«Chiesa aperta» (II puntata) – A cura di Giovanni Zanchi, presbitero della Diocesi di Arezzo: il Popolo di Dio non è affatto abbandonato senza Sacramenti di grazia e con le chiese chiuse
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Sì vabbè! È più importante prolungare la vita zoologica che sacrificarsi come dono d’amore…
Chi vuol salvare la propria vita la perderà
Credo che anche questa sia una citazione pertinente:
[5] Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio
[6] e gli disse: “Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede”.
[7] Gesù gli rispose: “Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo”.
Segnalo il link alla prima puntata (13/03/2020) dei video Chiesa Aperta di Mons. Zanchi
E’ dottrina e fede che se un sacerdote celebra una Santa Messa anche senza nessuno presente (in realtà ci vorrebbe almeno un chierichetto) quella Messa è comunque di Cristo e ha comunque un valore universale. Ma quello che oggi è largamente mancato è proprio questo annuncio, forte e insistito e spiegato in tutti i modi: “Fedeli cristiani, i sacerdoti ci sono e continuano a offrire Il santo Sacrificio a Dio per voi”. Questo messaggio è passato pochissimo, agli occhi di tutti gli italiani il messaggio totalmente prevalente è che “le Messe sono sospese, il precetto festivo non vale, tana liberi tutti”. Poche e circoscritte le eccezioni.
Per dirla tutta, essendomi permesso di dire rispettosamente queste stesse cose a un sacerdote, sono stato preso a male parole, come uno che “pretende”, e peggio. Altri sono stati diversi.
Certo il disorientamento è grande.
Ognuno reagisce con la sua sensibilità.
Il momento è grave. Penso che nessun Vescovo ha potuto prendere la sua decisione senza travaglio e sofferenza grande. Perché nei momenti difficili la fede, la frequenza assidua ai sacramenti, la preghiera sono ancor più irrinunciabili per il credente. Il fedele non può vivere senza nutrirsi del Corpo del Signore. Ma l’emergenza assoluta che ci ha travolti, per la sua peculiarità, ci sta costringendo tutti al massimo isolamento possibile. E così, lo comprendo, di fronte a disposizioni rigorose del Governo cosa doveva fare la Chiesa? Addossarsi la responsabilità di rendere molto probabili altri focolai di contagio, quando si vede dove si arriva? Come si poteva, lasciando le celebrazioni con la partecipazione dei fedeli, garantire responsabilmente il rispetto delle ferree regole da osservare?
Sono d’accordo, in questo momento è importante preservare l’unità con i nostri Pastori e ricevere tutto dalle mani di Dio. Il momento cruciale lo impone. Non giova voler essere più realisti del re. Sono d’accordo.
Pax
Mi collego al commento di Pax e concordo.
Della “sofferenza” dei Vescovi in realtà non mi importa molto poiché la Chiesa non la frequento più da quando ho capito che a loro non importa niente della mia di sofferenza, della quale sono stati complici.
Però non faccio di tutta l’erba un fascio e apprezzo e ringrazio Dio quando trovo parole e azioni di verità e di saggezza, da qualunque parte vengano.
Che i sacerdoti celebrino la Messa senza il popolo la trovo un’occasione (temporanea) molto positiva. Per ottenere Grazia per tutti, come dice il video, ma innanzitutto per i sacerdoti stessi, che aumenti la loro consapevolezza dell’efficacia di ciò che solo loro possono fare, a vantaggio di tutti. È innanzitutto il sacerdote che deve diventare sempre più forte nella fede e spero che sia così per i sacerdoti a tutti i livelli della Gerarchia, perché quando l’emergenza finirà possano correggere nella Chiesa quello che al Signore non sta bene.
Sì, la crisi è 1 momento privilegiato .. come qndo Gesù prese con sé alcuni discepoli e li portò su un alto monte, in luogo appartato .. “venite a riposarvi un po’” È un riposo che è lavoro, è 1 semina in se stessi e non c’è da fare nulla per far germinare il seme se non astenersi dall’ attivismo e dal protagonismo. Anche questo è SERVIZIO al gregge per un Pastore. Anzi, è il servizio migliore, quello del buon esempio.
Grazie quindi a tutti voi, Pastori che così agite .. chissà che non sappiate rendere un giorno, l’ovile accogliente anche per la pecorella smarrita.