Cari Lettori, aiutate i veri profughi: quelli che vivono su L’Isola di Patmos, giovanneo luogo dell’ultima rivelazione, dove la verità ci farà liberi

CARI LETTORI, AIUTATE I VERI PROFUGHI: QUELLI CHE VIVONO SU L’ISOLA DI PATMOS, GIOVANNEO LUOGO DELL’ULTIMA RIVELAZIONE, DOVE LA VERITÀ CI FARA LIBERI

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Se una volta al mese, un buon numero di Lettori decidesse di offrirci una pizza, un cappuccino e un cornetto, od anche e solo un caffè, il nostro lavoro potrebbe procedere serenamente senza dover vivere spesso con l’ansia del … «Speriamo di farcela!».

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Cari Lettori,

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il Padre Ariel sulla neve, che prima o poi si «disigilla» …

la nostra fede ci insegna che nella notte buia apparve una stella che guidò i pastori verso il mistero del Verbo Incarnato [cf. Mt 2, 9]. Sappiamo anche che la neve è destinata a sciogliersi al sole, dinanzi al quale il gelo cede al tepore. Scrive Dante Alighieri nel XXXIII Canto del Paradiso che si apre con la Preghiera di San Bernardo alla Beata Vergine Maria:

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Così la neve al sol si disigilla; 
così al vento ne le foglie levi 
si perdea la sentenza di Sibilla.

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Nel linguaggio di Dante, che pur poetando in “lingua volgare” rimane aderente alla etimologia latina, il termine «disigillare» non significa sciogliere, ma significa: perdere la propria forma.

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Seguendo la stella di Dio come i pastori, in questa notte gelida e buia che avvolge la Chiesa, noi camminiamo verso quel sole vivo che è Cristo, dinanzi al quale questa neve sarà infine disigillata e la sua forma innaturale e nociva dispersa.

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Con l’anno nuovo L’Isola di Patmos entra nel suo quinto anno di vita, che sarà compiuto il 20 ottobre 2019. Facendo un bilancio possiamo dire che i risultati sono stati a dir poco sorprendenti: nel corso degli ultimi tre anni abbiamo totalizzato quasi trenta milioni di visite. La nostra media oscilla tra le 800.000 e le 900.000 visite al mese per una media di circa 30.000 visite giornaliere. Non abbiamo mai conosciuto un momento di flessione, il grafico segna solo un progressivo aumento. Se vogliamo potremmo chiamare il tutto successo, a noi piace però chiamarlo grazia di Dio.

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Agli inizi del nuovo anno, dopo le feste saranno apportate alcune modifiche alla home-page ed inserita una pagina recante l’indicazione «note legali e amministrative», all’interno della quale saranno contenuti tutti i relativi dati. Infatti, il 30 novembre 2018 abbiamo costituito le Edizioni L’Isola di Patmos attraverso la forma legale della pia associazione. Allo stesso tempo L’Isola di Patmos è divenuta una rivista con regolare iscrizione presso L’Ordine dei Giornalisti ed il registro della stampa del Tribunale.

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Tutto ciò ha comportato notevoli spese che hanno implicato le spettanze del notaio e del consulente commerciale, più tutta una serie di relative tasse versate all’Agenzia delle Entrate, all’Ordine dei Giornalisti, al Tribunale, ecc …

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Non avendone i mezzi, tutte queste spese sono state sostenute da mia madre e da mio fratello, che hanno voluto contribuire a questa nostra opera apostolica, che vi ricordo non va certo a beneficio loro, ma di tutti voi che sempre più numerosi ci seguite e che potete beneficiare dei frutti del nostro lavoro, o se preferite: della nostra vita spesa interamente per il Popolo di Dio e per la diffusione della fides catholica.

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Più volte, numerose persone, di fronte a certi nostri scritti ci hanno domandato: «Chi vi da il coraggio?». Non pochi altri ci hanno domandato: «Non temete che ve la faranno pagare?». Ebbene, il coraggio è null’altro che quell’aiuto che ci viene dal Signore che ha fatto cielo e terra [cf. Sal 120], mentre, per quanto riguarda il tributo che spesso è stato fatto ampiamente pagare, forse è meglio stendere un velo pietoso e procedere oltre …

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L’Isola di Patmos può esprimersi con piena libertà e nella legittima libertà dei figli di Dio, invitando chi ci segue a conoscere la verità, nella piena consapevolezza che la verità ci farà liberi [cf. Gv 8, 32], semplicemente perché non è alle dipendenze di nessun potentato, ma solo alle dipendenze di Cristo e della sua Santa Chiesa. E la libertà dei figli di Dio, per poter essere veramente esercitata, obbliga a non essere iscritti sul libro paga di nessun censorio prepotente. Infatti, noi non prendiamo soldi né dai Cavalieri di Colombo, né dal Principe del Liechtenstein, amorevolmente sollecitati dalla Segreteria di Stato a riversare generose somme di danaro su soggetti che non sono reputati leali servitori della verità, bensì solo reputati umoralmente graditi, se non addirittura premiati per il modo in cui nascondono o adulterano la verità. O, detta in altri termini: avrebbe mai potuto, San Giovanni Battista proteggere le condotte di vita di Erode Antipa, in cambio delle sue generose sovvenzioni profuse sulla sua opera di predicazione? In fondo, questo tiranno era solo convivente con la moglie di suo fratello ed aveva una passione erotica del tutto malsana per la nipotina Salomé. Volendo si sarebbe potuto fargli fare, con misericordioso spirito di amore e letizia, anche un blando percorso penitenziale per poi riammetterlo ai Sacramenti assieme alla propria concubina ed alla sua deliziosa nipotina, come non esiterebbero ad affermare coloro che pigliano soldi dai Cavalieri di Colombo e dal Principe del Liechtenstein dietro amorevole sollecitazione della Segreteria di Stato, presso la quale sono operosi gli arrotini che affilano la lama necessaria per il taglio della testa del Battista.

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Sappiamo però quanto il Battista non la pensasse così, infatti finì con la testa tagliata deposta su di un vassoio, perché il suo senso di misericordia si reggeva tutto quanto sulla verità e sulla giustizia.

Per questo noi abbiamo sempre camminato sul filo del rasoio, con tutti i disagi economici del caso, pur avendocela sin oggi fatta, seppur sempre pel cosiddetto rotto della cuffia, beneficiando unicamente delle offerte dei Lettori e delle offerte dagli stessi a me date per la celebrazione delle Sante Messe di suffragio per i defunti, interamente utilizzate per le spese de L’Isola di Patmos, sempre con rigorosa indicazione pubblica delle offerte ricevute e relativo bilancio su quanto ricevuto redatto alla fine di ogni anno [cf. QUI].

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Facevamo questo conto: se solamente cinquanta Lettori ci versassero agli inizi dell’anno 2019 l’importo di 120 euro, corrispondenti a 10 euro al mese, sarebbero interamente coperte le spese di circa 6.000 euro necessari al mantenimento del sito che ospita questa rivista. Purtroppo invece, coloro che nel 2018 hanno fatta questa sottoscrizione sono solo 12 Lettori, per un importo totale raccolto pari a 2.520 euro, di cui 1.200 versati da una singola Lettrice che predispose un versamento mensile di 100 euro.

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Alle porte di questo Santo Natale, invitiamo soprattutto coloro che ci scrivono per manifestare apprezzamento per la nostra opera e per la nostra lealtà alla Chiesa di Cristo ed alla fides catholica, a rendere questo apprezzamento concreto offrendoci il loro sostegno economico. Infatti, se solo coloro che ci contattano per ringraziarci, per mostrarci apprezzamento e stimolarci, ci versassero solo pochi euro, noi non dovremmo correre, ed a volte pure con una certa paura, sul filo del rasoio, né io dovrei ricorrere alla generosità dei miei familiari per avere quel danaro necessario per lavorare gratis et amor Dei a beneficio dei tanti che ci dicono e che ci scrivono «bravi!». Perché con mille «bravi» non si pagano i servizi di abbonamento del sito e le altre spese — che ripeto ammontano a 6.000 euro all’anno —, mentre, con un solo euro dato da mille persone, qualche cosa invece si paga, se i mille che ci dicono «bravi!» ci mandassero solo un euro di offerta a sostegno della nostra opera.

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Invitiamo i più affezionati e volenterosi a voler disporre un versamento mensile secondo le proprie generose possibilità tramite l’efficace e sicuro sistema Paypal che si trova a fondo di pagina, chi invece preferisce può farlo anche tramite conto corrente. Se infatti una volta al mese, un buon numero di Lettori decidesse di offrirci una pizza, un cappuccino ed un cornetto, od anche e solo un caffè, il nostro lavoro potrebbe procedere serenamente senza dover vivere spesso con l’ansia del … «Speriamo di farcela!».

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Il tutto mentre Giovanni Battista strilla nel deserto, mentre l’erotica Salomé danza per obnubilare il tiranno e mentre i camerieri di Erode lucidano il vassoio sul quale deporre la sua testa, già abbondantemente tagliata col generoso contributo finanziario del Principe del Liechtenstein e dei Cavalieri di Colombo, il tutto a lode e gloria di Cristo Dio!

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Possa Dio avere pietà per tutti coloro che, in virtù dei quattrini e della partecipazione al potere, assistono, o peggio partecipano attivamente a favorire il degrado della Santa Sposa di Cristo gettata sul marciapiede.

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«Dice il peccatore: “Dio è misericordia”. Ecco un inganno comune del Diavolo verso i peccatori, per cui molti rischiano di dannarsi. Scrive un dotto autore: “Ne manda più all’Inferno la misericordia di Dio, che non la sua giustizia”. Infatti, questi miserabili, confidando temerariamente nella misericordia non cessano di peccare, così si perdono. Iddio è misericordia, chi lo nega? Si, è misericordioso, però è anche giusto, per ciò castiga chi continua ad offenderlo. Egli usa misericordia, ma a chi lo teme» [Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, in Pagine Alfonsiane sulla Misericordia, n. 105: Il paradosso della misericordia].

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A tutti voi, un felice Natale.

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dall’Isola di Partmos, 21 dicembre 2018

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