Difendiamo il Sommo Pontefice Francesco dai lanciafiamme dei mariolatri assetati di nuovi dogmi mariani: «Maria non è corredentrice»

— attualità ecclesiale —

DIFENDIAMO IL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO DAI LANCIAFIAMME DEI MARIOLATRI ASSETATI DI NUOVI DOGMI MARIANI: «MARIA NON È CORREDENTRICE»

.

Detto questo preferisco soprassedere su un altro piagnisteo collegato strettamente da questi devoti alla corredenzione: «… le cose stanno andando male perché non si è fatta la solenne e universale consacrazione al Cuore Immacolato di Maria!». E dico che preferisco soprassedere perché sono un modesto teologo, molto modesto e forse anche parecchio ignorante, però, per quanto ignorante io possa essere, non intendo occuparmi di magia e di auspicate soluzioni magiche, giocate a botte di apparizioni e veggenti inseriti nel mistero della rivelazione subito dopo il Prologo del Vangelo del Beato Apostolo Giovanni, se non addirittura prima.

.

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

.

.

PDF  articolo formato stampa

.

.

l’opera di San Luigi Maria Grignon da Montfort

Apro con un esempio e una domanda: perché i Francescani dell’Immacolata ebbero vari problemi, pure se elevati da una certa frangia di mondo cattolico a vittime, rese tali – a loro dire – perché celebravano la Santa Messa col Vetus Ordo Missae? In verità non era questione di latinorum, come affermano coloro che dinanzi a un Dominus vobiscum perdono il lume della ragione, convinti che Il Signore sia con voi non abbia affatto la stessa valenza e potenza salvifica.

.

Tra i problemi sorti in questa benemerita e giovane Congregazione, non solo vi era una mariologia teologicamente discutibile, ma il fatto che costoro dessero per scontata l’esistenza di un dogma che la Chiesa non ha mai proclamato e che si è ripetutamente rifiutata di proclamare: il dogma di Maria corredentrice. E chiunque sia libero da pregiudizi costruiti su umori e passioni personali, dovrebbe sapere che dare per esistente un dogma mai proclamato, è più grave che negare un dogma definito. Soprassediamo a tal proposito su Radio Maria e le catechesi del Padre Livio Fanzaga, perché mai, specie alle porte della imminente Settimana Santa, è opportuno sparare raffiche di mitra sulla croce rossa.

.

Nella omelia di questa mattina, il Sommo Pontefice Francesco è tornato ad accennare alla figura della Beata Vergine, respingendo la insistente e persistente richiesta della proclamazione del dogma di Maria corredentrice. Poco dopo, la casella di posta elettronica della nostra redazione è stata subissata di email, in non poche delle quali si urla «al Bergoglio eretico e anticristo», con tutti gli annessi e connessi: «luterano, apostata, antipapa» e via dicendo a seguire …

Il discorso di “Maria corredentrice” non è faccenda bergogliana, ma faccenda molto vecchia. Basterebbe rammentare a certi assetati di nuovi dogmi, con relativi insulti rivolti quasi di prassi al Pontefice regnante, che numerosi Sommi Pontefici, a partire dal Beato Pio IX, per seguire col Santo Pontefice Pio X, appresso il Venerabile Pontefice Pio XII, infine i Santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, per seguire infine col Venerabile Benedetto XVI, si sono sempre rifiutati di proclamare il dogma di Maria corredentrice. Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, che il motto mariano «Totus tuus» lo aveva persino inserito nel proprio stemma pontificio, mostrando infine evidente fastidio per questa ciclica insistenza, disse in tono risoluto che non voleva più sentir parlare di questa questione nel corso del proprio pontificato.

Tutti questi Sommi Pontefici erano devotissimi alla Madonna, in particolare San Pio X, Pio XII e San Giovanni Paolo II. Però, al tempo stesso, non hanno mai mancato di replicare e precisare che attraverso il mistero dell’incarnazione del Verbo, Maria ha cooperato alla redenzione e che, detto questo, non era necessario proclamarla corredentrice con una definizione dogmatica. 

Dal punto di vista teologico e dogmatico, il concetto stesso di Maria corredentrice crea anzitutto grossi problemi alla cristologia, col rischio di dare vita a una sorta di “quatrinità” e di elevare la Madonna, che è creatura perfetta nata senza macchia di peccato originale, a ruolo di vera e propria divinità. Cristo ci ha redenti col suo sangue prezioso umano e divino, mentre Maria, ricoprendo un ruolo straordinario nella storia della economia della salvezza, ha cooperato alla nostra redenzione. Dire invece corredentrice equivarrebbe a dire che siamo stati redenti da Cristo e da Maria. Chiariamo: Cristo salva, Maria intercede per la nostra salvezza. E, come capite, non è una differenza di poco conto, salvo creare in caso contrario una religione diversa da quella nata sul mistero dell’incarnazione del Verbo di Dio.

Questa mattina il Sommo Pontefice, con parole sue, non ha fatto altro che ribadire ciò che già hanno espresso e chiarito i suoi Sommi Predecessori nel corso degli ultimi due secoli di storia della Chiesa. Parole dinanzi alle quali già conosciamo la replica: «… ma San Luigi Maria Grignon de Montfort dice … ma la tal Madonna, apparendo in quello o quell’altro luogo, ai veggenti ha detto e chiesto … ma … ma … ma …». Credetemi: dispiace davvero dover chiarire che San Luigi Maria Grignon de Montfort non ha scritto un trattato di alta teologia ma un trattato sulla vera devozione a Maria. I grandi trattati sulla mariologia, toccando le più delicate sfere della dogmatica, li hanno scritti San Bernardo di Chiaravalle, San Tommaso d’Aquino, il Beato Duns Scoto … E i loro illuminati trattati dogmatici hanno costituito poi nei secoli il presupposto per la proclamazione dei dogmi mariani della immacolata concezione di Maria e della sua assunzione al cielo. Dogmi la cui definizione ha richiesta una gestazione durata secoli, caratterizzata da lunghe e accese polemiche tra teologi e tra scuole teologiche diverse.

È presto detto che dinanzi al «… ma San Luigi Maria Grignon de Montfort dice che …», è d’obbligo replicare alla luce del deposito della fede cattolica, perché sappiamo sì, cosa dice e auspica questo Santo, ma l’autorità di Pietro è di gran lunga superiore a quella del buon Montfort, perché si tratta di un’autorità che si regge su uno dei dogmi che stanno a fondamento costitutivo della Chiesa stessa:

«E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» [Mt. 16, 18-19].

Con le parole pronunciate dal Sommo Pontefice questa mattina, posto che non è la prima volta che fa riferimento alla “corredentrice”, ogni richiesta, strepito e piagnisteo è chiuso, persino con buona pace di San Luigi Maria Grignon de Montfort e il suo sublime trattato sulla vera devozione alla Beata Vergine Maria, persino con buona pace di chi strepita ai nostri giorni via radio …

Detto questo preferisco soprassedere su un altro piagnisteo collegato strettamente da questi devoti alla corredenzione: «… le cose stanno andando male perché non si è fatta la solenne e universale consacrazione al Cuore Immacolato di Maria!». E dico che preferisco soprassedere perché sono un modesto teologo, molto modesto e forse anche parecchio ignorante, però, per quanto ignorante io possa essere, non intendo occuparmi di magia e di auspicate soluzioni magiche, giocate a botte di apparizioni e veggenti inseriti nel mistero della rivelazione subito dopo il Prologo del Vangelo del Beato Apostolo Giovanni, se non addirittura prima. E non posso occuparmi di questo, perché quello del mago non è il mio mestiere …

.

dall’Isola di Patmos, 3 aprile 2020

 .

.

.

.

.

.

.

AVVISO AI LETTORI

Le Edizioni L’Isola di Patmos si avvalgono per la stampa e la distribuzione dei propri libri della grande Azienda Amazon, che in questo momento ha sospeso la spedizione e distribuzione di tutti i generi non urgenti e non strettamente necessari per problemi legati all’emergenza coronavirus. Al momento non è quindi possibile ordinare e ricevere i nostri libri, che potrete però ordinare dopo il 3 aprile.

 

 

 

 

 

 

.

«Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» [Gv 8,32],
ma portare, diffondere e difendere la verità non solo ha dei
rischi ma anche dei costi. Aiutateci sostenendo questa Isola
con le vostre offerte attraverso il sicuro sistema Paypal:



oppure potete usare il conto corrente bancario:
IBAN IT 08 J 02008 32974 001436620930 
in questo caso, inviateci una email di avviso, perché la banca
non fornisce la vostra email e noi non potremmo inviarvi un
ringraziamento [ isoladipatmos@gmail.com ]

.1

oppure potete usare il conto corrente bancario:

intestato a Edizioni L’Isola di Patmos

IBAN IT 74R0503403259000000301118
in questo caso, inviateci una email di avviso, perché la banca
non fornisce la vostra email e noi non potremmo inviarvi un
ringraziamento [ isoladipatmos@gmail.com ]

.

 

.

.