Cristo inchiodato sulla falce e il martello
CRISTO INCHIODATO SULLA FALCE E IL MARTELLO
… cosa sarebbe accaduto se durante una visita apostolica in uno dei tanti Paesi da lui visitati nel corso del suo lungo pontificato, qualche Capo di Stato avesse donato a Giovanni Paolo II un Cristo crocifisso sopra una falce ed un martello?
Dinanzi a questa immagine fotografica il pensiero è corso al Santo Pontefice Giovanni Paolo II, attraverso una domanda che sorge del tutto spontanea: che cosa sarebbe accaduto, se durante una visita apostolica in uno dei tanti Paesi da lui visitati nel corso del suo lungo pontificato, qualche Capo di Stato gli avesse donato un Cristo crocifisso sopra una falce e un martello?
Sulla falce e il martello sono stati “crocifissi” molti martiri nel corso del Novecento, ma era proprio questa, la vera intenzione del presidente boliviano Evo Morales?
Non abbiamo risposte da dare, però possiamo pregare per tutte le vittime del Comunismo, domandando per noi tutti l’intercessione dei numerosi beati e santi che hanno dato la propria vita per la Chiesa di Cristo e che sono stati martirizzati in supremo odio alla fede dai figli delle peggiori ideologie marxiste, in nome di una Lotta di Classe che nulla ha da spartire con il Vangelo e con l’annuncio della salvezza in esso racchiusa, tanto meno con la difesa dei poveri e degli oppressi.
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Domando: se, dopo quanto avvenuto, in un prossimo futuro un politico esponente della destra estrema regalasse a papa Francesco un Cristo inchiodato su una svastica, il papa l’accetterebbe?
Il gesto è sicuramente blasfemo ma, in fondo, è anche un boomerang verso il comunismo. Forse Giovanni Paolo II o Benedetto XVI avrebbero risposto: “Caro Morales, hai ragione: la falce e martello su cui simbolicamente hai messo Cristo rappresenta tutti i martiri morti a causa del comunismo. Lui è morto anche per loro e per redimere chi l’ha messo in croce, sia sul legno del Golgota sia sull’altare di tante ideologie perverse come quella che tu rappresenti.”
A noi non resta che unirci in preghiera.
Quello che avviene nel mondo reale, supera sempre qualsiasi stravagante o diabolica fantasia.
Quanto al temperamento, ognuno di noi, anche i papi, abbiamo sensibilità e reazioni diverse.
Qualunque fossero le intenzioni del donatore – blasfeme, volutamente offensive o financo gentili verso l’ospite, mi conforta- nella preghiera – pensare che – sempre e comunque – Gesù ” vince” anche quando viene indecorosamente rappresentato. Il suo Sacrificio è avvenuto e continua sulla Croce, per la redenzione di tutti gli uomini di buona volontà,credenti e miscredenti, ideologi e martiri,carnefici e vittime, …