Si alloggiano i barboni nelle chiese e poi si guadagna con gli alberghi a cinque stelle di proprietà del patrimonio ecclesiastico. Lettera al Ministro dei beni culturali

– I servizi dell’Isola di Patmos sulla Chiesa povera per i poveri –

SI ALLOGGIANO I BARBONI NELLE CHIESE E POI SI GUADAGNA CON GLI ALBERGHI A CINQUE STELLE DI PROPRIETÀ DEL PATRIMONIO ECCLESIASTICO. LETTERA AL MINISTRO DEI BENI CULTURALI

.

Dal momento che a Roma, la Chiesa Cattolica, beneficia di numerose strutture operanti da anni come alberghi, non si capisce perché, per alloggiare i barboni, si debbano mettere a rischio delle strutture storico-artistiche come le nostre chiese monumentali.

.

.

Autore Redazione dell'Isola di Patmos

Autore
Redazione dell’Isola di Patmos

.

.

Ill.mo Dottore

DARIO FRANCESCHINI

Ministro dei beni e delle attività culturali

E del turismo

.

.

PDF  testo formato stampa

.

.

san callisto trastevere 1

Chiesa di San Callisto in Trastevere. Vedere servizio fotografico completo QUI

Nel linguaggio amministrativo dello Stato le Chiese sono indicate come edifici sacri o luoghi di culto, proprio perché erette a questo scopo e come tali riconosciute e tutelate.

.

Non ci risulta invece che lo Stato riconosca né per legge né per convenzione internazionale con la Santa Sede, questi stabili come “centri di accoglienza”, come “dormitori”, come spazi per “servizi mensa” e via dicendo [vedere il servizio fotografico, QUI].  

.

Nella speranza che qualcuno ponga presto fine a questo scempio artistico, noi, piccola ma molto seguita voce cattolica dell’Isola di Patmos, come cittadini della Repubblica Italiana che professano la fede cattolica rivolgiamo un appello a Lei, Signor Ministro, affinché il Suo Ministero si affretti a porre freno e possibilmente fine a questo scempio.

.

san callisto trastevere 2

Chiesa dormitorio in Trastevere

Gran parte delle nostre chiese sono opere d’arte di straordinaria bellezza, destinazione d’uso delle quali non può essere né il servizio dormitorio per barboni né il servizio mensa per i bisognosi, che nell’uno e nell’altro caso possono recare gravi o persino irreparabili danni a questi beni culturali, che a prescindere dal credo o dal non credo, dalla fede o dalla non fede dei cittadini della Repubblica Italiana, sono e rimangono beni appartenenti al patrimonio artistico non solo d’Italia, ma dell’intera umanità. La Santa Sede può disporre come meglio desidera, ed in modo sovrano, degli stabili all’interno del territorio nazionale dello Stato della Città del Vaticano e delle zone che godono del regime di extraterritorialità secondo le convenzioni sancite dal Diritto Internazionale, ma non può disporre a proprio piacimento di tutti gli altri numerosi stabili di culto di alto interesse storico e artistico che si trovano invece sul territorio della Repubblica Italiana e che fanno parte del nostro patrimonio artistico nazionale, comprese le numerose chiese che in questi tempi di sfrenato e scellerato pauperismo sono usate in giro per il nostro Paese come dormitori e mense.

.

san callisto trastevere 3

Chiesa dormitorio in Trastevere

La Santa Sede potrebbe anche decidere – come ha fatto con la chiesa di San Callisto che gode col suo adiacente palazzo del regime della extraterritorialità – di allestire all’interno della Cappella Sistina un dormitorio per barboni o una mensa per poveri, perché quello stabile è nella sovranità del suo territorio; ma non può adibire a tale uso una chiesa monumentale del XV secolo che si trova sul territorio della Repubblica Italiana.

.

Le facciamo presente, Signor Ministro, che solo a Roma esistono centinaia di strutture di proprietà della Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, di proprietà del Vicariato di Roma, di proprietà della Congregazione de Propaganda Fide, di proprietà di alcune centinaia di congregazioni religiose maschili e femminili, già adibite da molti anni ad alberghi, sebbene chiamati in modo più blando “case di accoglienza” o “case per ferie”, beneficiando in tal modo delle relative agevolazioni, pur offrendo, alcune di esse, servizi alberghieri anche di qualità superiore [vedere elenco di queste strutture recettive religiose, QUI].

.

Palazzo Cesi facciata

“casa di accoglienza” Palazzo Cardinale Cesi in Via della Conciliazione di fronte a San Pietro [vedere servizio fotografico sugli interni QUI]

Dato che a Roma la Chiesa beneficia di tutte queste strutture operanti come “case di accoglienza” o “case per ferie”, non si capisce perché, per alloggiare i barboni, si debbano porre a serio rischio le nostre chiese monumentali.

.

Considerando che il Romano Pontefice è molto sensibile ai barboni, sarebbe il caso di ricordare che a pochi passi dal Colonnato del Bernini, sotto al quale Sua Santità ha avuto la bontà di allestire bagni e docce per clochards, si trova una confortevole “casa di accoglienza” a cinque stelle ubicata nel Palazzo Cardinale Cesi di Via della Conciliazione, di proprietà della Curia Generalizia della Società del Divin Salvatore. Perché, i barboni, non sono stati alloggiati in questa “casa di accoglienza” di proprietà dei Padri Salvatoriani, anziché in una chiesa mutata in dormitorio? [vedere sito della confortevole “casa di accoglienza”, QUI]. A pochi metri dal colonnato del Bernini c’è anche la confortevole “casa di accoglienza Paolo VI”, che beneficiando anch’essa, come la Chiesa di San Callisto, del regime della extraterritorialità, non deve neppure disturbarsi a pagare le tasse di soggiorno alberghiere [vedere QUI, QUI].

.

Palazzo Cesi camera

“casa di accoglienza” Palazzo Cardinale Cesi, camere

Perché, i barboni, non sono stati alloggiati in qualcuna delle numerose “case di accoglienza” di proprietà delle diverse congregazioni e ordini religiosi disseminati per tutta Roma? [vedere elenco di queste “case di accoglienza” religiose, QUI].

.

Nel corso della storia, in occasione di eventi straordinari quali guerre, epidemie e terremoti, non si è reso neppure necessario requisire gli stabili di culto, perché è stata la Chiesa stessa a offrirli e ad allestire al loro interno infermerie, dormitori per senza tetto e mense; ed i primi a prestare servizio caritativo al loro interno, sono sempre stati sacerdoti, religiosi e religiose.

.

Palazzo Cesi camera 2

“casa di accoglienza” Palazzo Cardinale Cesi, drink di benvenuto agli ospiti in camera

Dato che al presente non vi sono però emergenze di questo genere, ma soprattutto, considerando che la Chiesa e le sue strutture religiose dispongono di stabili in gran quantità, molti dei quali già adibiti a “case di accoglienza”, non sarebbe il caso di ospitare i poveri barboni infreddoliti all’interno di queste strutture di “accoglienza”, anziché all’interno delle chiese storiche ?

.

Palazzo Cesi sala ristorante 2

“casa di accoglienza” Palazzo Cardinale Cesi, sala ristorante

Oltre le mura dello Stato della Città del Vaticano, qualcuno pensa davvero di poter fare uso e scempio di quel nostro patrimonio d’arte di cui Lei, Signor Ministro, è responsabile, essendo stato preposto dal Governo della Repubblica Italiana alla tutela dei nostri beni storici, artistici e monumentali? Nessun barbone e nessun Rom, infatti, urina sulle pietre e sui marmi degli stabili che si trovano all’interno della Città del Vaticano, a partire da quelli della Domus Sanctae Marthae, giacché le loro urine, assieme alle loro feci lasciate per le strade adiacenti la Papale Basilica di San Pietro, le spargono tutte e di rigore solo sul territorio italiano [vedere nostro precedente articolo, QUI].

.

Per questo motivo, un numero tutt’altro che basso di cittadini della Repubblica Italiana che professano la fede cattolica e che sono ormai sempre più indignati per questo sprezzo verso i nostri beni storici, artistici e monumentali, La prega di intervenire quanto prima e di esercitare le prerogative a Lei concesse dalle Leggi del nostro Paese, evitando il protrarsi di questo immane scempio.

.

Palazzo Cesi colazione

“casa di accoglienza” Palazzo Cardinale Cesi, salotto prime colazioni

Le saremo pertanto grati se volesse prendere perlomeno in considerazione questa nostra legittima istanza, affinché il potere civile e politico di questo nostro Paese laico e democratico, possa intervenire per porre freno ai danni arrecati da non pochi ecclesiastici agli stabili di culto di alto interesse storico e artistico, perché a nessuno può essere concesso di deturpare il nostro enorme patrimonio di arte e di cultura; neppure a coloro che riescono a vedere una autentica manifestazione della fede cristiana solo nelle Villas de las miserias. Noi, la fede cristiana espressa dall’arte dell’ingegno umano, siamo più propensi a vederla nella Pietà di Michelangelo, molto meno invece nella pisciata fatta da un “fratello barbone” sopra un marmo pregiato del XV secolo.

.

.

.

.

ALLOGGIATE IL VOSTRO “FRATELLO BARBONE” NELLA “CASA DI ACCOGLIENZA” PALAZZO CARDINALE CESI DEI PADRI SALVATORIANI, OPPURE NELLA “CASA DI ACCOGLIENZA” PAOLO VI  DI PROPRIETÀ DELLA SANTA SEDE

.

.

SI TROVANO ENTRAMBE DI FRONTE A SAN PIETRO, A POCHI METRI DAI BAGNI FATTI ALLESTIRE DAL SOMMO PONTEFICE SOTTO IL MONUMENTALE COLONNATO DEL BERNINI. PER PRENOTARE ALLOGGIO A FAVORE DEI BARBONI, COLLEGATEVI AI SITI DI QUESTE  “CASE DI ACCOGLIENZA”  QUI E QUI , SEMMAI FATECI POI SAPERE CHE COSA VI HANNO RISPOSTO …

.

.

________________________

.

QUESTO È CIÒ CHE SI DICE, MA COME STANNO VERAMENTE LE COSE ? NOI NON LO SAPPIAMO, PERCHÈ NON SIAMO ESPERTI IN DIRITTO TRIBUTARIO. CI AUGURIAMO SOLAMENTE CHE CHI COMMERCIA DIA SEMPRE «A CESARE QUEL CHE È DI CESARE» [cf. Mc 12, 13-17], E SEMMAI ANCHE UN LUOGO CALDO AI “FRATELLI BARBONI” IN QUALCHE BELLA “CASA DI ACCOGLIENZA”, EVITANDO IN TAL MODO CHE SIANO MUTATE IN DORMITORI LE CHIESE MONUMENTALI

.

.

.

 

.

.

..

..

.