature del senso comune che, anche ove non appaiano immediatamente evidenti all’intelletto dell’uomo della strada, vengono però percepite a livello sub-razionale generando disaffezione e sfiducia. Una fede normale non può reggere a questi stress test senza scivolare nella convenzione o, peggio, nella superstizione e nella paura.

  10. Alfredo Grande
    Alfredo Grande dice:

    La nota della CDF è ineccepibile come quella del 2005 della Pav , quella del 2008 della CDF “Dignitas personae” e pure quella della FSSPX.
    Giustamente Scandroglio sulla NBQ si chiede dov’erano tali critici nel 2005 e nel 2008…
    Ultima nota molto dolente. Il documento del cardinale Janis Pujats, arcivescovo metropolita emerito di Riga (Lettonia), dei vescovi Tomash Peta, arcivescovo dell’arcidiocesi di Maria Santissima ad Astana (Kazakistan), Jan Pawel Lenga, emerito di Karaganda (Kazakistan), Joseph E. Strickland, vescovo di Tyler (Usa) e Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Maria Santissima ad Astana (Kazakistan) dal titolo “Sull’illiceità morale dell’uso dei vaccini a base di cellule derivate da feti umani abortiti” UTILIZZA IL SENTIMENTALISMO AL POSTO DELLA RAGIONE. Per eterogenesi dei fini, abbiamo dei “conservatori” che utilizzano il modus operandi tipicamente modernista…

    • Corrado Massa
      Corrado Massa dice:

      @ Alfredo Grande: la Sua domanda è interessante, e la ripropongo qui: i prelati che oggi protestano contro un documento del 2020 che ripete sostanzialmente gli stessi concetti scritti nei documenti del 2005 e del 2008, come mai non protestarono anche allora? Una possibile risposta può essere questa: protestano solo oggi perché il documento di oggi è stato approvato dall’odiato papa Francesco I. Ora, io non so se Francesco I sia un grande papa o una rovina per la Chiesa (ci sono voci contrastanti a riguardo e solo Dio sa la verità) ma una cosa è sicura: questi vescovi scandalizzano e confondono i fedeli disprezzando sfacciatamente le direttive di un Romano Pontefice cui devono obbedienza anche se non è un pontefice di loro gusto. E a parte questo, si rendono conto che i loro sofismi indurranno innumerevoli cattolici a rifiutare il vaccino? Si rendono conto che questo rifiuto produrrà una scia di invalidi e di morti? Oltre che deformare le coscienze vogliono anche provocare una strage?

  11. Luigi Bonini
    Luigi Bonini dice:

    “Non si condanna la persona che ha abortito, da sempre accolta con grande delicatezza e amorevolezza da noi confessori.”
    Secondo voi quindi, in una società ideale, non sarebbe opportuno istituire il reato di aborto, con pene tanto per medici, intermediari e persone che hanno spinto la donna all’aborto, quanto per la donna stessa?

    • Corrado Massa
      Corrado Massa dice:

      Bisogna distinguere tra Confessione e legge civile. La legge dovrebbe difendere il feto e l’unico modo per farlo è mettere l’aborto fuorilegge e colpire i trasgressori, ma il confessore è su tutt’altro piano, il confessore non è il giudice del tribunale. La donna va da lui non per vantarsi del male fatto ma perché è pentita. Altrimenti non ci andrebbe. Noi uomini non ci rendiamo conto dello strazio che prova una donna quando dopo aver abortito (magari dopo molti anni ma prima o poi il momento arriva) si rende conto di aver ucciso un figlio. Perché infierire?

  12. Ivan
    Ivan dice:

    Cari Padri de L’Isola di Patmos (e, che lo crediato o meno, lo scrivo con profonda sincerità), potreste entrare nel merito della questione sollevata da Roberto Ceccarelli, relativa alla valutazione politica vaticana dell’abortista Biden e di quel cattivone di Trump, come pure la scelta di Jeffrey Sachs, quale portavoce della dottrina sociale della Chiesa, invece di svicolare con la vostra… gustosa e per altro il più delle volte apprezzata ironia?

  13. Jovi
    Jovi dice:

    “Il regnante Pontefice ha bollato con parole e termini severi che mai San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avrebbero usato (sic!): Abortire è come affittare un sicario per uccidere una persona”.

    C’è una sola differenza tra Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e il regnante Pontefice: i primi due nella lotta contro l’aborto si sono sempre contraddistinti per coerenza, il regnante Pontefice per incoerenza a dir poco spaventosa.

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/12/17/non-censura-ma-silenzio-calcolato-una-lettera-dall%e2%80%99argentina-sul-papa-e-l%e2%80%99aborto/

    • Padre Ariel
      Redazione de L'Isola di Patmos dice:

      Anche tra lei e sua moglie, tra lei e suo nonno, tra lei è un trapezista del circo di Moira Orfei c’è una grande differenze. Noi che siamo menti logiche e speculative, ma soprattutto uomini di fede, non ci metteremmo mai a tracciare certe differenze, perché non sarebbero né logiche né pertinenti.
      Si chiama filosofia del senso comune, o più semplicemente buon senso logico.

  14. Roberto Ceccarelli
    Roberto Ceccarelli dice:

    Premesso che parlare di teologia non è esclusivo dominio di voi illuminati addetti ai lavori, non sono d’accordo con lei. Secondo lei Mons. Viganò è un supercazzolaro? Approvare l’uso di un vaccino contenente DNA di origine fetale abortivo, a mio avviso quantomeno autorizza di fatto le case farmaceutiche nel continuare a produrre vaccini con materiale genetico proveniente da feti abortiti. Se non erro è come accettare un male “minore” per avere un bene maggiore cioè NON E’ LECITO. La “chiara condanna” del suo beneamato Bergoglio stride fortemente con l’incoerenza di aver appoggiato l’abortista Biden e condannato il difensore della vita Trump nonché con l’aver invitato uno scienziato, Jeffrey Sachs, abortista e di chiara fama maltusiana (siamo troppi , stiamo inquinando la terra e offendendo gravemente la Pachamama, ergo bisogna limitare le nascite ed eliminare un po’ di gente). Potrei ancora andare avanti nell’elencare numerosi altri casi in cui Papa è caduto forse volutamente in contraddizione con il Magistero millenario, con i Comandamenti e con qualche Sacramento, per generare confusione e disorientamento nel popolo di Dio. Se lei avesse il coraggio di prendere atto che Bergoglio è stato eletto da una congiura orchestrata dalla mafia di S. Gallo (tutto confermato dalla confessione in punto di morte di uno dei componenti tale Card. Danneels) e che quindi a norma Dominici Gregis la sua nomina è nulla, le cadrebbero le cateratte che si tiene sugli occhi.

    • Padre Ariel
      Redazione de L'Isola di Patmos dice:

      I Padri de L’Isola di Patmos la ringraziano per aver voluto offrire in prossimità del Santo Natale questa sua variegata zuppa di verdure varie, tra l’altro non abbiamo esitato a capire subito da quale squinternato tele-imbonitore pluri-scomunicato ha preso la ricetta, ossia da quel Tizio che va in onda tutte le sere dalla Sicilia su Facebook con il suo programma di ricette avvelenate seguito da quattro comari arrabbiate e da due confusi come lei …


  15. stefano
    stefano dice:

    Il fatto che sostanze organiche derivate dai feti umani siano usate per produrre (anche) vaccini come quelli anticovid è una delle leve legali che alcune associazioni di avvocati, sulla base delle tutele costituzionali esistenti, hanno suggerito di usare a chi voglia opporsi legalmente alla paventata vaccinazione obbligatoria da parte dei Governi su alcune categorie di lavoratori, o, addirittura, su tutta la popolazione.
    Ora, la nota della CDF arriva a spuntare, di fatto, la principale arma legale a disposizione di chi volesse opporsi ad un’eventuale richiesta di sottoporsi a vaccinazione obbligatoria. La cosa è tanto più paradossale (quindi a buon diritto sospetta) perché nello stesso documento si specifica che “la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria”. Cioè, da un lato, si dice (ma in posizione assolutamente marginale nel documento) che la vaccinazione deve essere volontaria, dall’altro, si toglie la possibilità (che già esisterebbe) di fare obiezione di coscienza (chi la facesse non potrebbe invocare l’insegnamento cattolico).
    Si dirà che chi volesse essere vaccinato, ma nutrisse qualche scrupolo etico, ha però diritto a sapere che può farlo agendo in modo moralmente lecito. Ok, ma allora il documento doveva trattare con la stessa centralità e rigore anche l’illeceità morale della vaccinazione obbligatoria (salvo casi rarissimi e comunque mai su tutta la popolazione), e dell’uso di feti umani per la produzione dei vaccini (o di qualunque cosa), che altrimenti risulta indirettamente autorizzato dalle vaccinazioni.

    • stefano
      stefano dice:

      Se mi è consentito tirare una personale conclusione al ragionamento di cui sopra, direi che, se la partecipazione individuale al male di chi si sottopone alla vaccinazione può considerarsi remota, la partecipazione al male di questa improvvida nota della CDF, tanto più se sollecitata direttamente dal papa (come suggerirebbe l’innecessario imprimatur al documento), sembra invece molto meno remota. Gli effetti diretti e indiretti che seguiranno all’alzamento delle cateratte vanno infatti dall’asservimento (non importa se vero o falso, purché apparente) della Chiesa di Cristo alle richieste del moloch pandemico, fino all’abbandono dei fedeli al loro destino infausto sotto il giogo del globalismo totalitario e della schiavitù sanitaria politicamente corretta. Tutto però in un frame di legge naturale e di liceità morale certificato dalla Chiesa Cattolica. Che è poi la cifra di questo pontificato della dissoluzione: “Noi dobbiamo avviare processi e non occupare spazi”.

    • Antonello
      Antonello dice:

      Supercazzolari… vedo che l’illuminante esempio di trivialitá di un certo Padre di quest’isola, dilaga ormai tra gli altri Padri. Che somma tristezza!

      • Padre Ariel
        La Redazione de L'Isola di Patmos dice:

        … e noi prendiamo invece atto che lei non ha mai letto i Vangeli, perché Gesù Cristo, quando si rivolge ai supercazzolari dell’epoca, usa espressioni molto più severe e offensive, particolarmente incisive nel testo originale dei Vangeli in greco un po’ mitigati nelle traduzioni.
        Non parliamo poi dei testi dei Santi Profeti d’Israele, non so se ce li ha presenti … proprio quelli che si leggono nella liturgia della parola durante la Santa Messa, ce l’ha presente la Santa Messa? E’ quel rito che si celebra nelle chiese cattoliche.
        Bene, lì i traduttori hanno dovuto fare voli pindarici quando hanno tradotto dall’ebraico al greco e poi dal greco alle lingue moderne.
        Pensi, nel testo originale il Profeta Malachia minaccia di “tirare in faccia ai sacerdoti la merda degli animali sacrificali del tempio” e non contento prosegue minacciandoli che “la merda vi trascinerà via”.

        Vede, l’ignoranza – ossia la non conoscenza – porta i puritani come lei a vivere un Cristianesimo che non esiste e che non è mai esistito, stando almeno alle Sacre Scritture, che evidentemente lei non conosce, ammesso e non concesso che nessuno dei Padri ha mai usato i termini «triviali» forti e aggressivi contenuti nell’Antico e nel Nuovo Testamento.

        Dunque lei non appartiene al Cattolicesimo, semmai al bigottolicesimo.

        • Maria
          Maria dice:

          Senti questa….Ora Nostro Signore Gesù era pure affetto da coprolalia!
          Il profeta può pure venire dai bassifondi, ma Gesù no! Pieno di Spirito Santo, e quindi capace di dominio, mai si sarebbe espresso volgarmente. La sua Madre e anche il giusto san Giuseppe (diversamente dai vostri) erano grandi genitori.
          Vi fate chiamare “Padri” mentre non siete manco figli….
          Dovete imparare a scusarvi quando sbagliate invece di atteggiarvi sempre a maestri tacciando di ignoranza e bigottismo chi è migliore di voi.
          Il risultato è che sembrate somari travestiti da sapienti!

          • Padre Ariel
            Ariel S. Levi di Gualdo dice:

            Gentile Signora,

            delle due l’una: o lei è una zitella a tal punto acida che se mettesse un dito in un bicchiere di latte lo farebbe diventare yogurt all’istante, oppure lei soffre per i tradimenti di un marito che la snobba completamente e che se la spassa con una amante che ha la metà dei suoi anni, perché solo da ferite dolorose e profonde che generano frustrazioni sentimentali di questo genere può nascere per reazione una cattiveria feroce e del tutto smodata come la sua.

            Ma vado oltre …

            Affinché il mio pio confratello autore dell’articolo non si debba sporcare le mani le rispondo io nel merito di ciò che ha scritto, peraltro alla vigilia di Natale, non trovando di meglio da fare che insultare gravemente tre sacerdoti in nome della sua strana e non meglio precisata idea di Cristo Signore, della Beata Vergine e del Patriarca Giuseppe.
            Non contenta, la sua malvagità – perché lei dà concreta prova di essere davvero malvagia – si spinge sino a insultare la memoria dei nostri genitori, che quasi tutti e tre abbiamo perduto, un paio di noi anche in giovane età.

            Ebbene sappia che vorrei essere suo padre – cioè suo genitore – per soli 15 minuti, oppure meglio ancora: suo marito. Perché dopo avere scoperto, come padre o come marito, in che modo lei gira per la rete a vomitare odio sulle persone, al mio ritorno a casa le avrei dato tutti i meritati premi del caso.

            E che Dio abbia pietà di lei, perché proprio per le persone perse come lei noi preghiamo e offriamo le nostre mortificazioni e penitenze.

            Si cerchi un confessore, ma soprattutto, per cortesia, non ci invii più commenti, non per noi, ma per il bene della sua anima. Se ce li invierà, saranno immediatamente cestinati.

        • Corrado Massa
          Corrado Massa dice:

          Vorrei aggiungere che la parola merda è usata anche da san Paolo in Filippesi, cap. 3, v. 8 : la traduzione “edulcorata” che leggiamo di solito è “ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura al fine di guadagnare Cristo “. Uno dei migliori biblisti del secolo scorso, l’abate Giuseppe Ricciotti, nel suo libro “San Paolo” , commentando questo versetto dice chiaramente che la parola greca originale non è “spazzatura” ma è invece ” la parola usata da Cambronne”.

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