Giovanni Cavalcoli
Dell'Ordine dei Frati Predicatori
Presbitero e Teologo

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Padre Giovanni

“Amoris Laetitia” – Questa volta Andrea Grillo salta ancora più in alto: dal Cardinale Caffarra passa all’attacco del Cardinale Müller che avrebbe problemi di lettura e di comprensione dei documenti pontifici

–  disputationes theologicae –

«AMORIS LAETITIA »

QUESTA VOLTA ANDREA GRILLO SALTA ANCORA PIÙ IN ALTO: DAL CARDINALE CAFFARRA PASSA ALL’ATTACCO DEL CARDINALE MÜLLER CHE AVREBBE PROBLEMI DI LETTURA E DI COMPRENSIONE DEI DOCUMENTI PONTIFICI

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Quando alla fine degli anni Sessanta del Novecento ci fu la questione dei contraccettivi, Paolo VI permise e favorì un’ampia e lunga discussione previa. Ma poi, con la sua Enciclica Humanae vitae, si espresse con chiarezza e ricchezza di argomentazioni. Il documento di Papa Francesco Amoris Laetitia non dà una soluzione che brilli per chiarezza, cosa che più volte abbiamo espresso nei nostri articoli su L’Isola di Patmos. Eppure non è affatto  impossibile, con un’attenta esegesi, giungere a comprendere la mens del Papa: i divorziati risposati restano esclusi dalla Comunione eucaristica. L’unico punto di Amoris Laetitia, che potrebbe far pensare a un mutamento della legge, potrebbe essere la nota 351, che accenna ai sacramenti ai divorziati risposati …

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli, OP

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l’intervista al Cardinale Gerhard Ludwig Müller, de Il Timone

La carente onestà intellettuale nella operazione di Grillo non sta tanto nel porre questioni dottrinali – su di un punto, come ho detto, sembra aver addirittura ragione –, ma la polemica dottrinale è piuttosto un pretesto, teso da una parte a screditare il ruolo del Prefetto  della Congregazione per la dottrina della fede, dall’altra a danneggiare proprio quel Papa del quale si atteggia a difensore, dando esca all’odio dei lefebvriani, e rafforzando la falsa immagine di un Papa modernista, con la conseguenza di dar gas ai modernisti aumentando lo sconcerto e lo scandalo dei buoni fedeli.

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Andrea Grillo onora la tua intelligenza

il teologo Andrea Grillo, foto tratta da un periodico delle Edizioni San Paolo [vedere QUI]

Ma qualunque cattolico con gli occhi aperti sa che non ha senso presentare il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede come contrario al Papa, quando questi ha istituzionalmente proprio in lui il principale collaboratore nell’ufficio principale del Successore di Pietro, che è quello di confermare i fratelli nella verità del Vangelo.

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I punti toccati da Grillo sono tre: primo, la questione dell’astinenza sessuale dei divorziati risposati, secondo, la questione dell’“analogia” paolina fra l’unione sposo-sposa e quella fra Cristo e Chiesa; terza, la disobbedienza di certi vescovi al dettato dell’Amoris Laetitia.

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17.02.2017   Giovanni Cavalcoli, OP  — QUESTA VOLTA ANDREA GRILLO SALTA ANCORA PIU IN ALTO: DAL CARDINALE CAFFARRA PASSA ALL’ATTACCO DEL CARDINALE MÜLLER CHE AVREBBE PROBLEMI DI LETTURA E DI COMPRENSIONE DEI TESTI PONTIFICI 

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Gatto e topo

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“Amoris laetitia”. Il Cardinale Francesco Coccopalmerio e la via domenicana. Un articolo di Andrea Tornielli sulle tesi portate avanti dal 2015 da Giovanni Cavalcoli e dall’Isola di Patmos durante il Sinodo sulla Famiglia

notizie dalla rete

«AMORIS LAETITIA. IL CARDINALE FRANCESCO COCCOPALMERIO E LA VIA DOMENICANA». UN ARTICOLO DI ANDREA TORNIELLI SULLE TESI PORTATE AVANTI DAL 2015 DA GIOVANNI CAVALCOLI E DALL’ISOLA DI PATMOS DURANTE IL SINODO SULLA FAMIGLIA

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«Le conclusioni a cui arriva il Presidente dei testi legislativi nel libro sul capitolo VIII dell’esortazione sono in linea con quanto espresso dal teologo Cavalcoli e dal cardinale Schönborn» [Andrea Tornielli]

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Autore Jorge A. Facio Lince

Autore
Jorge A. Facio Lince

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Andrea Tornielli

il vaticanista de La Stampa, Andrea Tornielli, coordinatore di Vatican Insider

I Padri de L’Isola di Patmos, Giovanni Cavalcoli e Ariel S. Levi di Gualdo, nel corso dell’anno 2015 hanno dissertato in loro diversi articoli su discorsi teologici e pastorali legati al Sinodo sulla famiglia, a conclusione del quale uscì l’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia.

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Il vaticanista Andrea Tornielli mette in risalto in un suo articolo [cf. QUI] che il documento pubblicato dal Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi e firmato dal Cardinale Francesco Coccopalmerio, rispecchia quando i nostri due Padri de L’Isola di Patmos già scrivevano nei loro articoli circa due anni fa …

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L’articolo di Andrea Tornielli è leggibile cliccando sul logo sotto

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vatican insider logo

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NEL CORSO DELL’ANNO 2015, I PADRI DE L’ISOLA DI PATMOS HANNO SCRITTO VARI ARTICOLI TEOLOGICI E DI ATTUALITÀ PASTORALE SUL DIBATTITO DEI DIVORZIATI RISPOSATI, CHE NON È STATO AFFATTO “IL TEMA” DEL SINODO, MA SOLTANTO “UNO TRA I TANTI TEMI ” DEL SINODO, SEBBENE MUTATO DALLA STAMPA NELL’UNICO E SOLO TEMA. QUESTA CHE SEGUE LA RACCOLTA DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI DA 2 SETTEMBRE 2015 AL 9 OTTOBRE 2016

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IL SINODO SULLA FAMIGLIA
UNA LETTURA CRITICA SULLA TRILOGIA DI ARTICOLI DI ANTONIO LIVI

Jorge A. Facio Lince – 2 settembre 2015

[…] Il ritenere che i divorziati risposati siano in uno «stato permanente di peccato grave» è un giudizio temerario, che non ha a che vedere con la dottrina della Chiesa. Al contrario, secondo la morale cattolica, qualunque peccato, per quanto grave, se il peccatore si pente, può essere perdonato, anche senza il Sacramento della penitenza, considerando che esistono mezzi ordinari e straordinari di salvezza; i primi sono i Sacramenti di istituzione divina dei quali la Chiesa è dispensatrice, i secondi sono le vie imperscrutabili di Dio, e per usare questi secondi mezzi, sia la grazia sia la misericordia di Dio non necessitano del permesso né degli epistemologi né dei filosofi, né ai teologi [per leggere tutto cliccare QUI]

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IL SANTO PADRE FRANCESCO ARRECA «UNA FERITA AL MATRIMONIO CRISTIANO»? SUVVIA, CERCHIAMO DI ESSERE SERI …

Ariel S. Levi di Gualdo – 14 settembre 2015

Durante le mie prediche nel deserto da anni vado dicendo che l’origine del problema è data dal fatto che il matrimonio sacramentale è concesso dai vescovi e dai loro preti con una leggerezza che grida vendetta al cospetto di Dio. Non sarebbe meglio prevenire, anziché cercare poi di curare in seguito ciò che non sempre è curabile? [per leggere tutto cliccare QUI]

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LA PROBLEMATICA PASTORALE DEI DIVORZIATI RISPOSATI

Giovanni Cavalcoli, OP – 13 ottobre 2015

In questo frangente così grave per la vita della Chiesa e della società, occorre evitare i due estremismi contrapposti, il primo, di una piccola ma mordace minoranza, dell’ultra tradizionalismo, col suo allarmismo catastrofista e il suo legalismo rigorista, che teme che il Papa possa allontanarsi dal Vangelo o dalla Tradizione, se non lo ha già fatto; e il secondo, ben più diffuso ed arrogante, quello dei modernisti, spiriti mondani, relativisti impenitenti, predicatori del buonismo misercordista, che vorrebbero strumentalizzare il Papa con false adulazioni [per leggere tutto cliccare QUI]

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«LA COMUNIONE AI RISPOSATI NON TOCCA LA DOTTRINA MA LA DISCIPLINA»

intervista di Andrea Tornielli a Giovanni Cavalcoli, OP – 16 ottobre 2015

Il vaticanista de La Stampa Andrea Tornielli pubblica oggi su Vatican Insider l’intervista fatta a uno dei Padri dell’Isola di Patmos. Rispondendo alle sue domande il teologo domenicano Giovanni Cavalcoli chiarisce uno dei problemi oggetto di dibattito e di accesa polemica soprattutto al di fuori del Sinodo sulla Famiglia [per leggere tutto cliccare QUI]

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LA COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI: LECTIO MAGISTRALIS DI GIOVANNI CAVALCOLI A CORRADO GNERRE & C

Giovanni Cavalcoli, OP – 19 ottobre 2015

L’impressione che a volte il Papa non si attenga al dato rivelato trasmesso dalla Sacra Tradizione, è sempre un’impressione falsa, che deve farci comprendere che con simile atteggiamento mentale si finisce col cadere sotto il rimprovero del Signore, fatto ai farisei di non ascoltare la Parola del Dio eterno, che non passa e non muta, ma di farsi schiavi di caduche e vane “tradizioni di uomini” [per leggere tutto cliccare QUI]

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SUI DIVORZIATI RISPOSATI. CONTINUA LA DISCUSSIONE: REPLICA DI GIOVANNI CAVALCOLI ALLA RISPOSTA DI CORRADO GNERRE

Giovanni Cavalcoli, OP – 22 ottobre 2015

Viene oggi molto citato il n. 84 della Esortazione Apostolica Familiaris consortio di San Giovanni Paolo II, nel quale il Papa esprime la condizione della irregolarità dei divorziati risposati, in foro esterno o, come egli si e esprime, “oggettivamente”; ma il Santo Pontefice si guarda bene dal dire che essi sarebbero, soggettivamente o in foro interno, in un continuo stato di peccato mortale, perchè, questo, come ho già detto, sarebbe un giudizio temerario, che pretende scrutare l’intimo delle coscienze e le segrete operazioni della grazia. In secondo luogo, questo insegnamento del Santo Pontefice non va preso come fosse una dottrina di fede immutabile, ma solo come disposizione pastorale, come tale mutevole, per quanto di antichissima tradizione. Ma non si tratta di Sacra Tradizione, essa sola depositaria del dato rivelato, bensì solo di tradizione canonica. dagli anni nei quali questa Esortazione apostolica è stata scritta, la questione dei divorziati risposati si è alquanto estesa, complicata e aggravata, tanto che l’attuale Pontefice ha deciso di riprenderla in esame per vedere se mantenere l’attuale disciplina, oppure adottare soluzioni diverse dal passato [per leggere tutto cliccare QUI].

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CATTOLICI E SESSUOFOBIA: «LA VERGINITÀ DEGLI ERETICI È PIÙ IMPURA DELL’ADULTERIO»

Ariel S. Levi di Gualdo – 22 ottobre 2015

Certi cattolici cupi molto simili ai sadducei ed ai farisei, di fondo sono cresciuti con un’idea di Cristo morto ma non risorto, con un’idea della sessualità tutta quanta manichea; sono fissi su concetti di arido legalismo e intrisi di pelagianesimo, ed analogamente a Lutero hanno problemi seri sul concetto paolino della predestinazione, quindi sulla teologia della giustificazione che rischiano spesso di ridurre ad un’idea tutta quanta calvinista, seppure sotto forma di rigorismo morale cattolico [per leggere tutto cliccare QUI]

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I DIVORZIATI RISPOSATI E QUEI TEOLOGI CHE STRUMENTALIZZANO LA FAMILIARIS CONSORTIO DI SAN GIOVANNI PAOLO II

Giovanni Cavalcoli, OP – 23 ottobre 2015

La Familiaris consortio, appunto perché tocca solo il foro esterno, non sfiora neppure la questione in esame, caratteristica del foro interno, ossia della condizione o dello stato o del dinamismo interiore della volontà dei conviventi e lascia quindi aperta la porta alla legittimità della discussione in atto nel Sinodo, se, in certi casi gravi, ben precisati e circostanziati, con forti scusanti, i divorziati possano o non possono accedere ai Sacramenti [per leggere tutto cliccare QUI]

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DIVORZIATI RISPOSATI? LA PAROLA SPETTA ADESSO A PIETRO, SUL QUALE CRISTO HA EDIFICATO LA SUA CHIESA

Ariel S. Levi di Gualdo – 26 ottobre 2015

Dal discorso del Sommo Pontefice Francesco: « […] Mentre seguivo i lavori del Sinodo, mi sono chiesto: che cosa significherà per la Chiesa concludere questo Sinodo dedicato alla famiglia? Significa anche aver spogliato i cuori chiusi che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa, o dietro le buone intenzioni, per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite. Significa aver cercato di aprire gli orizzonti per superare ogni ermeneutica cospirativa o chiusura di prospettive, per difendere e per diffondere la libertà dei figli di Dio, per trasmettere la bellezza della Novità cristiana, qualche volta coperta dalla ruggine di un linguaggio arcaico o semplicemente non comprensibile. Nel cammino di questo Sinodo le opinioni diverse che si sono espresse liberamente – e purtroppo talvolta con metodi non del tutto benevoli – hanno certamente arricchito e animato il dialogo, offrendo un’immagine viva di una Chiesa che non usa “moduli preconfezionati”, ma che attinge dalla fonte inesauribile della sua fede acqua viva per dissetare i cuori inariditi ». [per leggere tutto cliccare QUI]

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SUI “DIVORZIATI RISPOSATI “. L’EUCARISTIA, IL PECCATO E LA COSCIENZA. RISPOSTA A PADRE RICCARDO BARILE

Giovanni Cavalcoli, OP – 7 novembre 2015

Il noto liturgista domenicano Padre Riccardo Barile ha pubblicato il 29 ottobre scorso sulla rivista telematica La Nuova Bussola Quotidiana [cf. QUI] un articolo con questo stesso titolo, nel quale mi rivolge alcune critiche, alle quali rispondo di seguito. Le sue obiezioni sono un corsivo. Le mie risposte e i miei passi che egli cita sono in tondo [per leggere tutto cliccare QUI].

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DISPUTATIONES THEOLOGICAE – REPLICA DI GIOVANNI CAVALCOLI ALLA CRITICA DI ANTONIO LIVI

Giovanni Cavalcoli, OP – 2 novembre 2015

Ho detto e ripetuto in più occasioni che non sappiamo che cosa il Santo Padre deciderà e che dobbiamo essere disponibili sia al mantenimento della legge attuale che a qualche suo mutamento. Diciamo ai conservatori che la legge attuale non è intoccabile ed agli innovatori che il dogma non è mutevole. Come avviene nel mistero dell’Incarnazione, così avviene nella morale cristiana e della famiglia: dobbiamo calare l’eterno nel temporale, senza eternizzare il temporale e senza temporalizzare l’eterno [per leggere tutto cliccare QUI]

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SUI DIVORZIATI RISPOSATI. NUOVA NOTA DEI PADRI DELL’ISOLA DI PATMOS

Giovanni Cavalcoli e Ariel S. Levi di Gualdo – 4 novembre 2015

Il timore di alcuni, che se il Santo Padre dovesse concedere la Comunione ai divorziati risposati compirebbe un attentato all’indissolubilità del matrimonio, non ha alcun fondamento dogmatico; ed in questo modo viene confusa la legge civile con la legge ecclesiastica [per leggere tutto cliccare QUI]

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ASINI IN CATTEDRA E ACCUSE DI ERESIA: UNO SPACCATO DI CERTI NOSTRI CENSORI

Ariel S. Levi di Gualdo – 5 novembre 2015

Più Vescovi di varie diocesi italiane, in camera caritatis mi hanno confidato di avere serie difficoltà a dare incarico agli insegnanti di religione, motivando le loro difficoltà con frasi di questo genere: «Abbiamo un tale campionario da non sapere dove pescare, in un mare nel quale i pesci risultano spesso uno peggio dell’altro» [per leggere tutto cliccare QUI]

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ANCORA SUI “DIVORZIATI RISPOSATI”, IL TERZO ROUND CON ANTONIO LIVI

Giovanni Cavalcoli, OP – 23 novembre 2015

La Chiesa non dice da nessuna parte che queste persone siano costantemente prive della grazia di Dio, ossia in peccato mortale. Anzi, già il permesso attuale che esse hanno di fare la Comunione spirituale, suppone che esse possano essere in grazia, giacchè, come si potrebbe pensare di fare la Comunione spirituale in uno stato di peccato mortale? [per leggere tutto cliccare QUI]

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AMORIS LÆTITIA, IL DOCUMENTO DEL SANTO PADRE FRANCESCO SUL SINODO DELLA FAMIGLIA

Giovanni Cavalcoli, OP – 17 aprile 2016

Questa esortazione ribadisce le verità fondamentali di ragione e di fede, che riguardano il matrimonio e la famiglia, ne delinea le caratteristiche, le finalità e le proprietà così come le ha volute il Creatore, il Quale, mediante la missione e l’opera di Cristo, ha concesso alla Chiesa e alla società civile di legiferare con più precisione in materia, a seconda dei tempi e dei luoghi, tenendo conto della fragilità e peccaminosità umana conseguente al peccato originale, al fine di assicurare il più possibile alla famiglia il massimo dell’esercizio delle virtù, soprattutto della carità, che sboccia nella laetitia amoris [per leggere tutto cliccare QUI]

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AMORIS LÆTITIA, LA “TEOLOGIA DELL’ASSEGNO IN BIANCO”: IL POTERE DELLE CHIAVI NON È SINDACABILE, SALVO CADERE IN ERESIA

Ariel S. Levi di Gualdo – 22 aprile 2016

Con il «tu es Petrus» Cristo ha firmato al proprio legittimo vicario istituito sulla terra un assegno in bianco. Si è limitato solo a firmarlo con il proprio nome e cognome, che sull’assegno risulta: Verbum Domini. E su questo assegno, dopo avervi impressa la firma, ci ha scritta sopra solamente la data di emissione, non vi ha scritta invece alcuna data di scadenza; ma soprattutto non vi ha scritto alcun importo, l’importo lo ha lasciato tutto quanto a Pietro ed ai suoi successori, perché presso la banca di emissione vi è una copertura illimitata [per leggere tutto cliccare QUI]

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AMORIS LÆTITIA. SIATE CASTI, PERÒ PAGATE LE TASSE, PERCHÉ IL PAGAMENTO DELLE TASSE E UN VERO DOGMA DI FEDE

Ariel S. Levi di Gualdo – 25 aprile 2016

È facile e comodo entrare nelle camere da letto altrui col dito puntato a sentenziare come nuovo dogma di fede «purché vivano come fratello e sorella». Ma voi, ipocriti di sempre, che «filtrate il moscerino» nelle camere da letto altrui e poi «vi ingoiate il cammello» [cf. Mt 23,24] siete pronti ad accettare, fare vostro e diffondere come indiscutibile dogma di fede: «Date a Cesare quel che è di Cesare», quindi pagare le tasse senza fiatare, ma soprattutto senza azzardarvi a dire che sono alte e che non sono giuste? [per leggere tutto cliccare QUI]

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AMORIS LÆTITIA. IL VESCOVO ATHANASIUS SCHNEIDER ED I SUOI GROSSOLANI EQUIVOCI 

Jorge A. Facio Lince – 26 aprile 2016

La Riflessione del Vescovo ausiliare di Astana non contiene al suo interno argomentazioni nuove anzi, essa sintetizza il diffuso “non cogliere” e “non voler capire” quei sostanziali elementi oggettivi quali legge divina e legge canonica, stato di irregolarità e stato di peccato … [per leggere tutto cliccare QUI].

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AMORIS LÆTITIA. IL FONDAMENTO DELLA INDISSOLUBILITÀ DEL MATRIMONIO

Giovani Cavalcoli, OP – 4 maggio 2016

La nullità del matrimonio quasi sempre emerge in modo drammatico dopo un certo tempo, più o meno lungo, possono passare anche anni ed esserci di mezzo dei figli, anche se ci è sposati in chiesa, e si è trattato di un matrimonio celebrato con grande solennità: tappeto rosso dall’ingresso della chiesa fino all’altare riccamente addobbato, mazzi di fiori esotici, lungo tutti i banchi della chiesa, fotografi e cine-operatori, folla entusiasta e commossa di gente della buona società, abbondante offerta al parroco. Eppure si è trattato di una semplice messa in scena. Nonostante la solenne Messa cantata e solenne benedizione, la grazia può esser scesa, ma non certo la grazia del matrimonio, dato che mancava la materia adatta. Il povero parroco, attorniato da concelebranti, si è preso, come dicono i romani, una bella buggeratura [o detta in romanesco: s’è pijato ‘na sola] [per leggere tutto cliccare QUI]

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AMORIS LÆTITIA. «LA CASTITÀ DEGLI ERETICI È PIÙ IMPURA DELL’ADULTERIO». QUEL GRANDE PIFFERAIO MAGICO DEL SANTO PADRE FRANCESCO HA PORTATO ALLO SCOPERTO I TOPI E LA LORO “TEOLOGIA DELLA MUTANDA

Ariel S. Levi di Gualdo e Jorge A. Facio Lince – 11 maggio 2016

La morale cattolica – a meno che non si voglia cadere nel calvinismo più cupo e nel puritanesimo più furibondo – per essere tale, deve interamente strutturarsi sulla carità; perché la morale cattolica non è una clava ferrata, ma una via verso il percorso di salvezza. Ed a colpi di spranga sulle ginocchia o sui denti non è mai stato redento nessuno, inclusi coloro che questi moralisti d’assalto chiamano con sprezzo «concubini» e «adulteri» [per leggere tutto cliccare QUI]

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AMORIS LÆTITIA. CONCUPISCENZA E MATRIMONIO. IL PENSIERO DELL’APOSTOLO PAOLO

Giovanni Cavalcoli, OP – 11 maggio 2016

In San Paolo è evidente che per lui il rapporto uomo-donna corrisponde al rapporto superiore-inferiore [I Cor 11, 7-9; 14,34; I Tm 2, 11-14]. Ma queste sono idee sue. La dottrina invece del marito «capo della moglie» [Ef 5, 22-33] è un’altra cosa. Mentre infatti sul tema generale “uomo-donna” sentiamo Paolo col suo misoginismo rabbinico, nella dottrina del rapporto marito-moglie risplende certamente la bellezza della Parola di Dio, che non passa e che è stata confermata ed approfondita dal Concilio, che è giunto ad affermare che «la loro unione costituisce la prima forma di comunione delle persone» [per leggere tutto cliccare QUI]

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IL N. 84 DELLA FAMILIARIS CONSORTIO È PIÙ IMPORTANTE DEL PROLOGO DEL VANGELO DI GIOVANNI CHE NARRA IL MISTERO DELLA INCARNAZIONE DEL VERBO DI DIO ?

Ariel S. Levi di Gualdo – 9 ottobre 2016

Ciò che in fondo si chiede a certe persone è lo spirito di umana e cristiana coerenza: o forse credono davvero di poter attaccare da una parte l’intero Magistero della Chiesa degli ultimi cinquant’anni, ma al tempo stesso sostenere che il n. 84 della Familiaris Consortio, scritto da un Pontefice conciliare, presente come Vescovo al concilio e poi attuatore del concilio come Successore di Pietro, sia intoccabile, in quanto più importante e più dogmatico di quanto possa esserlo l’intero Prologo del Vangelo di Giovanni ? [per leggere tutto cliccare QUI]

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POSTILLA

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… alla prova dei fatti viene da dire: i Padri de L’Isola di Patmos lo avevano detto. E lo hanno detto anche tra una bastonata e l’altra, perché si sono procacciati le ire dei tradizionalisti rigoristi e dei progressisti lassisti. Mentre loro se ne stavano nel mezzo, alla ricerca di un equilibrio, a prendere bastonate da tradizionalisti rigoristi e da progressisti lassisti, tonificati a lode e gloria di Dio!

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Jorge A. Facio Lince – segretario editoriale

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Teologia della speranza: «Dopo il Sinodo il Papa tornerà a indossare le scarpette rosse?»

TEOLOGIA DELLA SPERANZA: «DOPO IL SINODO IL PAPA TORNERÀ A INDOSSARE LE SCARPETTE ROSSE?». RILEGGENDO OGGI QUELLO CHE TRE ANNI FA SCRIVEVA IL PADRE ARIEL …

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[…] il Santo Padre Francesco può dunque piacere o non piacere, cosa del tutto legittima, ma per divina volontà e per divina istituzione rimane il clavigero, oggetto e soggetto come tale della nostra fede e della nostra speranza: «Tu sei Pietro», quindi della nostra autentica e inesauribile devozione per il mistero che egli incarna.

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Autore Jorge A. Facio Lince

Autore
Jorge A. Facio Lince

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Tre anni fa, Ariel S. Levi di Gualdo pubblicava un articolo nel quale parlava con notevole anticipo delle vicende odierne nelle quali, a quanto si sta delineando all’orizzonte, sembrano risorgere dalle ceneri vecchi veleni mescolati a veleni nuovi, il tutto secondo tragici copioni già vissuti tra il 2012 e il 2013 dal Santo Padre Benedetto XVI, per non tornare ancora indietro, nella turbolenta stagione del Beato Paolo VI durante gli anni Settanta del Novecento.
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Purtroppo sembra che oggi, per il Santo Padre Francesco, si stiano confezionando di nuovo le scarpette rosse, ma per ciò che esse significano: il martirio di San Pietro che con i piedi sanguinanti fu condotto sul Colle Vaticano per essere crocifisso a testa all’ingiù.
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Per quanto restio, il Padre Ariel ha dovuto cedere al democratico imperativo dei suoi collaboratori di redazione che desideravano pubblicare di nuovo questo suo vecchio articolo. Uno spirito restio basato su un principio da lui spesso enunciato: «Quando io ipotizzo certe cose o esprimo che in un futuro più o meno vicino si potrebbero verificare certe situazioni, non desidero mai avere ragione, anzi prego e spero sempre di avere torto, ed avere così il grande piacere di smentire me stesso e ammettere che avevo sbagliato nel fare certe analisi».
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