Dalla lavanda dei piedi alla lavata di testa

DALLA LAVANDA DEI PIEDI ALLA LAVATA DI TESTA

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Vedere il Sommo Pontefice lavare e baciare i piedi a delle donne, inclusa una donna non cristiana, mi ha profondamente ferito come sacerdote consapevole del fatto che Cristo Signore, tra i Dodici, non ha mai inserito alcuna donna; anche perché se avesse voluto inserirne qualcuna, forse la prima sarebbe stata sicuramente sua madre, l’Immacolata Concezione.

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Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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Caro Padre Ariel.

Domanda lapidaria: che cosa ne pensi del cambio del Rito della Settimana Santa riguardo il fatto che la “lavanda dei piedi” sarà possibile a farsi anche alle donne? Secondo te perché, ed a qual scopo, questi rivoluzionari cambiamenti ? [NdR, cf. QUI, QUI]

Leonardo G.

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27 commenti
  1. matteo dice:

    Credo che a questo punto, dopo tre anni si possa, serenamente e pacatamente, tracciare un bilancio del pontificato del regnante Romano Pontefice. Sulla base delle parole di Nostro Signore: “conferma i tuoi fratelli”.
    Ora, di grazia, può mai essere che colui che è chiamato a confermare i suoi fratelli se ne venga fuori periodicamente con sparate allucinanti e con quattro parole a mezza bocca campate in aria per la gioia dei media laicisti ed anticattolici?
    Può essere che costui sia così umile da non dare retta a nessuno se non a se stesso, ai suoi amichetti della “sincretistica Compagnia delle Indie” (cit.) e al suo “teologo” di fiducia, tale Tucho Fernandez, autore della preclara opera di alta teologia dogmatica sporcacciona “Saname con tu boca. El arte del besar”?
    Può essere che costui definisca in mondovisione Walter Kasper (allievo dell’eretico Hans Küng) “un buon teologo, un teologo in gamba”, che affidi a quest’ultimo la redazione dell’instrumentum laboris sinodale e a Bruno Forte (allievo di Martini) quella della relatio post disceptationem?
    Può essere che costui elevi all’episcopato gente del calibro di Lorefice e Cipolla e piazzi a forza Galantino alla C.E.I. ?

  2. ettore dice:

    http://cinquepassi.org/2016/03/piedi-conosciuti-giovedi-santo-2016/
    Padre Maurizio Botta C.O.
    Paschalis sollemnitatis -Congr. culto divino – 16 gennaio 1988. Tutta l’attenzione dell’anima deve rivolgersi ai misteri che in questa messa soprattutto vengono ricordati: cioè l’istituzione dell’eucaristia, l’istituzione dell’ordine sacerdotale e il comando del Signore sulla carità fraterna: tutto ciò venga spiegato nell’omelia.
    “A chi Gesù ha lavato i piedi? Ai più vicini. Ai suoi Dodici. Osserva J. Vanier «quando Gesù istituisce l’eucaristia si rivolge a tutti e dodici i discepoli insieme; ma quando si inginocchia e lava i piedi, lo fa a ciascun discepolo individualmente, toccando la sua carne» Piedi conosciuti quindi. Non di poveri o malati, ma di uomini frequentati quotidianamente. Il comandamento più arduo. Quel “voi” è definito da Dio. Dodici non tredici. Questi e non quelli. Quante volte ho visto generiche passioni per i lontani, per gli ultimi. Tuffi carpiati nel volontariato sociale. Tutto, ma fuori. Ai lontani perdoniamo molto, perché nulla abbiamo da perdonar loro. Paternalisti e indulgenti fuori, mai con lo sposo o con la sposa. … (segue)

  3. ettore dice:

    La scelta andava fatta fra tutti i membri del Popolo di Dio, secondo quanto scritto nel Decreto.
    Il Papa ha agito diversamente ieri, parlando di figli dello stesso Dio. I due concetti teologicamente sono uguali?
    Popolo di Dio non sono i battezzati, come precisa analiticamente il Catechismo al n. 782?

  4. Beppe1944 dice:

    Ieri, il Papa alla Messa in Coena Domini, celebrata in un centro accoglienza profughi, e dove a lavato i piedi a 11 profughi e ad una operatrice del centro, ha pronunciato le seguenti parole: “Anche oggi ci sono due gesti. Questo gesto, qui, tutti noi insieme, musulmani, indù, cattolici, copti, evangelici, ma fratelli, figli dello stesso Dio, che vogliono vivere in pace. E tre giorni fa un gesto di guerra, di distruzione, in una città dell’Europa: è gente che non vuole vivere in pace. Ma dietro quel gesto, come dietro Giuda, c’erano altri. Dietro Giuda c’erano quelli che hanno dato il denaro perché Gesù fosse consegnato. Dietro quel gesto ci sono i trafficanti di armi che vogliono il sangue, non la pace. Che vogliono la guerra, non la fratellanza. Noi tutti insieme, diverse religioni e diverse culture, ma figli dello stesso Padre, fratelli. E là, poveretti, quelli che comprano le armi per distruggere la fratellanza. Quando faccio lo stesso gesto di Gesù, lavare i piedi a voi dodici, tutti noi stiamo facendo il gesto della fratellanza e tutti noi diciamo: siamo diversi, abbiamo differenti culture e religioni ma siamo fratelli. Ognuno nella sua lingua religiosa prega il Signore…

  5. Beppe1944 dice:

    quindi …. credo quia absurdum… è incomprensibile! un Romano Pontefice che lava e sbaciucchia i piedi a donne (e alcune per giunta eretiche! sì, ma l’esser donne è peggio), a musulmani, a indù… e questo non così, in un’occasione estemporanea, ma nella Messa in coena Domini, modificando la liturgia, e chiedendo che anche i suoi confratelli vescovi, e i parroci tutti, lo seguano su questa pericolosissima strada… capisco che sia difficile accettarlo, e tacere… ecco, credo quia absurdum

  6. Beppe1944 dice:

    Don Ariel scrive … «Vedere il Sommo Pontefice lavare e baciare i piedi a delle donne, inclusa una donna non cristiana, mi ha profondamente ferito»

    immagino ora … lavare e baciare i piedi a tre donne copte (cristiane ma eretiche), a tre musulmani, ad un indù, e a un’operatrice donna (cattolica? chissà, ma in ogni caso donna!) ,,, Don Ariel… come si sente?

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Beppe.

      Mi sento come uno che avrebbe voglia di dire al Santo Padre: e adesso, quando c’è bisogno di celebrare il Sacrificio Eucaristico, di assolvere dai peccati, di amministrare i Sacramenti di Grazia e quando è necessario assistere variamente il Popolo di Dio, mandaci questi apostoli musulmani, indù … e queste apostolesse donne.

      Ma non rispondo così perché la mia fede me lo impedisce, specie di fronte ad un Romano Pontefice che lava e sbaciucchia i piedi a tutti, meno che ai suoi sacerdoti; perché fu ai suoi apostoli e sacerdoti, che il Verbo di Dio li lavò, cosa che fece per uno scopo e con uno scopo ben preciso.

  7. ettore dice:

    “Narra la leggenda che all’apostolo Pietro in fuga da Roma per scampare alla persecuzione di Nerone, sia apparso sulla via Appia Gesù con la Croce. Alla domanda di Pietro “Domine, quo vadis?”, Gesù avrebbe risposto: “A Roma, per essere di nuovo crocifisso”. Pietro, compreso il rimprovero, tornò sui suoi passi ed affrontò il martirio.”
    La Croce ? Appunto, la Croce! Dove l’abbiamo relegata? Quasi ce ne vergognassimo.
    Pietro, la Croce di Gesù, la Persecuzione, il Martirio e la Gloria ….. celeste?

  8. Isabella Maria dice:

    Di carità si parla ormai in ogni occasione, ma nella Chiesa la prima carità è adorare Cristo Signore nella Santissima Eucarestia. Mi sembra che questa forma sia in totale disprezzo. Non sarebbe ora di rimettere Gesù al centro della nostra fede?

    • Beppe1944 dice:

      Inserire anche qualche donna (magari anche musulmane) nella Missa in Coena Domini è forse in contraddizione con quanto Lei sostiene?

  9. Elita dice:

    Gentile Don Luca, la risposta alla Sua domanda è : “lo ha detto agli Apostoli nell’ultima cena” non lo ha detto alle donne. Accertato questo che è scritto nel Vangelo di N.S.G.C. , personalmente non desidero svuotare di significato ne’ il Sacerdozio, ne’ l’Eucarestia, mi riferivo a quello che ha scritto il Papa nella lettera che è stata pubblicata, laddove leggo : ” affinché esprimano pienamente il significato del gesto compiuto da Gesù nel Cenacolo, il suo donarsi “fino alla fine” per la salvezza del mondo, la sua carità senza confini.” Se questo Papa, di questo gesto, del quale il Rev. Don Ariel ha descritto ed evidenziato egregiamente il senso (o un significato) vuole mettere in evidenza invece il senso del servizio, del dono di sè, della carità senza confini di Gesù, allargandolo a tutto il popolo di Dio, forse lo fa perché di carità e amore e servizio gratuito e gentilezza e dono di se’ in giro non se ne vede tanto. Mi pare non sia obbligatorio ne’ la lavanda dei piedi, ne’ scegliere donne giovani, carine, con bei piedini con unghie smaltate(anche questo rientra nel carico dell’emozionale). Nella Chiesa dove vado lavano i piedini a bimbi/e del catechismo.

  10. Elita dice:

    Si potrebbe, forse, per iniziare, lavare i piedi a delle anziane signore della terza, quarta età e nel farlo, pensare alla propria madre che tante volte con amore, ha lavato piedi e parti anche più indecorose.
    Si potrebbe nel farlo pensare a tante donne che nel silenzio si prendono cura di genitori, parenti o pazienti anziani e disabili, lavando, pulendo, toccando l’intimità delle persone, con tatto e delicatezza .
    Lo scandalo, i pensieri impuri, possono essere evitati credo con serenità facendo scelte opportune.
    Il Sommo Sacerdote, Quello che ha squarciato i Cieli , si è spogliato della Sua divinità, si è fatto spogliare della Sua veste regale e si è fatto servo di tutti è l’esempio che ci viene proposto mi pare. Anche questo è un “Fate questo in memoria di me” che è l’altra faccia dell’Eucarestia.
    Senza nulla togliere alla dignità del Sacerdozio. Io i piedi ai Sacerdoti li bacerei, (con tutte le scarpe).
    Perdonatemi l’ingerenza.

    • Padre Ariel
      Don Luca Fornero dice:

      Mi scusi, sarebbe così gentile da indicarmi e da indicare anche agli altri lettori, in quale preciso passo del Vangelo, istituendo l’eucaristia e il sacerdozio, Gesù dice a delle donne: “fate questo in memoria di me”?
      Perchè con questo suo commento lei conferma ciò che il padre Ariel ha scritto nel suo articolo: svuotare il sacerdozio e l’eucaristia delle loro essenze per riempirle di altri significati, dei significati che, tra l’altro, hanno a che fare con l’emotività umana più che con il deposito della fede e la tradizione cattolica.
      Tutto questo, per chiarire meglio, espresso da un prete (il sottoscritto) di area cosiddetta progressista. Un conto è però il progressismo cattolico, altra faccenda sono i protestantismi e tutte quelle riforme che hanno portato al collasso e alla fuga di fedeli dalle chiese luterane, anglicane ed episcopaliane che, in nome di una male intesa “parità dei sessi”, hanno già fatto quello che purtroppo sembra stiamo cominciando a fare noi, e lo hanno fatto mossi da profondi sentimenti emotivi …

  11. LDCaterina63 dice:

    Siamo non certo all’eresia ma allo scandalo…. queste scelte del Papa sono di scandalo e non solo ai piccoli, ma anche al Clero vero che già fatica per mantenersi, oggi, fedele alla Sposa…. Sono una donna, sposata e con figli, e trovo scandaloso che un Papa mi chieda questo e non perchè adesso dovrei essere io la maliziosa, ma è questa imposizione papale che mi mette in una situazione di disagio…. Un conto è trovarmi, nel confessionale, con un sacerdote ed è un Sacramento; diverso è trovarmi a farmi baciare il piede da un prete al di fuori di ogni concetto di sacramento…. ossia, non vi è alcuna necessità di esporre i “pensieri” in pericolo.
    “Propongo col Tuo santo aiuto… di fuggire le occasioni prossime di peccato…” diciamo nell’atto di dolore, e il Papa non sta affatto aiutando…. insomma, il senso del PUDORE che fine gli facciamo fare? è dalle piccole cose che si comincia, anche da questo gesto che sarebbe più saggio lasciare al Clero per i motivi spiegati bene nell’articolo.

  12. matteo dice:

    A proposito del fatto, sottolineato da don Ariel, che il regnante Pontefice non si genuflette durante la Consacrazione delle Sacre Specie… mi viene in mente un episodio avente come protagonista il Santo Pontefice Giovanni Paolo II.
    2004, processione del Corpus Domini. Il Papa aveva ormai perso l’uso delle gambe. Per questo sulla vettura papale era stata fissata una sedia affinché lui potesse sedersi durante il tragitto, peraltro piuttosto accidentato. Davanti a lui l’ostensorio con il Santissimo Sacramento.
    Il Santo Padre non ne vuole sapere di stare seduto davanti a Nostro Signore. Chiede ai suoi collaboratori di aiutarlo ad inginocchiarsi. Ma quelli cercano di spiegargli che è pericoloso, che potrebbe cadere. Il Papa li supplica: “Lì c’è Gesù… per favore…”. Aspettano che il selciato si faccia meno irregolare e provano a farlo inginocchiare, ma il Papa non si regge sulle gambe e cerca di aggrapparsi all’inginocchiatoio. Sono quindi costretti a rimetterlo a sedere quasi subito.
    Ecco, un piccolo episodio che esprime molto più di mille trattati di spiritualità la devozione dovuta al Corpo, al Sangue, all’Anima e alla Divinità di Nostro Signore.

  13. Padre Ariel
    Don Angelo Rossit dice:

    Nel completo silenzio del nostro episcopato, per un lato trovo molto confortante, ma per l’altro lato trovo molto preoccupante, che a dire con molto garbo (padre Giovanni Cavalcoli) e con garbata severità (padre Ariel Levi di Gualdo), “si si, no no”, siano rimasti, in tutta Italia, solo questi due decisi e coraggiosi sacerdoti e teologi dell’Isola di Patmos.

  14. Padre Ariel
    doncir.11 dice:

    Non è che voglia fare il prete napoletano scugnizzo, giacché si parla di cose serie, sulle quali non si scherza, e non si deve scherzare. Dico però che lavare e baciare i piedi a una donna è un gesto ad alto tasso di … pericolo erotico, e molti preti, di quelli sani, potrebbero rimanere turbati per giorni e giorni.
    Che il Signore ci salvi presto!
    (Don Ciro, Napoli)

    • Padre Ariel
      don Francesco Messina dice:

      Hai espresso un disagio vero, con un sorriso, e con disarmate realismo.
      Concordo con quanto ha scritto don Bruno, e concordo con te, confratello napoletano, che concludi affermando “che il Signore ci salvi presto!”
      Si, che ci salvi presto.

    • Padre Ariel
      Don Stefano dice:

      Don Ciro, anche se non precisavi che eri napoletano, gli occhi attenti se ne sarebbero accorti subito.
      Un abbraccio a te che hai la fortuna di startene di questi tempi a temperature mediamente al di sopra dei 10°, chiamasi questa mia … “invidia”.
      don Stefano (Trento)

      • Padre Ariel
        doncir.11 dice:

        Fratello caro! Se avessi soldi verrei da te in Trentino a farmi una settimana bianca, per liberarmi un po’ dello smog partenopeo!
        Comunque non avvilirti per le basse temperature, potreste fare un nuovo Concilio di Trento, così vi riscaldate tutti quanti e tutti quanti con voi ci riscaldiamo. Sai, forse sarebbe giunto il momento di rimettere i puntini sulle “i”, se non altro per non dare a Padre Ariel l’opportunità di scrivere i giusti articoli che scrive e fare le giuste video-lezioni che fa. Il giorno che sarà disoccupato, sarà il segno che la Chiesa è tornata a essere per davvero una santa cattolica e apostolica.
        d. Ciro

  15. Padre Ariel
    parr.sangiovanni.18 dice:

    … non esiste proprio che io faccia la lavanda dei piedi a delle donne, e non la farò per i motivi magistralmente espressi da Padre Ariel che ci ha ricordato a tutti quanti cosa significa quel gesto e, anzitutto, cosa viene celebrato quel giorno: l’istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio.
    Mi si potrebbe dire che … non è obbligatorio lavare i piedi alle … “apostole”.
    Certo.
    Tante sono le cose “non obbligatorie” che ci vengono imposte, semmai non ci viene imposto il rispetto della sana dottrina, delle regole liturgiche, ma se ometti certe cose “non obbligatorie” partono i suoni di zampogna del vescovo.
    Quando alcuni parroci (forse, chissà, più “troppi” che alcuni?) diranno di no, scatteranno le proteste di certi laici impegnatissimi che confondono le comunità parrocchiali con i centri sociali.
    Già le ebbi di proteste quando 14 anni fa, giunto nella parrocchia a me affidata, dissi che non volevo all’altare le cosiddette “chierichette”, e nessuna ragazzina è più salita all’altare.
    Attendo dunque la Settimana Santa 2016, perché se qualcuno protesterà dinanzi al mio categorico no andando a lamentarsi con il vescovo, io mi recherò presso di lui e gli consegnerò le chiavi della parrocchia, può sempre affidarla ai laici impegnatissimi che vorrebbero trasformare le chiese parrocchiali in centri sociali.

    don Bruno

  16. Alessandro Messina dice:

    Una coraggiosa e ineccepibile veduta d’insieme. Grazie Padre Ariel! Sia lodato Gesù Cristo.

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