[video] – Morale cattolica e gioco d’azzardo: il problema della ludopatia

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MORALE CATTOLICA E GIOCO D’AZZARDO: IL PROBLEMA DELLA LUDOPATIA

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Per la morale cattolica, il gioco d’azzardo non sempre è considerato un peccato, ma può divenire tale quando il gioco d’azzardo reca offesa alla giustizia e alla carità, esponendoci al vizio strutturato su quella dipendenza patologica che nasce da una nostra libera scelta.

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Autore Padre Ariel

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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ludopatia isola

il convegno sulla ludopatia promosso dal Lions Club, presso il quale ha tenuto una relazione Ariel S. Levi di Gualdo sul rapporto tra morale cattolica e gioco d’azzardo

Ridurre le persone schiave dei sentimenti irrazionali-emotivi, delle illusione e dei sogni, non è forse la forma peggiore di schiavitù?

La schiavitù moderna è peggiore di quella degli antichi romani, che era un istituto giuridico del diritto civile; un istituto che prevedeva la emancipatio, la liberazione dello schiavo. E una volta divenuto libèrto, l’ex schiavo, specie in epoca imperiale, poteva fare persino brillanti carriere. Al contrario della schiavitù moderna, non codificata in alcuna legge, perché i sistemi democratici che promuono la schiavitù psicologica sono quelli che la schiavitù la condannano in modo deciso, ma risultando poi nei fatti gli stessi che esercitano massicci controlli sulle masse di schiavi, per i quali non è prevista quella possibilità giuridica di emancipazione prevista invece già oltre due millenni fa nel diritto civile romano.

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Lions Club 31.03.2017 ok

il prof. dott. Franco Cirillo (a sinistra), il padre Ariel S. Levi di Gualdo (a destra) durante la conferenza

Riguardo il gioco d’azzardo, il Catechismo della Chiesa Cattolica usa un termine molto più forte del termine “dipendenza”, usa il termine “schiavitù”. E qui vi faccio notare che non tutte le dipendenze sono in sé e di per sé cattive, a volte non sono neppure nocive. Infatti, la “dipendenza”, può nascere da una nostra lucida scelta iniziale che poi può sfuggire al nostro controllo, sino a renderci schiavi, ma partendo comunque da un atto iniziale della nostra libera volontà. Esistono infatti due diverse forme di schiavitù: possiamo essere ridotti in schiavitù attraverso una violenta privazione totale della libertà, o possiamo essere ridotti in schiavitù da varie forme di dipendenza psicologica, senza che quasi ce ne rendiamo conto [segue il video della conferenza]

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Per aprire il video della conferenza cliccare sull’immagine sotto:

fotograma a1

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